Salve. Orma 12 anni con questo problema. Non riesco a risolverlo. Farmaci , psicoterapie (una in atto) , ma purtroppo i risultati sono altalenanti.
Sono riuscito sempre a svolgere le mie attività, ma è stata ed è veramente dura. La voglia è quella di mollare tutto, e chiudersi in casa.
Ho 51 anni, e 12 anni fa è scoppiato il problema: attacco di ansia da perdita di controllo, perché stavo rimuginando troppo per un problema di salute che poi si è verificato innocuo. È da lì mi si è presentato davanti un altro mondo , l'ansia è entrata a far parte della mia vita, condizionandola dal punto di vista psicologico ma per fortuna non pratico.
Vivo parallelamente con la vita normale è quella dell'ansia, se prevale la seconda diventa dura. Io controllo le mie sensazioni, il mio sentore ed è il momento in cui non faccio altro che peggiorare la situazione, alimentandola per paura che lei si manifesti.
Non ho sintomi fisici evidenti, sono quasi tutti sintomi psicologici: senso di irrealtà, depersonalizzazione, inquietudine, angoscia , quindi paura di perdere il controllo è la mia tenuta psichica di andare avanti nel mio percorso di vita, che logicamente quando sono presenti i sintomi sopra descritti vengono messi molto in discussione. Infatti subentra anche il fattore depressivo perché credo che l'ansia renda tutto irrilevante e non importante. Lei diventa la protagonista.
Per carità in questi anni ho avuto anche dei bei momenti, ho vissuto intensamente, facendo tutto che quando sto bene mi piace fare, ma che quando c'è il disturbo cerca di offuscarmi.
Sicuramente la cura con antidepressivi un po' ha contribuito, ma alla fine dei conti non ha risolto. Proprio per questo ho deciso insieme al mio psichiatra di interromperla , e vedere un po' come procede senza. Alti e bassi , sicuramente un po' peggio, nel momento di reagire quando il disagio viene a galla, ma ci sono state settimane in cui sono stato proprio bene.
Come vedete sono alla ricerca spasmodica di una soluzione (forse troppa).