informazioni su di me
presentazione
Sono il Dott. Egidio A. Bove. Sono Psicologo, Psicoterapeuta, Dottore di Ricerca e Istruttore di Mindfulness in Formazione. Svolgo con passione la mia professione, non potrei farne a meno. Ho insegnato per 12 anni all'Università di Urbino, nonché in diversi corsi e scuole di specializzazione in psicoterapia. Ho lavorato nell'ambito della ricerca universitaria e coordinato un gruppo di ricerca sulla vulnerabilità psicotica presso il CERPSIC (Centro di Ricerca, Formazione e Intervento in Psicologia Clinica). Inoltre sono autore di diversi articoli scientifici a carattere nazionale e internazionale e ho partecipato alla stesura di libri nel campo della psicopatologia. Il mio lavoro mi permette di essere continuamente informato sulle diverse condizioni di malessere psicologico e sulle modalità di intervento da attuare.
Sono disponibile all'incontro di persone che presentano problemi di natura psicologica, difficoltà relazionali, traumi o altre condizioni di disagio che compromettono in diversa misura e per diversi periodi di tempo il benessere emotivo. Mi occupo di adulti. Svolgo terapie singole e di coppia, nonché gruppi di mindfulness. L'approccio che seguo è di tipo cognitivo.
Purtoppo ancora oggi sono molte le idee sbagliate intorno alla figura dello psicologo. Alcuni pensano che solo i "matti" vadano dallo psicologo, che parlare con uno psicologo è più o meno come parlare con un amico, che non serve a nulla fare un percorso di psicoterapia, che bisogna cavarsela da soli sempre e comunque o che basta assumere dei farmaci per stare meglio. In realtà scegliere di essere seguiti da uno psicologo significa iniziare un viaggio per la propria crescita personale, conoscersi meglio, essere più consapevoli di ciò che conta nella proria vita e di quello che si sente il bisogno di esprimere. Non è una scelta necessariamente legata alla presenza di sintomi conclamati, come ansia o depressione, anche se spesso sono questi i problemi che motivano una persona a contattare uno psicologo. Tutti prima o poi sentono il bisogno di confrontarsi con se stessi, avere uno spazio in cui fermarsi, capire, sentire, gestire ciò che provano, in modo da vivere più pienamente la propria vita. Lo psicologo crea le condizioni perchè tutto questo possa avvenire, nel modo più rispettoso possibile delle peculiarità che contraddistinguono l'esistenza di ogni persona.
Approccio
L'approccio che seguo è di tipo cognitivo, anche se la mia formazione non si esaurisce nel cognitivismo classico, essendomi mosso negli anni in vari ambiti come il costruttivismo, l'attaccamento e la fenomenologia. Mi occupo delle tante forme con cui si può esprimere il disagio emotivo, cercando di lavorare sulle sue cause, al fine di promuovere un benessere che duri nel tempo. Il mio lavoro consiste in una rispettosa esplorazione dei significati personali, ossia di come ognuno di noi vive le esperienze della sua esistenza. Lo scopo è quello di creare le condizioni per una maggiore conoscenza di se stessi e una migliore capacità di regolazione emotiva. Le sedute che svolgo si basano sulle esigenze di chi incontro. In base ai problemi riportati, assumo strategie diverse e decido, con i pazienti, se praticare tecniche per gestire depressione, ansia, traumi e malessere in generale, come la mindfulness o l'EMDR. L'uso delle varie tecniche in psicoterapia può aiutare, ma non sostituire il potere della relazione e della fiducia reciproca, elementi fondamentali, indicati dalle ricerche più importanti del settore come i fattori che più di altri riescono a prevedere il buon esito di un percorso di psicoterapia.
La proposta del cognitivismo clinico oggi è molto più ricca rispetto a quella classica di qualche anno fa. All'interno dell'approccio cognitivo convivono diverse modalità di lavorare con il malessere psicologico. Tutte queste prospettive partono dall'idea che il problema non è nel mondo, ma nel modo in cui ci rappresentiamo il mondo. Infatti, ognuno di noi utilizza inconsapevolemente degli schemi automatici per dare significato alle proprie esperienze. È come se vedessimo il mondo attraverso delle lenti, percependo una versione soggettiva della realtà che ci circonda.
Il primo passo nel persorso che propongo in terapia è quello di imparare a osservare, nel modo meno giudicante possibile, come e quando si attivano gli schemi automatici connessi ai momenti di maggior malessere. Il modo più semplice per farlo è osservare cosa succede dentro di noi prima, durante e dopo un episodio che si ritiene essere problematico. Generalmente dopo qualche seduta il paziente inizia a essere più consapevole delle sue reazioni automatiche, rispetto a ciò che pensa, crede, prova, sente nel suo corpo. Questo è già un modo per prendere una certa distanza dai vissuti di un determinato momento, un processo che i cognitivisti chiamano "defusione". Cosicché una cosa è credere fermamente che il dolore che sto provando al petto mi condurrà alla morte nell'arco di pochi minuti, un'altra è riconoscere che sono arrivati dei pensieri, accompagnati da uno stato di allerta, che imparo a vivere come pensieri e non come la realtà delle cose. La mindfulness potrebbe essere uno strumento molto utile in questa fase del percorso terapeutico. Questo tipo di pratica meditativa permette proprio di imparare ad avere un atteggiamento di osservazione non giudicante dei vari stati mentali che vanno e vengono durante il corso della giornata, insegnandoci a portare l'attenzione sul momento presente, invece di farci travolgere dai nostri personali film interni, in modo da vivere più pienamente la realtà che ci circonda.
Il passo successivo è capire da dove arrivano le reazioni automatiche che abbiamo iniziato a riconoscere, quando abbiamo imparato a reagire in un certo modo e a cosa ci serve credere ciò che crediamo e sentire ciò che sentiamo. Generalmente si scopre che certi schemi sono attivi fin da quando eravamo piccoli e che sono stati molto utili nella regolazione della relazione con i nostri genitori, anche se attualmente possono essere fonte di malessere. Lo scopo è quello di lasciar andare, di capire che possiamo fare diversamente, che non siamo necessariamente schiavi di reazioni antiche che non ci servono più o nelle quali non vogliamo più riconoscerci. Ma per arrivare a questo risultato occorre ripercorrere quello che è successo nel nostro passato, quello che abbiamo vissuto, le nostre personali sofferenze o sensibilità, di cui magari a volte ci siamo dimenticati o non ci siamo presi abbastanza cura. In questo percorso potremmo scoprire che abbiamo imparato a non esprimere degli aspetti importanti di noi stessi, che ancora oggi cerchiamo di inibire in qualche modo delle esperienze emotive che, proprio per questo, facciamo fatica a gestire. In effetti, il malessere psicologico è sempre il frutto di un qualche tipo di vissuto emotivo che non riusciamo a vivere, soprattutto nell'ambito delle nostre relazioni significative.
È ovvio che non si esaurisce in questa breve descrizione il lavoro che si svolge in psicoterapia. E nessuna descrizione, per quanto esaustiva, può sostituire l'esperienza di compiere questo percorso. È altrettanto utile ricordare che ogni persona è a sé stante e ogni rapporto professionale assume dei connotati particolari. Quindi il percorso brevemente delineato è solo ideale, nella realtà clinica le cose possono assumere un peso diverso e declinarsi in modi molto differenti. Basti pensare che ci sono moltissime forme di disagio psicologico, dalle più lievi alle più gravi, e che non è possibile delineare dei percorsi comuni partendo da tali differenze. Detto questo, credo sia importante che lo psicoterapeuta abbia ben in mente un quadro di riferimento teorico e un modo di intervenire nella clinica che dia una certa direzione al percorso, anche se le strade per arrivare dove vogliamo arrivare possono essere molteplici.
Formazione professionale
- Laurea in Psicologia, Votazione 110/110 e Lode, Università di Urbino.
- Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, Votazione 98/100, Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva.
- Dottorato di Ricerca in Scienze Psicologiche, Università di Urbino.
- Master in Interventi Basati sulla Mindfulness, Scuola di Psicoterapia Cognitiva.
- Attestato EMDR di I Livello, Centro di Ricerche e Studi in Psicotraumatologia di Milano.
- Corso di Perfezionamento Universitario in Psicologia Clinica, Università di Urbino.
- Corso di Mindfulness e Terapia Individuale, Scuola di Psicoterapia Cognitivia.
- Corso sulle Tecniche Esperienziali in Terapia Metacognitiva Interpersonale, Meeting Service.
- Corso AIMIT, Analisi delle Motivazioni Interpersonali nei Trascritti, Laboratorio di Psicologia Applicata.
- Corso di Base sulla Psicologia delle Cure Primarie, International Society of Psychology.
Esperienze lavorative
- Attualmente
Libero Professionista, Psicologo e Psicoterapeuta. - Dal 01/10/2012 al 30/09/2018; dal 01/10/2010 al 30/09/2011
Professore a Contratto di Psicologia Clinica I, Università di Urbino. - 14/10/2017
Docenza, Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, Società Italiana Gestalt. - 15/09/2017; 24/09/2016; 23/09/2015
Docenza, Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, Istituto Gestalt Romagna. - Dal 26/10/2015 al 23/11/2015; dal 20/10/2014 al 10/11/2014; dal 21/10/2013 al 18/11/2013; dal 25/03/2013 al 29/04/2013
Professore a Contratto del Laboratorio di Intervento Clinico-Sociale, Università di Urbino. - Dal 01/10/2003 al 30/09/2015
Cultore della Materia di Psicologia Clinica, Psicologia Clinica II, Psichiatria e Psicologia Clinica nei Servizi Psichiatrici, Università di Urbino. - Dal 03/08/2015 al 04/08/2015; dal 28/07/2014 al 30/07/2014
Professore a Contratto del Laboratorio di Analisi e Stesura di una Comunicazione Scientifica, Università di Urbino. - Dal 16/03/2015 al 23/03/2015
Professore a Contratto del Laboratorio di Ricerca Bibliografica Analisi e Stesura di una Comunicazione Scientifica Avanzata, Università di Urbino. - 05/12/2013
Docenza, Corso di Aggiornamento su "Sintomi di Base e Soggetti a Rischio di Scompenso Psicotico", Ordine degli Psicologi di San Marino. - 18/10/2013; 06/03/2013
Docenza, Corso di Aggiornamento su "Esordio Psicotico", Azienda USL di Reggio Emilia. - Dal 11/03/2013 al 11/06/2013
Professore Supplente, Insegnamento di "Filosofia, Psicologia e Scienze dell’Educazione", Istituto Professionale di Fossombrone. - Dal 07/03/2013 al 18/04/2013
Professore a Contratto del Laboratorio di Ricerca Bibliografica - C, Università di Urbino. - Dal 16/01/2012 al 15/01/2013; dal 01/10/2010 al 30/09/2011; dal 16/07/2009 al 15/07/2010; dal 02/05/2008 al 01/05/2009
Assegnista di Ricerca per il Progetto di Ricerca "Performance Cognitive e Disturbi Soggettivi in Individui Sani con Alti Punteggi per la Schizotipia", Università di Urbino. - Dal 01/10/2011 al 30/09/2012
Professore a Contratto di Psicopatologia e Metodologia Clinica, Università di Urbino. - A.A. 2011/2012
Tutor del Corso di Perfezionamento Universitario in Terapia del Dolore e Cure Palliative, Università di Urbino. - 31/01/2012
Docenza, Giornata di Studio "a un Passo dalla Schizofrenia", Università di Urbino. - Dal 02/11/2011 al 17/12/2011
Professore a Contratto del Laboratorio di Metodologia della Ricerca, Università di Urbino. - Dal 02/11/2011 al 17/12/2011
Professore a Contratto del Laboratorio di Ricerca Bibliografica, Analisi e Stesura di una Comunicazione Scientifica - A e del Laboratorio di Ricerca Bibliografica, Analisi e Stesura di una Comunicazione Scientifica - B, Università di Urbino. - 14/10/2011; 13/05/2011
Docenza, Corso sulla Preparazione all’Esame di Stato, Laboratorio di Psicologia Applicata di Urbino. - 06/10/2010
Docenza, Corso di Aggiornamento su "Sintomi di Base e Vulnerabilità Schizofrenica", Azienda Sanitaria Regionale del Molise. - Dal 01/10/2008 al 30/09/2010
Professore a Contratto di Introduzione alla Psicologia Clinica, Università di Urbino. - A.A. 2009/2010; 2008/2009; 2007/2008; 2006/2007
Tutor del Corso di Perfezionamento Universitario in Psicoterapia e Fenomenologia, Università di Urbino. - 20/03/2010; 04/04/2009; 08/03/2008
Docenza, Corso di Perfezionamento Universitario in Psicoterapia e Fenomenologia, Università di Urbino. - 04/02/2009
Docenza, Corso di Aggiornamento su "Cognitive Performance and Basic Symptoms in First Degree Relatives of Schizophrenic Patients", Azienda Sanitaria dell'Alto Adige. - Dal 16/10/2006 al 30/09/2008
Professore a Contratto di Neuropsichiatria Infantile, Università di Urbino. - Dal 02/04/2007 al 01/04/2008
Contrattista di Ricerca per il Progetto di Ricerca "la Qualità nei Servizi di Residenza Psichiatrica", Università di Urbino.
Partecipazioni
ARTICOLI IN RIVISTE
BOVE, E. A., & NARCISO, G. (2014). Quale disturbo del Sé nella schizofrenia? Comprendre, 24, 124-141.
BOVE, E. A., & RABALLO, A. (2013). Sintomi di base e vulnerabilità esperienziale alla psicosi. Rivista Sperimentale di Freniatria, CXXXVII, 47-62.
BOVE, E. A., & EPIFANI, A. (2012). From schizotypal personality to schizotypal dimensions: a two-step taxometric study. Clinical Neuropsychiatry, 9, 111-122.
BOVE, E. A. (2011) Fattori di vulnerabilità psicotica nei familiari sani di pazienti schizofrenici. Uno studio esplorativo. Giornale Italiano di Psicologia, 38, 107-125.
EPIFANI, A., & BOVE, E. A. (2009). Esperienze soggettive disturbanti e vulnerabilità psicotica: due tradizioni di ricerca. Psichiatria & Psicoterapia, 28, 134-147.
BOVE, E. A. (2008). Cognitive performance and basic symptoms in first-degree relatives of schizophrenic patients. Comprehensive Psychiatry, 49, 321-329.
BOVE, E. A. (2007). È possibile distinguere i deficit cognitivi della schizofrenia? Suggerimenti per lo studio dei marker endofenotipici di vulnerabilità. Psichiatria di Comunità, 6, 107-117.
BOVE, E. A. (2005). Sintomi di base: Quali sono quelli veri? Giornale Italiano di Psicopatologia, 11, 473-482.
CAPITOLI DI LIBRI
BOVE, E. A. (2016). Schizofrenia. In M. ROSSI MONTI (a cura di), Manuale di psichiatria per psicologi (pp. 169-217). Roma: Carocci.
BOVE, E. A. (2012). Alle radici della schizofrenia. In M. ROSSI MONTI (a cura di), Psicopatologia del presente. Crisi della nosografia e nuove forme della clinica (pp. 159-203). Milano: FrancoAngeli.
BOVE, E. A. (2009). Strumenti per la diagnosi e la terapia: il linguaggio e la parola. In G. STANGHELLINI, M. ROSSI MONTI (a cura di), Psicologia del patologico: una prospettiva fenomenologico-dinamica (pp. 117-162). Milano: Cortina.
ATTI E ABSTRACT DI CONGRESSI
BOVE, E. A., GAGLIARDI, C., & EPIFANI, A. (2014). Sentimento pre-riflessivo di agency e depersonalizzazione: uno studio correlazionale. [Abstract] In AIP, sezione Clinica e Dinamica, XVI Congresso Nazionale (p. 224). University Press: Pisa.
EPIFANI, A., BOVE, E. A., & MORELLI D. (2014). Consapevolezza implicita del corpo e sintomi di base in soggetti schizotipici identificati psicometricamente. [Abstract] In AIP, sezione Clinica e Dinamica, XVI Congresso Nazionale (p. 212). University Press: Pisa.
BOVE, E. A., & NARCISO, G. (2013). L’esperienza disturbata degli individui vulnerabili alla schizofrenia. [Abstract] In XV Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (p. 91). Fridericiana: Napoli.
MORELLI, D., & BOVE, E. A. (2013). (Dubbi di) coscienza: dilemmi epistemologici, ipotesi esplicative, soluzioni metodologiche. [Abstract] In XV Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (pp. 92-93). Fridericiana: Napoli.
BOVE, E. A. (2012). Prima della schizofrenia: psicopatologia delle esperienze pre-deliranti. [Abstract] In AIP. Congresso Nazionale delle Sezioni (p. 280). Espress: Torino.
EPIFANI, A., BOVE, E. A., & PICCININI L. (2012). Struttura latente del disturbo da abuso di alcool: risultati preliminari di uno studio tassometrico. [Abstract] In AIP. Congresso Nazionale delle Sezioni (p. 321). Espress: Torino.
BOVE, E. A. (2011). Essere altrove: la persona depersonalizzata. [Abstract] In XIII Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (p. 84). Espress: Torino.
BOVE, E. A., & EPIFANI, A. (2011). Esperienze soggettive e performance cognitive in soggetti schizotipici identificati psicometricamente. [Abstract] In XIII Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (pp. 196-198). Espress: Torino.
BOVE, E. A., & ROSSI MONTI, M. (2011). Esperienza soggettiva e vulnerabilità schizofrenica. [Abstract] In 15° Congresso della Società Italiana di Psicopatologia (p. 93). Pacini: Pisa.
EPIFANI, A., & BOVE, E. A. (2010). Analisi tassometrica della personalità schizotipica. [Abstract] In XII Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (pp. 175-177). Espress: Torino.
EPIFANI, A., & BOVE, E. A. (2010). Analisi tassometrica della personalità schizotipica. [Atto] In XII Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica. Espress: Torino.
BOVE, E. A. (2009). Quella strana sensazione di non essere. [Abstract] In XI Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (p. 34). Lussostampa: Chieti.
BOVE, E. A., & EPIFANI, A. (2008). Disturbi soggettivi della schizofrenia e scale di valutazione: una review. [Abstract] In X Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (pp. 111-113). Cleup: Padova.
BOVE, E. A. (2007). Disturbi soggettivi e performance cognitive nei familiari di pazienti schizofrenici. [Abstract] In IX Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (pp. 140-141). Morlacchi: Perugia.
BOVE, E. A. (2007). Disturbi soggettivi e performance cognitive nei familiari di pazienti schizofrenici. [Atto] In IX Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica. Morlacchi: Perugia.
BOVE, E. A. (2007). Vissuti anomali e alterazioni cognitive nei familiari di primo grado di pazienti schizofrenici: possibili marker di vulnerabilità? [Abstract] In IX Congresso Nazionale AIP della sezione di Psicologia Clinica e Dinamica (p. 25). Morlacchi: Perugia.
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recensioni dei pazienti
Mirko | 07/07/2024
Ho capito che il mio approccio mentale era la sola causa dei miei problemi di ansia, grazie al dottor Egidio.
Filomena | 03/06/2024
Professionista di lunga esperienza, pacato, sensibile, lo consiglio.
Stefano | 01/12/2023
Psicoterapeuta davvero preparato, consiglio vivamente.