Una delle problematiche che più spesso mi trovo ad affrontare con i miei pazienti in studio, è quella che riguarda “la paura di sbagliare”. Questa difficoltà è molto più comune di quanto possa sembrare, tanto che è molto più raro trovare persone che non la presentino, rispetto a chi la vive come un problema. Il fatto che sia molto diffusa, non significa, che vada sempre bene averla, infatti in chi la manifesta come elemento che indica prudenza, ha una funzione protettiva e di tutela, sia rispetto a sè che all’altro, il problema si manifesta quando questa paura diventa costante e blocca la persona, impedendole di proseguire nel suo percorso di crescita. Sin da piccoli, si sente la frase “Sbagliando si impara”, cosa assolutamente vera, tanto che sin da piccoli i primi apprendimenti come il parlare o il camminare, possono avvenire proprio perché c’è la possibilità di poter sbagliare, e errore dopo errore, si arriverà a una buona capacità sia di parlare che di camminare. Questo comportamento all’inizio, molto naturale, con la crescita, può venir influenzato, da diverse variabili come: avere dei genitori molto esigenti rispetto ai risultati dei figli; la tendenza al raggiungimento della perfezione per sentirsi accettati; la presenza di una difficoltà individuale nell’accettare di poter sbagliare perché ci si identifica con l’errore (se io sbaglio-sono sbagliato); la presenza di una grossa insicurezza etc.. Con la crescita si inizieranno ad evitare tutti i comportamenti in cui è presente la paura di sbagliare e ci si butterà nelle situazioni, solo quando ci si sentirà certi di poterle superare. Più una situazione verrà evitata, più l’idea di poterla superare diventerà difficile da affrontare, questo meccanismo si auto-rinforza pertanto occorre riuscire a mettere in campo delle piccole strategie per uscirne.
- Occorre innanzitutto accettare di aver paura di sbagliare, ammetterlo prima rispetto a se stessi e poi davanti agli altri, può indurre un atteggiamento di maggiore clemenza e accettazione dei propri aspetti fragili. Solo in questo modo potremo iniziare ad occuparcene e verificare se sarà possibile cambiare.
- Una volta che si è riusciti ad accettare la presenza delle proprie paure, occorre capirne l’origine, questo è fondamentale perché ognuna nasce in modo diverso e va pertanto affrontata in base alla sua specificità. Per esempio spesso la difficoltà di sbagliare è legata alla tendenza al raggiungimento della perfezione. Sin da piccoli si impara a cercare di essere perfetti, per non sbagliare agli occhi delle principali figure di riferimento, in genere i genitori o chi ne fa le veci. L’idea del bambino è spesso questa” se faccio le cose bene, sarò voluto bene, sarò accetto, e piacerò”, ciò avviene perché il bambino dipende dal giudizio degli altri, per poter definire la sua immagine. Questo pensiero è molto spesso inconsapevole, e la sua soluzione sarà o la tendenza a fare le cose in modo perfetto o a evitarle perchè così non sarà possibile sbagliare. Il passo per uscire da questo problema è di imparare ad accettare di non essere perfetti, dopotutto la perfezione non esiste e ci si ostina nel raggiungere un ideale impossibile da raggiungere.
- Una volta accettata la possibilità di sbagliare, occorre cominciare a considerarla come un’opportunità di apprendimento, solo commettendo errori si può apprendere e migliorare. Quasi sempre le persone prima di sperimentarsi hanno paura delle conseguenze, con immagini catastrofiche rispetto a ciò che potrebbe accadere, la reazione successiva sarà quella di stupirsi, perché ciò che si era immaginato non si verificherà, e anche l’errore potrà esser considerato come un’opportunità per imparare a cambiare. Vivere senza commettere errori è impossibile, per cui è inevitabile commetterli.
- Per poter sbagliare, occorre uscire dalla zona confort che sino ad allora ha impedito di andare avanti. Per far questo occorre un atto di coraggio, che è ciò che quando si ha paura, si ha difficoltà a fare. In questi casi, occorre cercare di forzare il meccanismo. Con la consapevolezza che questo potrebbe portare all’errore, ma come detto in precedenza, l’errore fa parte del processo che porta alla crescita e se non si corre questo rischio, questo processo si blocca. Occorre imparare a correre il rischio di non esser perfetti ad esempio e verificare se anche così potremmo accettarci e di conseguenza, essere accettati. Nel compiere un compito nuovo, si può annotare ciò che non è andato bene e utilizzare questa informazione per potersi migliorare. E’ fondamentale restare attivi in questo processo, piuttosto che subirlo passivamente e lasciarsi prendere dalla paura.
- L’ultimo passaggio è quello che consiste nell’imparare a distinguere se dall’errore, ovvero, spesso chi sbaglia tende a pensare” se sbaglio sono sbagliato” quest’idea totalizzante, conferisce all’errore un enorme potere, nella definizione di se stessi. Ridefinire questa idea da “sono sbagliato” a “una parte di me ha sbagliato”, permetterà di ridimensionare l’errore e di viverlo con maggiore leggerezza.
Qualora nonostante si siano attuate tutte queste strategie, e da soli non si sia in grado di superare la paura di sbagliare, significa che l’origine di questo blocco è profonda, per cui è necessario avvalersi dell’aiuto di uno Psicoterapeuta, che potrà aiutare a capirne l’origine e eventualmente a superarlo.
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