Dott. Stefano Golasmici

Specialista in psicoterapia individuale e Psicoanalista (ASP, IFPS).

È membro dell'Associazione Studi Psicoanalitici (ASP), dell’International Federation Psychoanalytic Societies (IFPS) e dell'Associazione Medica Italiana Gruppi Balint (AMIGB). Attualmente ricopre il ruolo di presidente della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR). Ha completato la propria formazione psicoanalitica con psicoanalisti della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica (SPP) di Milano, dell'Associazione Studi Psicoanalitici (ASP) e della Società Psicoanalitica Italiana (SPI).

Per oltre vent’anni ha collaborato con istituzioni psichiatriche, dedicandosi alla riabilitazione psichiatrica e a interventi psico-sociali rivolti a soggetti con grave psicopatologia. Attualmente, svolge il ruolo di consulente psicoterapeuta presso il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell'ASST Melegnano Martesana, occupandosi in specifico dell'ambulatorio per gioco d'azzardo patologico. Insegna Psicologia della Religione presso l'Università Cattolica e l’ISSR (Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale) a Milano. Si occupa inoltre di supervisione in servizi socio-sanitari ed educativi, conducendo gruppi di formazione esperienziale per operatori socio-sanitari.

Riceve presso la sede di BUSSERO (MI), in P.za Marie Curie 5 (MM2 Bussero), e a MILANO, in via Morgagni 32 (MM1 Lima).

Per contatti: Cell. 320 5645754         email: stefano.golasmici@gmail.com

Sito web: stefanogolasmicipsicoterapeuta.it

Quando contattare uno psicoterapeuta
È importante richiedere una consultazione quando ci si trova ad affrontare esperienze difficili o quando si percepiscono aspetti di sé che generano insoddisfazione e disagio in vari aspetti della vita, come nelle relazioni affettive, sociali o lavorative. Ansia, depressione, traumi, lutti complessi o disordini emotivi persistenti, come senso di inadeguatezza, colpa o vergogna sono esperienze che meritano di essere ascoltate e trattate in modo appropriato. Una psicoterapia può rivelarsi utile anche per affrontare difficoltà relazionali, per la gestione dell’aggressività,  per difficoltà che riguardano l’esperienza erotico-sessuale o per il modo di vivere il proprio corpo.

Indicazioni terapeutiche: La psicoanalisi e la psicoterapia sono raccomandate per chi si sente intrappolato in conflitti psichici ricorrenti, che si manifestano attraverso ansia, inibizioni, insicurezza, sentimenti di inferiorità o depressione. Queste sofferenze, se trascurate, possono influenzare significativamente le scelte di vita e professionali.

Consultazione clinica: 1-2 colloqui mirati a comprendere e valutare il disagio, identificare risorse disponibili, definire obiettivi e, se necessario, proporre un percorso terapeutico.

Consulenza psicologica/supporto psicologico: Può essere effettuata con una frequenza quindicinale. Aiuta a chiarire alcuni aspetti dell’esperienza attuale e a individuare risorse per affrontare situazioni percepite come critiche, facilitando la presa di decisioni. In alcuni casi, può condurre a un intervento psicoterapeutico più approfondito.

Psicoterapia dinamica breve: In determinate circostanze, un ciclo di colloqui settimanali (da 16 a 24) può contribuire a ridurre il disagio e, in certi casi, costituire un passo verso un trattamento più approfondito.

Psicoterapia psicoanalitica: Si svolge vis-à-vis, generalmente con cadenza settimanale (raramente due volte a settimana). L’attenzione è rivolta al disagio espresso: attraverso un costante dialogo si esplorano progressivamente le esperienze personali, sia attuali che passate, che sostengono la sofferenza. Questo processo consente una rielaborazione della propria esperienza, contribuendo a sviluppare una percezione di sé meno influenzata da esiti disadattivi. La durata della psicoterapia non è sempre predeterminabile, poiché varia in base alla situazione; tuttavia, in genere, si possono osservare miglioramenti significativi dopo circa sessanta-settanta sedute seguite con regolarità e continuità.

Psicoanalisi: Richiede un impegno a medio-lungo termine, con più sedute settimanali (da 2 a 4) e l’utilizzo del lettino o divano. Il paziente è invitato a esprimere liberamente i pensieri, senza preoccuparsi della scelta del materiale da raccontare (esperienze passate e presenti, ricordi, sogni, fantasie), mentre l’analista fornisce ascolto e suggerimenti interpretativi basati su quanto emerge dal racconto e dalla relazione terapeutica. Si distingue dalla psicoterapia analitica per l’intensità, la frequenza e il coinvolgimento emotivo-affettivo, non limitandosi alla risoluzione di specifici disturbi, ma promuovendo un’analisi complessiva dell’esperienza personale: permette di scoprire potenzialità inespresse e di trasformare qualitativamente l’esperienza esistenziale, sostenendo la conquista di una libertà personale proporzionata alle proprie possibilità. Da questa prospettiva, il metodo analitico può promuovere un autentico progresso personale che va oltre la sofferenza psichica, basandosi sulla ricerca dei significati nel modo di vivere la complessità dei propri sentimenti in rapporto a sé e alle persone. Come ogni sviluppo individuale, il percorso non segue un andamento lineare.

Psicoanalisi, Psicoterapia psicodinamica, Psicologia clinica sanitaria, Psicologia della religione