Ansia generalizzata, effetti indesiderati eccessivi daparox e problemi col cibo

Laura

Buongiorno,
Sono una donna di 37 anni, cresciuta con madre ansiosa, nonna ansiosa, familiarità con esaurimento nervoso ed altre tipologie di problemi.
Sono stata bene fino al 2010, anno in cui mia nonna che viveva con noi da 18 anni è venuta a mancare per un brutto male. Da lì un crollo: ansia e ipocondria si sono impossessate della mia vita. Ho sempre cercato di andare avanti, ma dopo il mio secondo parto ho avuto il primo crollo. Avevo perso 10 kg, ero a disagio in mezzo alle persone. Poi il mio terzo bimbo ha avuto gravi problemi di salute, e ha spostato l’attenzione totalmente su di lui e sono stata bene, benissimo, forte come non mai. Nel 2018 ansia e dispnea che mi hanno fortemente invalidato la vita, è una neurologa mi ha messo in cura con daparox col quale sono rinata, per 8 mesi. Poi l’ho smesso e sono rimasta nuovamente incinta (le gravidanze sono dei momenti di “Grazia “ per quanto riguarda i miei stati ansiosi).
Ed eccomi qui, poi un anno iniziato per intervento per HPV, proseguito con COVID IN forma abbastanza aggressiva, problemi vari di salute dei bambini, e un raschiamento fatto il 15 settembre. Crollo, la neurologa mi riprescrive il DAPAROX, che però ha avuto un effetto devastante. Astenia, inappetenza totale, bocca secca, insonnia. Dopo 1 settimana lei stessa mi dice di eliminarlo, e chiamo un neurologo che segue una mia cara amica che mi vedrà tra due settimane ma che nel frattempo mi ha lasciato solo un pochino di ansiolitico a sostenermi. Il problema più grande che ho ora si è innescato col cibo. Ho vissuto male, malissimo l’inappetenza data dal daparox, mi pesavo in continuazione per paura di perdere peso e quindi stare male, e pensavo tutto il giorno al cibo con grande malessere. Ora che ho interrotto la cura da 3 giorni inizio a stare leggermente meglio, ieri sera per la prima volta ho cenato normalmente senza forzarmi e serenamente. Stamattina ho aperto gli occhi e mi sentivo bene ma subito dopo ho iniziato a pensare che magari oggi avrei avuto di nuovo problemi a mangiare e mi è partito un fortissimo attacco di ansia. Ho preso la mia mezza tavor mattutina e sto meglio… ma mi sento dentro ad un buco nero da cui sarà difficile uscire… sono una mamma di 4 figli, lavoratrice, super attiva… non posso permettermi di fermarmi. Vi ringrazio per ogni aiuto o parola spenderete per me.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive e per tutti gli episodi spiacevoli che le sono capitati. Mi arriva molto forte il senso di fatica che giustamente percepisce. Ha mai provato a rivolgersi ad uno psicologo al fine di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla routine che vive? Crede che possa essere utile per aiutarla a trovare delle strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare di irrigidire il rapporto disfunzionale che si è creato con il cibo? Ritengo importante per lei un consulto psicologico al fine di indagare le cause, le origini ed i fattori di mantenimento dei sintomi ansiosi.

Resto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL 

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile Amica,

dal suo racconto si capisce bene il periodo difficile che sta attraversando, complice la grande incertezza e il forte stress che tutti abbiamo attraversato in questo periodo di pandemia.
E' una mamma che lavora e non può fermarsi, anche questo è comprensibile. ci sono tante domande che, tuttavia, sarebbe il caso di porsi, e per cui uno spazio di riflessione sarebbe molto utile. I farmaci possono aiutarci enormemente - a proposito, le consiglio di consultare uno psichiatra che possa scegliere meglio gli psicofarmaci più adatti al suo caso - ma affiancherei a questi una psicoterapia.

Non abbia timore di intraprenderla: spesso abbiamo paura che possa durare anni, o farci soffrire molto. Entrambe queste assunzioni sono in gran parte falsi miti.

Le auguro di risolvere presto il suo problema,

con i migliori auguri

dr. Ventura 

Dott. Stefano Ventura

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Roma

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Salve signora, per quanto riguarda la compulsività verso il cibo le proponiamo il nuovo trattamento con la stimolazione magnetica. È un trattamento ambulatoriale che agisce direttamente sul desiderio compulsivo. I vantaggi sono molti tra cui la brevità e la non invasività della cura. Se è interessata ci può contattare dal lunedì al venerdì. Saluti. Dr. Fabrizio Fanella

Dott. Fabrizio Fanella

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Roma

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Salve signora Laura,

i suoi disturbi ormai altalenanti potrebbero essere originati anche da forte stress. Le sue ansie sono iniziate dopo la perdita di Sua nonna ma a quel tempo forse lei poteva aver accumulato già problematiche da stress psico-fisico. Questa potrebbe essere un'ipotesi di diagnosi che va presa in considerazione! Lei infatti dice che "non posso permettermi di fermarmi"!! Carissima signora Lei dovrà comunque rallentare i ritmi di vita odierna/quotidiana perchè sicuramente questi incidono sulle problematiche di salute che Lei lamenta. Sicuramente ha necessità di essere seguita da un neurologo ma certamente un percorso psicoterapeutico potrebbe giovarLe anche in considerazione dei Suoi quattro figli ai quali non deve trasmettere queste Sue ansie. Lei stessa ha detto che vi è una predisposizione familiare a questi tipi di disturbi pertanto occorre senz'altro prevenirli. Il mio consiglio è il seguente: si affidi al neurologo per una cura farmacologica e faccia altresì un percorso di psicoterapia; può chiedere allo stesso neurologo un'indicazione in tal senso. Con i miei migliori auguri La saluto cordialmente.

    

Gentile Laura, 

Mi dispiace per ciò che sta soffrendo, e ha sofferto in passato. 

Riguardo il farmaco Daparox, io credo che ne debba parlare con uno/una psichiatra di fiducia e conosce ciò che le ha prescritto, in quali dosaggi. 

Io posso dirle che affiancare una psicoterapia o anche dei colloqui di sostegno psicologico al trattamento farmacologico, potrebbe darle un migliore  giovamento. Sia riguardo il comportamento con il cibo, sia riguardo il vissuto ansioso, se ho capito bene. 

Dalla mail non capisco se è confusa su come procedere per star meglio, o magari teme di chiarire il suo pensiero sulla farmacoterapia. Che spesso è utile. 

Cerchi di chiarire con se stessa come  desidera intervenire, per stare meglio, facendosi aiutare in modo più regolare se le occorre il farmaco.

Ma soprattutto, valutando un possibile sostegno psicologico, o una vera psicoterapia. Sono sicura che potrà avere dei buoni risultati per la sua salute e quindi vivrà in maggiore armonia con chi ama. 

Un caro saluto. 

Simona Rocco, Psicologa, Roma. 

Dott.ssa Simona Rocco

Dott.ssa Simona Rocco

Roma

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Certamente il modo in cui lei reagisce agli eventi ha un ruolo importante nel farla ricadere nel suo disturbo d'ansia (ne ha citati diversi nel suo resoconto), ma una cosa su cui - per cominciare -dovrebbe lavorare, a mio avviso, è il suo modo di reagire agli eventi positivi come nel caso da lei stessa riportato: "subito dopo ho iniziato a pensare che magari oggi avrei avuto di nuovo problemi a mangiare e mi è partito un fortissimo attacco di ansia". Imparare a gestire i propri attacchi di ansia è infatti un fattore della massima importanza (naturalmente la sua situazione meriterebbe un assai maggiore approfondimento). Le suggerirei di intraprendere un percorso psicologico orientato prima tutto - come dicevo - ad apprendere una diversa e nuova modalità di affrontare tali attacchi, per poi approfondire le ragioni più remote di ordine biografico che l'hanno predisposta a tale disturbo.

Un saluto