inconscio e razionalità: cause della sofferenza

Razionalità e inconscio…..


La metafora freudiana dell’iceberg rende bene l’idea di cosa sia in realtà un soggetto umano: la parte cosciente, razionale, detta “Io”, che opera attraverso la volontà di un soggetto, operando scelte, decisioni e conseguenti azioni è solo “la punta dell’iceberg”; tutto il resto, ciò che è sommerso in profondità e che rappresenta la parte più consistente è l’inconscio; sfugge al controllo del soggetto ed è il reale artefice di tutto.
Dietro ogni azione e/o decisione solo apparentemente razionale e volontaria c’è l’inconscio, formatosi sulla base delle esperienze del soggetto, soprattutto di quelle precoci e di cui non si ha memoria, e degli altri che lo circondano, genitori, familiari, contesto sociale, influenzandolo ancor prima della sua nascita.
Questa realtà è difficile da accettare per chiunque, soprattutto nell’era digitale che viviamo attualmente e che ci illude di poter controllare tutto.
Nessun essere umano sfugge allo strapotere dell’inconscio, che, con meccanismi più o meno complessi, dirige la vita del soggetto sotto la falsa maschera della razionalità. Così si spiega la difficoltà che si incontra quando sorge un sintomo, di natura psico/fisica (ansia, angoscia, depressione, tic nervosi, ecc…) o relazionale (difficoltà nelle relazioni intime o sociali), che si vorrebbe eliminare o gestire, ma senza riuscirci mai in modo concreto e definitivo; esistono una serie di meccanismi inconsci che fanno si che il sintomo torni sempre uguale al di la della volontà del soggetto che ne soffre.
L’unico modo per arginare lo strapotere dell’inconscio, modificando uno o più sintomi, consiste nel mettere le mani nell’inconscio stesso, attraverso un percorso psicoanalitico, che per mezzo del supporto di uno psicoanalista, dà al soggetto gli strumenti necessari per oltrepassare la maschera della razionalità e per mettere in questioni le cause profonde di ogni sintomo.

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