Buongiorno, sono Chiara, ho quasi ventuno anni. Da qualche anno sento che c'è sempre dentro di me qualcosa che mi affligge, una sensazione straziante che peggiora di giorno in giorno. Molto spesso mi trovo a dover affrontare delle questioni con altre persone e, data la paura che ho del giudizio altrui, preferisco il silenzio. Balbetto nei momenti di difficoltà, non sono mai stata da un logopedista fin ad ora. Ma so per certo che la situazione che sto passando non è delle migliori. L'ansia mi crea delle grosse difficoltà di dialogo, credo che gli altri lo percepiscano.
Buongiorno Chiara, per prima cosa le direi che l'ansia e la depressione (ammesso che siano tali, non possiamo fare diagnosi a distanza) non andrebbero "tacitate" bensì accolte e ascoltate, perché solo così è possibile comprendere la loro origine e cominciare ad affrontarle.
Le consiglio di cercare un supporto psicologico in tempi brevi, è un peccato che lei continui a confrontarsi con questa "sensazione straziante" e con questo disagio: può rivolgersi al consultorio della sua zona, ai centri convenzionati o ad un privato, la scelta non manca. Molti auguri e ci riscriva se ha bisogno
Buonasera Chiara, lei parla dei sintomi che "la affliggono" come di qualcosa di negativo: un ostacolo, un impedimento da eliminare. In questo modo rischia di fraintendere la sua interiorità, che le sta chiedendo di essere ascoltata. L'interiorità ci richiama con i sintomi, che solo all'apparenza possono sembrare insensati e negativi. In realtà sono pieni di significato e hanno un intento costruttivo. La sua interiorità sta cercando in modo estremamente intelligente di farle percepire qual'è il problema, in modo che lo possa riconoscere. Lei è tutta preoccupata di quello che gli altri pensano di lei e ne teme il giudizio. L'interiorità sta sottolineando che c'è un problema relativo alla sua autonomia: non ha ancora un proprio sguardo sulle cose, ma assume passivamente quello dell'altro, da cui si fa dire. Valuta se stessa con dei metri di misura "esterni", conosce bene i modi comuni di pensare e cerca di dare di sè un'immagine corrispondente a questi modelli, spesso distanti dalla dimensione interiore. L'interiorità la fa incespicare per richiamarla a sè, per segnalarle che ancora non possiede un riferimento "interno", per cui vacilla. L'ansia può arrivare a bloccare quando la persona non sta andando nella propria direzione, ma si fa portare dall'esterno. Lo fa a ragion veduta, per richiamarla a sè. Farla procedere disinvoltamente, come lei auspica, sarebbe controproducente, perchè la direzione che in questo momento lei sta prendendo è quella dell'esterno, da cui ancora dipende. Ha bisogno di fermarsi per guardare questo nodo fondamentale della sua esistenza, altrimenti continuerà a dipendere dall'esterno. L'intento dell'interiorità è costruttivo anche in queste manifestazioni così sofferte: le segnala che manca di un legame con se stessa e ha bisogno di sviluppare un proprio sguardo sulle cose. Questo è possibile alimentando e facendo crescere il rapporto con la dimensione profonda. L'interiorità ha la capacità di sviluppare un proprio pensiero su ogni cosa e vuole condurre la persona in questo cammino d'autonomia. Purtroppo è spesso misconosciuta e fraintesa. In questo modo ci si priva di uno strumento essenziale per la propria crescita. Spero di averle dato uno spunto di riflessione per cominciare a scoprire il linguaggio dell'interiorità.