Dott.ssa Donatella Pozzoli

Amo il mio lavoro di psicologa e psicoterapeuta di adulti e di adolescenti a partire dai quindici anni.

Sono disponibile a consultazioni, colloqui clinici e sedute di psicoterapia on line.

Svolgo l'attività professionale in presenza nel mio studio di Taino (VA) e, il sabato, a Gallarate.

Mi sono laureata in Psicologia nel 1984 con una tesi sulle Malattie Psicosomatiche e con un punteggio di 110/110.

Dopo un anno di tirocinio presso il Servizio di Psichiatria dell'U.S.L. di Arona (NO), ho lavorato continuativamente in Sevizi Socio-Sanitari Pubblici Lombardi. Fino al 1991 mi sono occupata di prevenzione, cura, riabilitazione delle tossicodipendenze e di prevenzione del disagio giovanile. Nei successivi 26 anni ho lavorato come Dirigente Psicologo presso Servizi Psichiatrici ambulatoriali (Centri Psico-Sociali) e riabilitativi (Centri Diurni). In questi anni ho potuto ampliare le mie conoscenze, competenze e esperienze rispetto al dolore psichico degli adulti: dal disagio esistenziale, ad ansia e depressione reattive a eventi stressanti, ai disturbi di personalità, ai disturbi dell'umore maggiori (depressione ricorrente e disturbo bipolare) e alle condizioni psicotiche.

Avendo scelto di formarmi ad un approccio di tipo psicoanalitico, dopo la laurea ho iniziato un'analisi personale e successivamente ho completato il corso quadriennale di Formazione alla Psicoterapia presso la Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica di via G.D'Arezzo, Milano. Le mie parallele e successive formazioni sono state congruenti con gli interessi e le difficoltà che il lavoro clinico mi ha suscitato, così come con gli obiettivi dei Servizi e delle équipes con cui ho lavorato.

Penso che la relazione di cura sia psicoterapeutica quando avviene in uno spazio-tempo d'incontro in cui un'accoglienza gentile e non giudicante permetta a fragilità, disagi e dolori cristallizzati di avere accesso a processi trasformativi.

Ringrazio tutti i miei pazienti per le opportunità di crescita professionale e di maturazione personale che la relazione terapeutica con loro mi ha dato.

 Intendo la relazione terapeutica come un percorso e un processo creato, costruito, sorretto e vigilato da due esperti: il richiedente-esperto di sé e il terapeuta col proprio bagaglio clinico, teorico e personale.

L’esperienza relazionale che ne deriva, permette alla sofferenza di essere vista, riconosciuta, pensata e sognata da due menti in vista di una sua trasformazione e di un arricchimento della personalità nella direzione dell’”essere più pienamente se stessi”.