Buonasera, scrivo qui per trovare alcune risposte a quello che mi sta succedendo. Il 13 settembre scorso sono andata in ospedale dopo aver ingerito una bustina di oki a stomaco vuoto, ed ho cominciato ad avere degli strani sintomi sudavo dietro la nuca, gambe leggere e sensazione credo di svenimento. In ospedale mi hanno applicato delle flebo e i sintomi sono andati via, tornata a casa mi sono messa a letto e subito mi sono addormentata, ma nel cuore della notte mi sono svegliata con tremore forte alle gambe mi tremava la mascella e avevo letteralmente il cuore in gola, quindi sono ritornata in ospedale e senza nemmeno farmi visitare i sintomi mi sono passati. Ho cominciato ad avere paura di avere chi sa quale malattia ho fatto analisi del sangue ecografia completa all'addome ma tutto è risultato come doveva essere. In quei giorni anche mia mamma ha cominciato a sentirsi male con capogiri da spavento, e proprio due giorni dopo ho avuto un altro attacco notturno di cuore in gola calore alla nuca dopo circa 30 minuti tutto è passato da se. Cercando su internet ho potuto dedurre ad attacchi di panico così ho imparato a controllarli, al primo accenno faccio qualsiasi cosa per distrarmi e il cuore si calma da se. Ma adesso comincio ad accusare altri sintomi che mi stanno facendo impazzire, proprio ieri che credevo che tutto era andato via, esco per un caffè con il mio ragazzo e per strada comincio a sentirmi leggera forse una sensazione dello svenire, anche se non lo so non sono mai svenuta (questi sintomi mi compaiono anche quando sono a tavolo e sto mangiando, devo smettere per non sentirmi male) . Sono dovuta ritornare di corsa a casa ed ogni 2 minuti avevo queata sensazione addosso calore, sensazione di “svenire“ non riuscivo a rilassarmi e mi sono messa a letto mi sentivo sicura nel dormire. Ho passato tutta la giornata di oggi a letto ed oggi pomeriggio sono uscita, arrivata al portone ho cominciato a risentire la sensazione volevo ritornare su in casa ma mi sono fatta forza e sono uscita, inizialmente non mi sentivo molto bene poi man mano mi sono ripresa, ma scesa dalla macchina per risalire a casa di nuovo i sintomi in forma più leggera. E' circa un mese che piango quasi tutti i giorni perché rivoglio la mia vita, non voglio queste sensazioni addosso. Cosa mi succede? Cosa devo fare? Spero in una risposta Maria
Gentile Maria,
in effetti i sintomi da lei descritti potrebbero corrispondere ad un disturbo d' ansia generalizzata o attacchi di panico, ma per averne maggiore certezza bisognerebbe effettuare un percorso di analisi della problematica presso uno specialista psicologo-psicoterapeuta. L'ansia spesso è un segnale di un conflitto che si sta vivendo nell'ambito familiare, relazionale, lavorativo ed ha diverse modalità di espressione, poi comincia con generare risposte automatiche di difesa che rendono la vita difficile. Non esiti a contattare un professionista della sua zona.
Resto a Sua disposizione per ulteriori informazioni e può contattarmi in privato se decide per un incontro in studio.
Cordiali saluti.
Gentile Maria
i Suoi sintomi sono tipici del disturbo d'ansia, attacco di panico; la sua situazione è molto frequente, accade a molte persone, quindi in linea generale non mi preoccuperei molto perchè tali manifestazione sono spesso legate a momenti stressanti della vita, preoccupazioni, scelte importanti fatte o da fare, difficoltà momentanea legate a cose importanti per la persona ecc.
Quello che le consiglio prima di tutto è di non precipitare gli eventi poichè probabilmente questi eventi sintomatici sono tempeste passeggere che scompariranno come sono venuti, se ci sono poi cose che sinceramente la preoccupano potrebbe essere utile parlarne con un professionista che la aiuterà ad affrontare e lavorare su queste sue paure.
25 anni sono una età importante e spesso di svolta nella vita, sia che lei studi (sarà prossima alla laurea), sia che lei lavori, che pensi di sposarsi o comunque in generale rendersi indipendente dalla sua famiglia di origine o che si trovi in una situazione di stand-by.
spero di esserle stato utile e sono a disposizione per chiarimenti
Gentile Maria,
escludendo motivazioni di natura organica, la causa del suo malessere potrebbe essere di natura psicosomatica.
L’ansia è definibile come un’emozione diffusa, sgradevole, spesso vaga ed indefinita.
Le risposte fisiche più comuni sono caratterizzate da tensione muscolare intensa (tremori alle mani, voce tremula), sintomi cardiovascolari (tachicardia, aumento della pressione arteriosa), aumento della sudorazione, sintomi gastrointestinali (nausea, crampi allo stomaco, disturbi intestinali ecc.), difficoltà respiratoria, aumento soglie percettive ecc.
La invito a contattare un professionista psicologo che possa effettuare un' accurata diagnosi e solo dopo aver inquadrato la problematica, avviare un percorso psicoterapeutico.
Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente,
Gentile Maria,
i sintomi che descrive, escluse le cause mediche dagli esami fatti, potrebbero effettivamente essere quelli di un episodio acuto d'ansia, chiamato anche - appunto - attacco di panico.
Detto questo però, le occorre innanzitutto una diagnosi più accurata, poichè avere anche uno o più episodi di attacco di panico non significa necessariamente soffrire di un vero e proprio "disturbo da attacco di panico" e inoltre, anche perchè sintomi del genere possono essere - o meno - correlati ad altri disagi psicologici (depressione ad esempio).
Effettuata una diagnosi a cura di uno specialista psicoterapeuta potrà valutare o meno come affrontare il problema.
Potrebbe anche trattarsi soltanto di qualche episodio d'ansia acuta occasionale, dovuto probabilmente ad un momento di particolare stress che sta attraversando e non richiedere necessariamente un intervento psicoterapico vero e proprio, ma per saperlo occorre che si faccia vedere di persona da un professionista.
Non esiti a prendere questa decisione poichè se si tratta di episodi occasionali passeranno rapidamente da soli, ma se c'è una base ansiosa o depressiva più profonda è meglio intervenire il prima possibile e non attendere troppo affinchè il disturbo non si cronicizzi.
Cordiali saluti
Gentile Maria,
sì, sembra proprio che lei abbia avuto delle manifestazioni che fanno pensare alle sindromi da panico.
Avendo escluso eventuali problematiche organiche potrebbe risultare utile dare a questi segnali un’attenzione al fine di potere, partendo da queste difficoltà, ritrovare un equilibrio più consono alla sua attuale fase di vita ed alle sue esigenze.
Fuggire da queste sensazioni spesso tende ad amplificarle perché si crea un circuito vizioso ansioso, dove di certo non si muore né si impazzisce, ma si fa tanta fatica perché si teme di perdere il cosiddetto controllo.
Avanzo l’ipotesi che forse l’ingestione di Oki e i successivi disturbi fisici abbiano alterato quella che per lei è la abituale e normale percezione di sé spaventandola molto. Probabilmente sta attraversando un periodo particolare e forse il terreno era fertile per farle avvertire questa instabilità, con forti timori di perdere il controllo.
Inoltre può darsi che vi sia un po’ di depressione; tutte queste cose sono in ogni caso risolvibili, ma occorrerebbe a mio parere farsi aiutare, anche per non dare a tutto ciò significati inappropriati e catastrofici.
Inoltre può essere importante anche comprendere cosa sta accadendo a chi le sta vicino: spesso non sapendo come e cosa fare per essere di aiuto aumentano con la propria l’ansia di chi sta vivendo questa difficoltà.
Cordiali saluti,
Buongiorno Maria,
non è facile cercare di comprendere cosa le sta accadendo leggendo solo la descrizione di sintomi fisici (tremore, sudore etc etc).
Prima di tutto bisognerebbe cercare di capire qualcosa in più di lei, del periodo che sta vivendo, del suo carattere, insomma qualcosa che possa farle inquadrare meglio la situazione all'interno di un contesto più ampio.
Mi sentirei solo di consigliarle di conttare uno/una psicologa per poter efettuare una consultazione, ossia un ciclo di 4 o 5 incontri in cui poter riflettere meglio su ciò che le accade.
Solo così, credo che potrà prendere consapevolezza delle motivazioni che le stanno creando questo malessere.
Ci pensi.