Figlia ansiosa depressiva...come comportarmi?

SUSANNA

Buongiorno, mia figlia di 16 anni è seguita da una psicologa da qualche mese per disturbo ansioso depressivo e disturbi alimentari. E' DSA ed è seguita costantemente da un'insegnante privata e porta a casa buoni voti. D'accordo con la psicologa abbiamo chiesto anche l'intervento di una psichiatra ma le medicine da sola non le prende quindi gliele porto io, ma spesso le salta e si rifiuta (L72 e Trittico 5 gocce). Parlare con lei diventa difficile, dobbiamo stare attenti alle parole o possibili discorsi che possono portare al cibo o al suo fisico visto che non si piace. Ha un rapporto difficile col padre (non siamo separati) che sotto consiglio della psicologa sta cercando di starle più vicino e comprenderla ma a volte riesce a volte no. Non è anoressica e non vomita quello che ingerisce, ma mangia male e nei momenti di crisi va avanti bevendo solo coca cola zero. Per evitare discussioni che possano scatenare qualche sua crisi mi capita di assecondarla o se manca di rispetto non dico nulla. La psicologa mi dice sempre di aver pazienza visto che è una ragazza con tante criticità ma non credo che questo mio atteggiamento passivo vada bene e vi chiedo aiuto su come mi dovrei comportare. Grazie

5 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Buongiorno, mi dispiace molto sentire le difficoltà che sta attraversando sua figlia e la sua famiglia.Capisco la sua preoccupazione e il suo desiderio di aiutarla nel modo migliore.

Essendo già seguiti da altri professionisti, non posso fornire una diagnosi o un piano di trattamento specifico. Tuttavia, posso offrirle alcune informazioni e consigli generici che potrebbero esserle utili:

È importante ricordare che sua figlia sta combattendo contro due disturbi gravi e complessi: il disturbo ansioso depressivo e il disturbo alimentare. Questi disturbi possono influenzare significativamente il suo umore, i suoi pensieri e il suo comportamento, rendendole difficile seguire le istruzioni e assumere regolarmente i farmaci.

È fondamentale mantenere un atteggiamento di supporto e comprensione. Provi ad astenersi dal giudicare o criticare sua figlia, anche se salta le medicine o si comporta in modo sgarbato. Cerchi di ascoltarla con attenzione e di farle capire che è importante per lei.

La comunicazione è fondamentale, ma può essere difficile. Cerchi di trovare momenti tranquilli per parlare con sua figlia quando è più propensa ad aprirsi. Eviti di parlare di cibo o del suo aspetto fisico, e concentri invece l'attenzione su come si sente e su come può stare meglio.

È importante stabilire dei limiti chiari e coerenti. Anche se è comprensibile che voglia evitare discussioni che potrebbero scatenare una crisi, è importante non assecondare i suoi comportamenti negativi. Stabilisca delle regole chiare su ciò che è accettabile e cosa no, e sia coerente nel farle rispettare.

Ci sono molte risorse disponibili per aiutare le famiglie che affrontano disturbi ansioso-depressivi e disturbi alimentari.

Le consiglio di contattare la psicologa o la psichiatra di sua figlia per chiedere ulteriori consigli e supporto. Può anche trovare gruppi di supporto online o nella sua comunità.

Ricordi anche che la pazienza è fondamentale. Ci vorrà tempo e impegno per aiutare sua figlia a guarire.

Non si scoraggi se non vede risultati immediati. Continui a sostenerla e con il tempo e il trattamento adeguato, potrà stare meglio.

Le auguro il meglio.

Dott.ssa Anna De Falco

Dott.ssa Anna De Falco

Ancona

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Gentile signora, 

Ritengo che lei abbia ragione.

Dalla descrizione che fa di sua figlia, sembrerebbe che sia una ragazza che tenda al perfezionismo, ossia cerchi un controllo tale che finisce per farle perdere il controllo. Questa è la prima ipotesi, su cui bisognerebbe indagare.Tuttavia, se questa ipotesi fosse verificata, avere pazienza comporterebbe solamente un peggioramento della situazione, poiché questo genere di problema nel tempo tende a radicarsi sempre più fino a fagocitare completamente la persona che ne soffre.

Inoltre, sembra che ci sia anche un ulteriore aspetto: il vittimismo quando sente di non riuscire.

Sembra che lei, di fronte alle sue difficoltà, anziché cercare cosa fare di diverso per affrontarle, tenda ad utilizzare la via più veloce: attribuire le responsabilità ad altri (es. Vedere il papà come nemico); anche questo aspetto nel tempo tende a radicarsi e a complicare la situazione. Quindi, anche per questo, pazientare farebbe peggiorare la situazione, anziché migliorarla.

Dal mio punto di vista, siccome la ragazza in questa fase sembra essere abbastanza bloccata nonostante i diversi interventi già in atto, per iniziare a vedere qualche cambiamento sarebbe il caso di valutare e dare strumenti a voi genitori per iniziare a gestire questa situazione. 

Per avere un'idea dell'intervento, consiglio la lettura del testo "vincere senza combattere", edizioni San Paolo (Papantuono, portelli e Gibson); il testo tratta di casi difficili adolescenziali. Con la speranza di essere stato d'aiuto, saluto.

Dott. Matteo Papantuono

Dott. Matteo Papantuono

Ancona

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Salve, le dico da subito che la sua storia colpisce tantissimo e le sono vicina.

Quello che spesso accade alle giovani che soffrono di questi disturbi, è non sentirsi accettate e viste per quello che si è. 
Nessuno può stare bene, né in momento di benessere né in un momento fragile se manca l'autenticità nelle relazioni.

Sforzarsi di essere, non è la soluzione.

Quando ci troviamo di fronte al dolore in primis voi come genitori dovete laddove è possibile lavorare anche sulle vostre risorse e conoscere davvero le risorse di questa ragazza.

Un fiore bellissimo che ha smesso di profumare.

 Per qualsiasi cosa mi scriva pure .

Un abbraccio

Dott.ssa Roberta Iuppa

Dott.ssa Roberta Iuppa

Dott.ssa Roberta Iuppa

Venezia

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Salve Susanna,! non conoscendo la ragazza e non conoscendo la vostra storia se non da queste poche righe mi viene da rispondere con una metafora: 

Un fiume in piena ha bisogno di argini, che siano fermi e contenitivi ma nello stesso tempo non rigidi, altrimenti si rischiano inondazioni o distruzione degli argini e il fiume non si riconosce più in quanto tale perché non c'è niente che lo definisce e questo crea sofferenza e disagio" 

Spero di averla aiutata ad aprire una nuova possibilità di visione. 

Cordiali saluti!

Elisabetta Baccanti psicologa psicoterapeuta Ancona