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Dott.ssa Cristel Rubulotta

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Mia figlia dopo aver cambiato scuola non si sente accettata

Buonasera, scrivo perché mia figlia ha appena cambiato scuola, causa trasferimento di casa, è in seconda media, ci siamo trasferite io e lei in un'altra provincia e dopo il primo mese di scuola, si sente esclusa dalla classe. Lei ogni giorno si inserisce nei discorsi e prova a farsi accettare dalle nuove compagne di classe ma senza successo. Premetto che è sempre stata molto socievole, sia alle elementari sia in prima media, si è sempre integrata alla grande e non ha mai avuto problemi. Ora piange tutti i giorni, non vuole andare a scuola e soffre per questa esclusione. Come posso fare per aiutarla? Le ho già detto di avere pazienza e che la situazione migliorerà e le ho raccontato la mia esperienza e quella del fratello maggiore alle medie.... parlerò con i professori a dicembre in vista del primo colloquio con loro, ce qualcos'altro che posso fare per aiutarla?

Cara Sabrina,

capisco quanto sia difficile vedere sua figlia soffrire. È normale che si senta così, soprattutto dopo un cambiamento così grande come il trasferimento. Innanzitutto, la incoraggi a parlare: le chieda cosa la fa sentire esclusa, cosa prova quando cerca di interagire con le nuove compagne. Questo l'aiuterà a elaborare meglio le sue emozioni. Parlate insieme delle sue nuove compagne, cercando di trovare degli interessi o delle passioni in comune: questo potrebbe essere un buon punto di partenza per iniziare a costruire delle relazioni.

Per quanto riguarda la scuola, come ha già detto, parlare con i professori a dicembre è un'ottima idea. Potrebbero avere degli spunti o suggerimenti su come aiutarla a integrarsi nella classe. Nel frattempo, potrebbe provare a contattare l'insegnante di fiducia o lo psicologo scolastico, se presente. Con il tempo e il suo aiuto, sua figlia riuscirà sicuramente a superare questo momento difficile e a trovare nuove amicizie. In ogni caso, non la forzi a socializzare, deve sentirsi libera di approcciare le nuove compagne con i suoi tempi e modi.

Se nota che la situazione non migliora o che sua figlia mostra segni di disagio persistente, non esiti a consultare un professionista.
Resto a disposizione.

Cordialmente,

dott.ssa Cristel Rubulotta 

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