Comprendere di aver bisogno di aiuto, ancor più ammettere di aver bisogno di aiuto ed infine chiedere aiuto, è un processo lungo e difficile da realizzare.
Si attende che tutto possa risolversi così come si è manifestato.Quante volte di fronte all’esito negativo della diagnostica medica non si prende in considerazione l’aspetto psicologico e ci si chiude disorientati ed impotenti nella propria e altrui sofferenza.
Spesso ho sentito dire “Perché lo psicologo?” se mio figlio ha problemi di scrittura, se il problema è gastrico o cardiaco, se mio marito mi tradisce, quante volte i problemi scolastici dei figli mettono, poi, a nudo una profonda crisi di coppia. I sintomi corporei possono, in realtà, essere ricondotti ad una sofferenza psicologica, i problemi scolastici non riguardano l’aspetto cognitivo ma bensì quello emotivo, il conflitto familiare non è legato solo al comportamento problematico di quel figlio.
Ammettere a sé stessi che è necessario cambiare qualcosa, può essere vissuto come un fallimento, si ritiene che il problema sia degli altri, i pregiudizi e la disinformazione ostacolano il ricorso alle possibilità di cura che la psicologia è in grado di offrire. E’ poi presente la pressione del contesto esterno, spesso familiare, che spinge a rimanere bloccati all’interno di ruoli o schemi consolidati che, per quanto disfunzionali, forniscono equilibrio e sicurezza e permettono di nascondere ciò che non va nel nostro gruppo relazionale di appartenenza. Chiedere aiuto, inoltre, significa fidarsi di qualcun altro e mettere in discussione sé stessi.
I sintomi come ansia, irritabilità, attacchi di panico, fobie, tensioni, confusione, disturbi alimentari, disturbi del sonno, ossessioni; anche malattie corporee come gastriti, reflussi gastroesofagei, malattie della pelle, possono segnalare che qualcosa non va.
Segnalano quanto non riusciamo più a reggere una situazione e forniscono informazioni sul nostro modo di essere, di vivere le relazioni, e sul momento di vita che stiamo attraversando.
Se non si riesce ad ottenere ciò che si vuole, se si continua a volere ciò che non si riesce ad ottenere, se il prezzo emotivo che si paga per ottenere qualcosa è troppo alto, vuol dire che qualcosa nel nostro modo di pensare, sentire, agire va cambiato.
Credo che l’irripetibile esperienza della propria vita non vada sprecata all’interno di ruoli e dinamiche che non ci appartengono e che ci impediscono di esprimere la nostra parte più vera e gratificante. Farsi aiutare significa poter finalmente arrivare a vivere una vita al di fuori di ogni condizionamento o schema precostituito, in direzione del cambiamento e miglioramento di sé.
E, quindi, quando chiedere aiuto?
Ogni volta che un senso di disagio non ti permette di vivere e utilizzare al meglio le tue risorse, è quello il momento giusto per chiedere aiuto...
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