Buongiorno, vi scrivo perché a mio marito è stata diagnosticata la colangite biliare primitiva e seppur l'epatologo ci ha tranquillizzati.(seguire una dieta sana, farmaco a vita e analisi ogni anno ed anche un eccesso ogni tanto). La patologia è stata evidenziata a dicembre e le prossime analisi le farà a dicembre prossimo ed io già sono in apprensione, non riesco a contenere la mia ansia, angoscia e frustrazione, mi sento paralizzata. Ho già intrapreso un percorso psicoterapeutico due anni fa, sono stata una bambina fortemente traumatizza e soffro di ansia generalizzata, fobia sociale, agorafobia e tante altre paure, non per ultima la paura dell'abbandono ( vissuto in età infantile). Non capisco perché sento che ho molta più paura che da quando gli è stata diagnosticata, sono paralizzata e non faccio altro che cercare rassicurazioni su internet. Ho paura ad uscire e nello stesso tempo a stare sola in casa. Non abbiamo figli né parenti e l'unica amica che ho ha i suoi impegni. Mio marito dice che nessuno è un Supereroe e che io la stia vivendo troppo male e che a suo dire lo faccio sentire un "malato" perché osservo tutto ciò che mangia, eppure cucino io. E qui entra in gioco il fatto che mi senta responsabile se la sua patologia non verrà tenuta sotto controllo. Non capisco perché proprio ora, in estate, questo loop di pensieri si è acutizzato. Non abbiamo possibilità di andare in vacanza ma potremmo andare per Sagre ed Eventi, ma solo al pensiero di andare e mio marito non potrà mangiare nulla di "sgarro" allora mi sento in prigione. Ma non è vero neanche questo perché l' epatologo ha detto: "può mangiare di tutto, nulla è precluso. Tutto sta in tempi, modi e quantità. Sono tanto stanca, sfinita. Ho la testa piena di preoccupazioni. Pensieri catastrofici, si, ma anche di rimanere sola al mondo. Grazie ai Dottori che gentilmente vorranno darmi una parola di conforto.