Ma che rapporto c'è tra ansia e paura? Proviamo a fare qualche distinzione.
Un'interessante chiarificazione è quella che viene proposta da G. Nardone in “Oltre i limiti della paura”, dove l'autore sottolinea come la paura sia una percezione che innesca un'emozione che a sua volta scatena una reazione psico-fisiologica, che prende appunto la forma dell'ansia.
Dunque possiamo affermare che per molti aspetti l'ansia sia semplicemente la conseguenza psicofisiologica della paura.
Ciò che è importante sottolineare, inoltre è come non sempre la paura e di conseguenza l'ansia siano da considerare come qualcosa di negativo. Pensiamo a quello che accade quando dobbiamo scampare un pericolo, ma anche semplicemente a quando dobbiamo dare il meglio di noi. In casi come questi un po' di ansia non solo non è di ostacolo, ma è addirittura utile ci permette di allertarci e far fronte con tutte le nostre risorse alla situazione che dobbiamo affrontare e ci permette di fronteggiare la paura stessa. Insomma entro certi limiti l'ansia ha una vera e propria funzione adattiva. D'altra parte chi non ha mai sperimentato la sensazione di ansia fisiologica che si prova davanti ad un pericolo e che ci permette di concentrare tutte le nostre risorse cognitive e fisiche per evitarlo e salvarci? O ancora chi non ha vissuto quello stato d'ansia che si percepisce prima di un colloquio di lavoro, di un esame o di una gara e che ci permette di mantenere la massima lucidità e concentrazione sulla prestazione?
Entro certi limiti, dunque, l'ansia è un'alleata preziosa .
Quando però supera una certa soglia , che è diversa per ogni persona, allora i sintomi sia cognitivi (preoccupazione costante, vuoti di memoria difficoltà di concentrazione, confusione mentale ) che fisiologici ( tensione muscolare, tachicardia, respiro corto, disturbi gastro-intestinali,sudorazione, vertigine ) conseguenti possono diventare estremamente disturbanti e volte paralizzanti.
Può accadere che sia proprio l'ansia a diventare causa della paura e a trasformarsi in panico , innescando quel meccanismo per cui non si ha più paura di qualcosa in particolare, ma della paura stessa.
E' la paura della paura a diventare centrale e a scatenare il panico .
Ciò che spaventa è proprio la possibilità che possano manifestarsi tutti quei sintomi fisiologici che caratterizzano l'ansia. Di conseguenza si corre ai ripari, cercando di controllare la paura e le reazioni fisiologiche ad essa connesse. Ciò che si ignora in questo processo però è che l'effetto che si otterrà è proprio quello opposto di amplificarli . Il fallimento di questa tentata soluzione porterà alla messa in atto di altri tentativi di risolvere il problema, la fuga dalla situazione identificata come scatenante ( quindi l'evitamento) oppure la richiesta d'aiuto.
In realtà però tutti e tre questi tentativi seppur efficaci nel brevissimo termine sono quelli che finiscono col mantenere il problema e che sarà necessario sovvertire acquisendo adeguate strategie .
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