Dott.ssa Francesca Callegher

Sono Psicologa e Psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico relazionale. Mi sono laureata in psicologia clinica presso l'Università degli Studi di Pavia nel 2007. Ho conseguito la specializzazione in psicoterapia presso la Società Italiana di Psicoanalisi della Relazione (SIPRe) di Milano nel 2014. Nella stessa sede ho ottenuto una formazione specifica post specializzazione in psicoterapia di coppia. Sono iscritta all'Ordine degli Psicologi della Lombardia dal 2009 n.12480. Svolgo attività libero professionale privata e collaboro dal 2007 con centri sanitari per la salute mentale e comunità terapeutiche per le dipendenze. Mi occupo di adulti ed acolescenti. Effettuo consulenze psicologiche e percorsi di psicoterapia, individuali e di coppia.

L’orientamento psicoanalitico relazionale include diversi approcci teorici europei ed americani recenti che attribuiscono centralità alla qualità delle relazioni e alla regolazione degli stati affettivi. La Psicoanalisi della Relazione è un modello specifico che si colloca all’interno di questa corrente ed è l’ambito teorico in cui mi sono specializzata.

Il modello che utilizzo integra il metodo psicoanalitico con le conoscenze acquisite dalla Teoria dei Sistemi Dinamici, un settore scientifico che studia il funzionamento di tutti i sistemi complessi inclusi quelli viventi.

Considerare la persona come sistema complesso significa mettere al centro le sue capacità di autoregolarsi e di evolvere interagendo con l’esterno. Un sistema sano ha bisogno di mantenersi stabile e coerente ma anche di essere aperto a riadattarsi a fronte di nuove necessità ed eventi di vita.

L’organizzazione che è funzionale in un dato momento della vita può non esserlo più in un momento successivo. Il cambiamento comporta la perdita del precedente stato di stabilità a cui segue il raggiungimento di un nuovo equilibrio. Le modalità con cui ciò accade sono soggettive ed emergono dall’unicità della propria storia personale a partire dalle prime relazioni significative dell’infanzia.

Ogni persona adotta un modo di essere che è la sintesi migliore possibile tra le sue caratteristiche e quelle dell’ambiente familiare, relazionale, sociale e culturale di origine. Nel corso della vita si ha bisogno di mantenere una propria identità ed una continuità nel senso di sé. Ci si rapporta però anche continuamente con situazioni nuove che richiedono una riorganizzazione del proprio assetto. Si tratta di processi in larga parte non coscienti poiché coinvolgono aspetti della memoria implicita e procedurale che non sono accessibili alla consapevolezza né verbalizzabili.

La sofferenza può originarsi quando si ha difficoltà a sostenere questi passaggi e a risolvere le due esigenze opposte di stabilità e acquisizione del nuovo. Per sofferenza non si intende la possibilità di provare emozioni dolorose, bensì la fatica ad integrarle nel proprio processo evolutivo. Tra le manifestazioni di queste problematiche ci sono l'irrigidimento e la chiusura nei modi di essere storici, una sensazione di blocco o di costante insoddisfazione, la permanenza di situazioni disfunzionali, lo smarrimento e la perdita di riferimenti interni, l’emersione o la riacutizzazione di una sintomatologia.

Nel mio lavoro con gli adulti e le coppie mi occupo di supportare le persone a comprendere quali sono i passaggi interni con cui si confrontano ed i motivi soggettivi per cui è difficile affrontarli, sostenendole nella ricerca di un funzionamento più in linea con i bisogni del presente.

I momenti di crisi hanno in sé sia il rischio di una cronicizzazione sia la potenzialità di attuare un passaggio evolutivo. La scelta di iniziare un percorso o di chiedere una consulenza rappresenta un passo significativo verso la presa in carico del proprio benessere.

Il desiderio di prendersi cura di sé può emergere da vissuti e movimenti interni e da periodi di riflessione, oppure a seguito di eventi di vita che ci si trova a fronteggiare o del manifestarsi di sintomi psicopatologici. Un percorso psicologico o psicoterapeutico consente di dare un senso a momenti critici, rendendoli occasione di evoluzione e di maggiore consapevolezza.

Le prime relazioni significative incidono su come ci si orienta nel presente ma attraverso le relazioni attuali è possibile costruire nuovi significati e soluzioni diverse. La relazione tra paziente e terapeuta è nel mio approccio parte integrante del processo di rilettura di ciò che accade e strumento di cambiamento. Altrettanto importanti sono il coinvolgimento e la partecipazione attiva della persona nel lavoro su di sé.

Durante i primi colloqui si analizza la domanda e si inquadra la problematica, concordando il tipo di intervento necessario. Vengono definiti gli obiettivi del percorso e si stabilisce la frequenza delle sedute. Si struttura inoltre un setting nel quale la cadenza regolare delle sedute garantisce uno spazio di confronto stabile dove poter riflettere ed esplorare emozioni e pensieri.

Se è presente una psicopatologia, il sintomo è considerato come un’espressione del sistema che lo genera e come tale ha dei significati che vanno capiti. L’obiettivo non è eliminare il sintomo, bensì comprenderne la funzione e favorire una riorganizzazione globale della personalità che incida in positivo sul sintomo stesso. La psicoterapia può prevenire la cronicizzazione del malessere e favorire un nuovo equilibrio.