Buona sera vi pongo questa domanda come da titolo.... Vorrei sapere come dovrei comportarmi, quando succedono in alcune giornate questi casi. Premetto che non sono mai stata un tipo sociale, per questo odio frequentare un parchetto che c'è vicino casa, ma che mio figlio di 4 anni non ama particolarmente, perché piccolo. A lui piacciono gli spazi aperti e fortunatamente a poca distanza dove abitano i nonni, c'è molta campagna quindi spazi aperti e non ristretti. Informo anche che ci siamo trasferiti da circa un anno, perché ero stanca di stare al secondo piano. Ora viviamo a piano terra, mi mancava molto il contatto con la terra. Se pur abbiamo due piccoli giardini fronte e retro l'appartamento.... Cmq meglio di prima sicuro. Ma quando mi ritrovo nelle occasioni in cui mio figlio non viene coinvolto, mi trasformo come una iena. Per evitare questo spesso me ne vado.... Tanto penso mio figlio gioca all'asilo.... Opp chiamo un amico con cui si trova e andiamo in un altro parco giochi.... Però perché succede... Grazie per avermi letto
Gentile Signora, mi sembra di capire dalle sue parole che quando suo figlio viene escluso al parco giochi, la sua reazione emotiva è molto forte, come se fosse lei ad essere messa da parte. Nella sua lettera non parla di nessuna protesta o reazione da parte di suo figlio. La invito a riflettere su questo aspetto. Consideri anche l'età del suo bambino, a 4 anni la personalità è in continua evoluzione e maturazione. E`probabile che crescendo strutturi le risorse e le risposte adeguate per scegliere gli amici con cui giocare, senza lasciarsi sopraffare o escludere. Abbia pazienza e chieda magari alle maestre dell'asilo come si relaziona a scuola, se anche in quell'ambito viene escluso o se gioca serenamente con i suoi coetanei. E continui pure ad invitare qualche amichetto a casa sua, come sta già facendo.
Mi auguro di esserle stata di aiuto.
La saluto cordialmente.
Rimini
La Dott.ssa Antonietta Sajeva offre supporto psicologico anche online
Gentile Sony,
I figli si trovano spesso in situazioni analoghe a quelle che sono state, o che sono, le tendenze comportamentali dei genitori.
Lei dice che non è mai stata un tipo sociale.
Questa sua dichiarazione e i sentimenti e le credenze che vi sono dietro, strutturano un atteggiamento che probabilmente influenza (anche senza volerlo) le potenziali relazioni di suo figlio.
Spesso la disposizione da parte dei genitori a mettere in discussione i propri atteggiamenti e i propri punti di vista ha ricadute sorprendenti sulla qualità della vita dei figli. Questo significa soprattutto avere consapevolezza dei propri atteggiamenti.
Inoltre, ci sono percorsi rivolti ai genitori in cui imparare a comunicare in maniera efficace e a sintonizzarsi sui bisogni dei figli e in cui acquisire nuovi strumenti relazionali basati sull'empatia.
Valuti lei come poter procedere.
Un saluto cordiale.