Salve, sono una ragazza di 19 anni.
Da alcuni anni soffro di ansia, premetto che sono in terapia da circa 2 mesi.
Vorrei spiegare il mio problema per avere ulteriori chiarimenti. C ho a volte vuoti di memoria, ho dei blocchi e tendo a farmi venire mille ansie prima di cominciare a raccontare qualcosa per paura di tutte le cose elencate precedentemente. Non so come si chiami questo problema, ma è davvero pesante e frustrante, soprattutto perché non mi permette di stare serena e di vivere/comunicare come una persona normale. Ha un nome questo ‘disturbo’? Come si può curare? Io non credo e non voglio vivere così, con questi blocchi e con le mille paranoie che mi faccio su di me e su come comunico. Voglio parlare come una persona normale...chiedo molto?
Buonasera Chiara,
In questa sede non è possibile fare diagnosi, ma visto che segue una terapia potrebbe chiedere al suo terapeuta di aiutarla a definire il suo problema. Ci ha mai provato?
Di solito le difficoltà bella comunicazione con gli altri possono riguardare ansia sociale o un senso di inadeguatezza che blocca la possibilità di esprimersi liberamente.
Di solito questo senso di inadeguatezza viene appreso da qualche parte nella propria storia e con un po' di lavoro terapeutico è possibile capirne l'origine nel passato e trovare una modalità diversa ed il futuro.
Buona giornata.
Bologna
La Dott.ssa Camilla Marzocchi offre supporto psicologico anche online
Buongiorno, lei scrive di soffrire d’ansia e già questa emozione se è piuttosto intensa può causare i blocchi della memoria e della parola che lei descrive. Lei parla di paura e la paura è un’emozione che sorge per un evento generalmente attuale, l’ansia in genere riguarda di più l’aspettativa di eventi futuri vissuti con disagio. Queste emozioni possono essere legate: se le è capitato di avere i blocchi che lei descrive mentre parlava con qualcuno ora teme che le possa capitare ancora.
Lei scrive di essere in terapia ma non specifica che tipo di terapia, con farmaci, psicoterapia o entrambe? Entrambe le terapie hanno la loro validità: il farmaco può dare una risposta immediata alla sensazione di disagio causata dall’ansia facendola diminuire d’intensità o facendola scomparire. Il farmaco però agisce sul sintomo e non sulle cause (è come la tachipirina che diminuisce la febbre ma poi sono le difese dell’organismo che fanno guarire dall’influenza) ed una volta interrotto facilmente il sintomo si ripresenta. A volte può essere necessario assumere i farmaci se l’ansia fosse troppo intensa e le impedisse di fare la sua vita normale. La psicoterapia è un percorso attraverso il quale si contestualizza il disturbo nella sua storia evolutiva e nella sua vita attuale e si attivano le sue risorse psicologiche per affrontare meglio i blocchi che lei descrive. Se lei apprende attraverso la psicoterapia ad affrontare queste situazioni, questa sarà una risorsa a cui lei potrà accedere per il resto della sua vita.
Il terapeuta da cui sta andando svolge una professione d’aiuto, non la giudica per i suoi comportamenti o paure ma ha bisogno che lei gli esprima i suoi dubbi e timori in modo da poterla conoscere meglio e poterla aiutare nel modo più appropriato. Quindi parli pure di questi blocchi col suo terapeuta in modo che la possa aiutare nel modo migliore.
La saluto cordialmente