Buongiorno,
non so da che parte iniziare, ma cerco di esprimere il punto che più mi fà soffrire e che mi sta sfinendo. Mi trovo invischiata in una continua guerra fra mio marito (persona ossessiva, che vuole controllare tutto e tutti, che ha un problema di doc, ma non vuole ammetterlo e tantomeno farsi aiutare) e mio figlio minore che ha 23 anni e vive con noi. Lui frequenta l'università e supera gli esami (anche se con poca convinzione e bassi voti), ma esce tutte le sere, torna tardi, e mio marito non fà che fargli scenate, togliergli la macchina o altri atteggiamenti aggressivi, senza mai dialogarci seriamente. Lo tratta come se fosse un poco di buono, non gli dà nessuna fiducia e soddisfazione, nemmeno per le cose buone che fà (e ce ne sono). Io temo che questo atteggiamento lo spinga veramente verso comportamenti rischiosi, per la mancanza di fiducia che gli viene dimostrata da mio marito. Il quale, inoltre, accusa sempre me, come se fossi responsabile dei rientri a tarda notte di nostro figlio. Ormai le mie notti sono un incubo, ho l'angoscia per il ragazzo, per il marito che mi accuserà, vivo nel terrore che per ripicca verso la mancanza di fiducia nei suoi confronti inizi davvero a frequentare cattive compagnie. Grazie se potrete darmi una mano.
Carissima,
Comprendo la sua angoscia e il suo senso d'impotenza verso questa difficile situazione dove tutto sembra senza uscita. Vivere un rapporto di coppia lungo, aver vissuto una vita insieme ed aver cresciuto dei figli non e' un'impresa semplice sopratutto quando ci si trova a dover accompagnare un figlio nel suo percorso di crescita. L'adolescenza e' un momento difficile non solo per suo figlio ma anche per voi genitori in quanto vi mette di fronte ai vostri nodi non risolti, alla vostra adolescenza. Quello che mi viene di dirle e', di non accanirsi verso il comportamento di suo marito ma di continuare lei con suo figlio a tenere il suo modo di incoraggiarlo e di farle sentire che lei le e',vicino. Cerchi, per quanto le sara' possibile, di non parlargli male del padre perche' questo gli aggiungerebbe un ulteriore peso nel suo difficile momento ma di fargli comprendere che il papa', essendo molto preoccupato per lui, fa quello che puo' e come puo' per cercare di aiutarlo. Per sui marito sara' importante vedere lei calma e stabile e soprattutto non reattiva alle sue provocazioni. Lei sa bene che lei non puo' essere responsabile delle uscite di suo figlio e quindi anche lei comprenda che questo atteggiamento di suo marito nei suoi confronti e' solo un modo per calmarsi un po' da quella grande angoscia che lui prova e che solo questo suo bisogno di controllo e di accusa verso gli altri lo porta in modo temporaneo ed illusorio a stare meglio.
Spero che queste riflessioni possano alleviarw un po',il suo stato di angoscia.
Un saluto, rimanendo disponibile ad approfondimenti.
Loredana Angeloni
Psicoterapeuta
loredana.angeloni@email.it
Roma
La Dott.ssa Loredana Angeloni offre supporto psicologico anche online
Buongiorno gentile Signora, la situazione che sta vivendo può generare apprensione, sopratutto se i suoi tentativi di farsi ascoltare da suo marito e da suo figlio risultano difficili ma è importante che questi tentativi siano fatti e non è chiaro, da quello che scrive, il suo ruolo nelle discussioni. Per esempio, ci racconta che viene accusata da suo marito per il comportamento di vostro figlio, come mai? Cosa ha lasciato intendere Lei? Queste domande dovrebbe rivolgerle a se stessa per verificare se ha un ruolo attivo o un ruolo passivo, di sola sopportazione, o un ruolo di opposizione ai tentativi di suo marito di dare dei limiti a vostro figlio. Perchè scrivo questo: da come parla di suo marito, sembra trasparire una sua non fiducia, una sopportazione di difetti caratteriali più che comprensione e amore, lo reputa un padre eccellente? I figli hanno bisogno, si, di accettazione e comprensione, ma anche di regole e forse suo marito, magari borbottando, sta tentando di dimostrare il suo amore per vostro figlio cercando di dare regole. Potrebbe essere importante per Lei richiedere un sostegno psicologico in presenza con uno/a psicologo/a psicoterapeuta per alleviare lo stato di agitazione e nello stesso tempo verificare le vostre capacità genitoriali.
Cordialmente
Buongiorno Signora, innanzitutto mi dispaice per quello che sta passando. Trovarsi tra due persone a cui si tiene, che sono in continuo scontro non è affatto bello, nè semplice. Infatti, come lei dice, suo marito la incolpa per i rientri tardivi di uo figlio, e, magari, suo figlio la incolpa perchè non lo difende.
Purtroppo, se suo marito nega l'evidenza di un problema è difficile poter intervenire. Difficile aiutare chi non vuol essere aiutato, sebbene non impossibile.
Quello che posso dirLe, è di avere Lei, una comunicazione aperta con suo figlio, come immagino già faccia, affinché non si senta sfiduciato, ma, si senta apprezzato per quelle cose che fa e che, come Lei dice, "ce ne sono".
Gentilissima signora,
ha fatto bene a riportare il suo vissuto, in modo da poterle dare un’indicazione sul da farsi. Suo marito utilizza una forma punitiva nei confronti del comportamento di vostro figlio, togliendogli la macchina e comportamenti aggressivi di cui parlava, che come vuolesi dimostrare non sortiscono effetto, in quanto il comportamento di vostro figlio continua a manifestarsi. È necessario che suo marito impari, oltre a procedure punitive, anche a premiare e sottolineare quelli che sono i comportamenti positivi e adeguati di vostro figlio.. il comportamento di una persona può essere modificato sulla base di rinforzi (premi) di ciò che è più adeguato, o giusto secondo voi, fare.
Per modificare il comportamento di vostro figlio, è necessario che voi modifichiate il vostro; che suo marito comprenda che continuare cosi porterà a perseverare nella stessa situazione, e questo si riversa su tutta la vostra famiglia; ce la può fare, le situazioni si possono modificare.. i comportamenti anche.