Bambino di 7 anni con difficoltà nel lavorare in classe
Buongiorno, sono mamma di un bambino molto vivace, sempre in movimento, pieno di interessi e passioni. Si dall'asilo mi hanno segnalato la difficoltà nel tenerlo per lunghi momenti seduto per delle attività, dicendomi che avrebbe poi trovato difficoltà alla primaria, ed in effetti così è stato ha bisogno di muoversi spesso dalla sedia, anche solo stando in piedi accanto alla sedia. Oltre a questo però si è associato un comportamento di rifiuto nell'eseguire le attività proposte in classe, le maestre segnalano che nonostante le sollecitazioni si rifiuta di lavorare, cosa che a casa ( dove poi deve recuperare le attività non svolte in classe) non fà certo non è entusiasta di fare i compiti, ma si siede e esegue quasi in totale autonomia le consegne date in classe, spesso neanche specificate dalle maestre. A colloqui con le insegnanti mi hanno comunicato che lo segnaleranno per il comportamento, mentre per l'apprendimento no visto che tutte le valutazioni sono positivo. Abbiamo provato con i rinforzi positivi, alle sgridate, ai castighi, ma a casa sembra aver capito e dice che s'impegnerà, ma ogni volta che torna al termine delle lezioni ci sono le solite note che segnalano il suo non lavorare. Ci hanno proposto di consultare un neuropsichiatra infantile ma i tempi sono biblici, ci chiediamo cosa possiamo fare in attesa o come tentativo di "convincimento" ?! Grazie in anticipo a chi risponderà
Buongiorno, grazie per aver condiviso la situazione; capisco quanto possa essere difficile e frustrante affrontare un comportamento che, purtroppo, non trova una facile spiegazione. Mi permetta di provare ad offrirle alcune riflessioni e suggerimenti.
Innanzitutto, è molto positivo che suo figlio sia in grado di completare i compiti a casa in modo abbastanza autonomo, il che suggerisce che non ci siano difficoltà significative di apprendimento, come hanno confermato le insegnanti. Questo potrebbe significare che la sua difficoltà nel rimanere concentrato durante le attività scolastiche è legata ad altri fattori, come la gestione dell'energia, la necessità di movimento o la difficoltà a motivarsi in un contesto che percepisce come noioso o poco stimolante.
La necessità di movimento
Il fatto che suo figlio sia sempre in movimento e che abbia difficoltà a rimanere seduto per lungo tempo potrebbe essere indicativo di un temperamento molto attivo, ma potrebbe anche suggerire una difficoltà a regolarsi nei tempi di concentrazione. Alcuni bambini, ad esempio, possono avere bisogno di frequenti pause per ricaricarsi. La "regolazione dell'arousal" (cioè la capacità di mantenere l'energia e l'attenzione in un livello ottimale per l'attività) è una competenza che si sviluppa nel tempo e che può richiedere un approccio individualizzato.
Differenza tra casa e scuola
Il comportamento che suo figlio mostra a scuola rispetto a casa potrebbe essere legato a un ambiente più strutturato e a un carico emotivo maggiore in presenza delle insegnanti o dei compagni. La scuola, a differenza della casa, è un contesto che richiede più autoregolazione e attenzione, ma che potrebbe risultare anche più "stretto" per un bambino con tanta energia. Può anche darsi che a scuola ci siano aspetti che non lo motivano sufficientemente, come il tipo di attività o la percezione di una routine meno coinvolgente. A casa, la libertà di movimento e la maggiore familiarità dell’ambiente potrebbero aiutarlo a sentirsi più a suo agio.
Rifiuto delle attività scolastiche
Il rifiuto di eseguire le attività proposte in classe, nonostante le sollecitazioni, potrebbe essere un modo per esprimere una difficoltà emotiva o una sensazione di frustrazione. A volte, i bambini che non si sentono motivati o che non trovano "senso" nell'attività scolastica tendono ad adottare un comportamento di evitamento.
Cosa si può fare nel frattempo?
Mi auguro che questi spunti possano esserle utili e, qualora desiderasse esplorare ulteriormente la questione, sarei felice di continuare a parlarne. Le auguro di trovare un percorso che aiuti suo figlio a esprimere il suo potenziale in modo sereno e armonioso.