Potrebbe sembrare uno stato ansioso quello che ho e forse lo è, ma sono anni che la notte piango, dormo poco, anche un paio di ore.
Sono uno studente, prendo buoni voti, la scuola non mi preoccupa ma è da un po' che non riesco più a relazionarmi come una volta, mi sento abbattuto, piango anche di giorno se sono solo.
Quando avevo 16 anni ho provato a buttarmi giù dal balcone ma mia madre mi ha scoperto prima di riuscirci ed il pensiero del suicidio non mi è ancora passato; spesso penso a tutti i modi possibili per farlo, anche se dolorosi.
Non so quale sia il mio problema ma non voglio parlarne con i miei genitori, per quanto potrebbe essere produttivo, non credo di riuscirci.
Provo spesso una sensazione di vuoto, come se non ci fosse nessuno attorno a me, come se tutti stessero con me per pena o avvolte mi sento come se tutti mi parlassero alle spalle, come se non fossi abbastanza per loro.
Sono diventato più paranoico e stento a fidarmi anche delle persone a me care.
Non ho "trauma" che mi possa portare a diffidare delle persone ma è semplicemente quello che faccio.
Mi sento come un corpo senza anima.. qualcuno mi potrebbe aiutare?
Gentile Andrea,
ha preso contatto con il suo disagio interiore e ha anche esplicitato la necessità di ricercare un aiuto professionale. Questo è un ottimo inizio per fare quel passo che porta ad intraprendere un percorso psicologico necessario per affrontare nel miglior modo le difficoltà che sta vivendo.
Se al momento ritiene di non voler coinvolgere i suoi genitori, data la sua giovane età può rivolgersi tranquillamente al consultorio della sua città. Nella ASL di ogni città, infatti, sono presenti i Consultori Familiari che offrono il servizio psicologico gratuito ai giovani adulti e adolescenti.
Su internet potrà cercare i riferimenti dei consultori della sua zona e prendere contatto telefonicamente o direttamente con il servizio per avere informazioni su come accedere.
Cordiali saluti
Maria Greco
Buongiorno Andrea. Una valida strada che può sicuramente aiutarla a conoscersi meglio e che le fornirebbe gli strumenti adatti per affrontare anche in futuro periodi simili è quella della psicoterapia: con l’aiuto di un esperto riuscirebbe infatti ad esplorare il suo dolore, imparando ad accettarlo come parte temporanea della sua vita e, da quel momento, riuscirebbe così a contrastarlo in qualche modo, ad esempio cambiando prospettiva su eventuali circostanze che facilitano il mantenimento di pensieri ed emozioni negative. Durante il percorso potrebbe anche trovare la forza di comunicare, ora come in futuro, con i suoi genitori circa ciò che lo colpisce negativamente nel profondo, trovando in loro quel supporto che potrebbe mancarle al momento.
Mi rendo disponibile anche online se ritenesse utile un confronto per approfondire la questione.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.