Salve, sono una ragazza di 21 anni e da 2 mesi o poco più soffro di crisi di ansia. Queste si manifestano nella paura di uscire quando è buio, e in pensieri negativi che mi si palesano nel momento in cui cominci a calare la sera. Mi sto facendo seguire da una psicologa che mi ha consigliato, per sconfiggere questo mio timore di uscire ogni tanto di sera anche solo per 15 o 20 minuti. Anche se all'inizio questo consiglio mi ha giovato, uscendo ieri sera, e sentendo un forte impulso di correre subito a casa, mi sono sentita ulteriormente scoraggiata, perché malgrado il mio sforzo il risultato è stato negativo. Questo mi ha portato a passare le 2 ore seguenti sdraiata sul letto, sommersa da pensieri negativi e in preda a crisi di pianto. Cosa posso fare? Potete darmi qualche consiglio per ritornare a vivere una vita tranquilla e senza paura del buio?
Salve Giulia,
di certo queste paure non scompaiono così dall'oggi al domani, deve avere un pò di pazienza e non deve scoraggiarsi così velocemente. Questa sua psicologa le ha consigliato di provare con questa tecnica, ma anche se lei si impegna non è detto che tutto si risolva subito. Certe paure hanno bisogno di tempo per essere affrontate. Oltre ciò, le consiglio comunque si focalizzarsi un pò anche sul significato di questo suo timore, per comprendere se vi sono motivazioni anche più generali e amplie, che la portano ad incontrare questo ostacolo.
Penso che comprendere meglio quali siano i pensieri negativi che la assalgono, per esempio, o perchè dentro di sè si porta questo timore potremmo dire infantile, possa aiutarla a fronteggiare meglio le ansie che la bloccano.
Gentile Giulia,
innanzitutto ti consiglierei di continuare il tuo percorso con la psicologa. Le problematiche di ansia e panico hanno bisogno di tempo per risolversi, quindi è necessario non demordere, anche se non si riscontrano risultati immediati o a breve termine. Capisco che, dopo i progressi, un passo indietro sia scoraggiante, ma anche questo fa parte del percorso. E il pianto, anche se è provocato da tristezza, scoraggiamento e pensieri negativi, è comunque sano e salutare perchè aiuta a sfogare la sofferenza. Non pretendere troppo da te stessa e datti tutto il tempo di cui hai bisogno per affrontare e superare tutte le tue paure.
Bergamo
La Dott.ssa Roberta Daminelli offre supporto psicologico anche online
Salve Giulia, inizio dicendo che ogni qual volta una persona presenta una difficoltà sul piano psicologico di qualsiasi tipo (nel suo caso crisi d'ansia), uno degli errori che commette è quello di riportare come disagio l'insieme dei sintomi che gli creano problemi. Nel suo caso, ad esempio, abbiamo: paura di uscire quando è buio e pensieri negativi; oviamente si tratta di un "errore" involontario che deriva dalla mancata comprensione di ciò che ci sta realmente accadendo. Vede, i sintomi non vanno considerati come la causa del suo disagio ma bensì la conseguenza di esso. Le faccio un esempio molto banale: se lei ha un'allergia alle fragole che le procura delle macchie alla pelle, il suo vero problema è l'allergia e le macchie sono la conseguenza di questo. La paura di uscire è la conseguenza, quindi, di un suo disagio, quale? A questa domanda non posso darle una risposta in quanto ho pochissimi elementi, tuttavia è chiaro che questo disagio si è palesato poco più di due mesi fa attraverso qualcosa che dev'essere accaduto nella sua vita e che deve aver avuto un impatto emotivo tale da procurale ansia. Tenga conto che non dev'essere per forza qualcosa di particolarmente traumatico, anzi, spesso può essere proprio qualcosa cui non abbiamo dato il peso che meritava. Il consiglio della sua psicologa (di uscire per un po' la sera) potrebbe funzionare a patto che si lavori sulla comprensione del perchè lei ora è in ansia. Riprendendo l'esempio che le facevo prima, se applico sulla pelle una pomata per le macchie ma continuo a mangiare le fragole (cui son allergico) non risolverò mai il problema. Spero di eserle stato d'aiuto. In boca al lupo, e mi scriva ancora se ha bisogno.
Benevento
Il Dott. Giovanni Romito offre supporto psicologico anche online
Gentile Utente,
non so spiegarmi francamente a cosa possa giovarle il consiglio della collega. Inoltre il compito dello psicoterapeuta non è quello di fornire "consigli" ai pazienti. E' certa che si tratti di un professionista iscritto regolarmente all'Albo?
Ad ogni modo, è sempre meglio chiedere un consulto di persona ad uno psicoterapeuta perchè si comprenda meglio la natura del sintomo ansioso che lei riporta. Ansia, pensieri negativi, paura del buio sono sintomi che possono rimandare a differenti quadri psicopatologici, ma potrebbero anche non necessariamente interessare un ambito più importante della sua personalità e dunque potrebbero essere trattati in maniera più focalizzata. Ma solo in tal caso.
Cordiali saluti
Carissima Giulia, quello che ti sta succedendo è abbastanza normale, soprattutto all'inizio di un percorso come il tuo. La paura può ritornare, anche quando meno te lo aspetti: è un'emozione e come tale non puoi controllarla, ma puoi invece imparare a gestirla. Intendo dire che oggi il rischio più grande è che questa paura blocchi la tua vita, quello che vuoi fare e che per te è importante. Prova a muoverti con la tua paura, con il disagio che ti può provocare, ma facendo cose che ti interessano, che ti stanno a cuore. Quello che ci tengo a dirti è che puoi provare paura senza per questo scappare, ma comportandoti comunque con coraggio. So che è difficile, soprattutto all'inizio, ma credo sia la cosa più utile da farsi! Fai in modo che sia tu a dirigere la tua vita e non le tue emozioni. Le emozioni sono come il tempo metereologico: un giorno c'è il sole, un altro piove, a volte può nevicare e persino grandinare e... nessuno può decidere che fuori ci sia sempre bel tempo. Il cielo, cioè tu metaforicamente, è invece in grado di contenere qualsiasi stato metereologico. Buon lavoro!
Salve,
volevo fare una premessa, a parità di sintomi, nel suo caso una fobia specifica del buio, le cause variano da soggetto a soggetto. Il consiglio suggerito dalla sua psicologa, è stato troppo prematuro rispetto all'indagine che si deve fare "oltre" il sintomo.Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di Psicoterapia, poichè la sola consulenza psicologica, che può avere come obiettivo la valutazione diagnostica, non è di certo la modalità per capirne le cause e intraprendere un percorso di cura ,che sia chiaro, non finirà quando non avrà più paura del buio, ma quando avrà consapevolizzato che certe aree della sua vita, ben elaborate in psicoterapia, non saranno più causa di ansia, attacchi di panico o pensieri cupi e ripetitivi.
cordialmente.
Cara Giulia, come tu stessa dici, la paura del buio è una manifestazione dell'ansia che stai vivendo in questo periodo della tua vita. Sai, il fatto che tu, senza rendertene conto, abbia circoscritto il tuo disagio in qualcosa di "concreto" come il buio, è il segno che sei una persona che ha tantissime risorse e che riesci a non compromettere tutta la tua vita.
Mi viene da chiederti: cos'è successo in quest'ultimo periodo? ci sono stati cambiamenti?
Sono sicura che saprai individuare la causa del tuo disagio...al momento non posso dirti molto perchè dovrei conoscerti meglio e incontrarti di persona,
Se ti va di fare qualche colloquio, contattami.
Buona serata.
Cara Giulia,
l’impulso di correre a casa è una delle normali manifestazioni della paura. Probabilmente c’è qualcosa che pensi che ti preoccupa, legato a cose che hai imparato, a situazioni che hai vissuto, che in modo automatico ti fa sentire la necessità di scappare. Sarebbe interessante approfondire quali pensieri negativi hai fatto prima che sentissi l’impulso di scappare e quelli che ti hanno scatenato le crisi di pianto: pensieri su di te? Pensieri sul futuro? Solitamente ciò che pensiamo ha un grosso impatto sulle nostre emozioni.
L’esposizione alle situazioni problematiche, successiva ad un esame ed una discussione sui pensieri che fai, è una tecnica molto efficace per diminuire l’ansia nel lungo periodo. Tuttavia può capitare che alcune esposizioni risultino più difficili di altre, ma non è il caso di scoraggiarsi; il percorso terapeutico è fatto anche di momenti di difficoltà che, se condivisi con la propria terapeuta, permettono di comprendere al meglio come superarli.
A volte per superare un ostacolo, occorre provarci più volte, così come quando si impara qualcosa di nuovo: solo così si consolida l’apprendimento ed a quel punto non sarà più un tuo problema.
Spero di esserti stata utile, buona giornata.