Buongiorno, Mio padre ha confidato a mio marito, facendo richiesta di non rivelarlo, che ho un fratello nato da una relazione extraconiugale 42 anni fa, un anno dopo la mia nascita. Nelle due settimane successive ho colto un peso estremo nello sguardo di mio marito che lo stava consumando e in seguito a diversi confronti ho individuato in mio padre la fonte del disagio e non gli è restato che annuire circa la motivazione. In famiglia, mio padre ha sempre alternato affetto, prepotenza e alti e bassi impegnativi. Controllo, mutismo selettivo e gelosia hanno scandito la nostra quotidianità. Per questo motivo sono andata sul sicuro individuando in lui l'origine del supplizio. Il mondo mi è crollato addosso. Prendendo spunto da un caso analogo ho chiesto a mia mamma se al posto della persona che ha subito inconsapevole gli eventi avrebbe voluto saperlo e ha negato, dicendo che alla sua età preferirebbe non sapere nulla. Ho chiesto a mio padre se avesse detto qualcosa a mio marito che avesse potuto metterlo a disagio e mi ha risposto con una comunicazione aggressiva e chiudendosi nei soliti silenzi offesi e punitivi. Ho attualmente deciso di assecondare il pensiero di mia madre per puro amore nei suoi confronti, ma le ho anche detto di non prosciugarsi dietro a un uomo che chiede senza sosta e non sempre con modi consoni. Rileggo la storia familiare con dolore. Sono stravolta e devastata, ho paura che questo trauma mi consumi anche in virtù del rapporto trasparente che ho con mia mamma. Mi chiedo se sto facendo la cosa giusta e se c'è qualcosa che posso fare x assicurarmi che mio papà comprenda -dopo una vita insieme - di rispettare maggiormente mia mamma, anche in virtù di una vita piena di menzogne.