Ho un ansia tremenda di rimanere tagliato fuori e non entrare in nessun gruppo

Leonardo

Salve, ho iniziato l'università a Milano da fuori sede da poco più di un mese.
Mi sono fatto un po' di amici nei primi giorni di lezione quando ancora eravamo tutti uniti, poi per via del covid hanno diviso le classi in due, e ci alterniamo una settimana in videolezione e una settimana in presenza, la maggior parte degli amici che mi ero fatto sono nell'altro gruppo, e quindi mi sono trovato dopo solo una settimana praticamente solo.
Ora che è passato un mese si sono già formati i gruppetti e io non sono entrato in nessuno, e ho una sensazione costante di essere tagliato fuori, anche se mi sono fatto qualche amico con cui parlare, uno di questi è già in un gruppetto e altri due sono soli come me, per ora in realtà quando c'era da uscire la sera ho sempre trovato qualcuno con cui uscire, ma sempre persone appena conosciute e con cui non ho instaurato nessuna amicizia, sono da 2 settimane quindi che continuo ad avere un ansia tremenda di rimanere solo e non vedo l'ora di tornare nella mia città dove invece ho il mio gruppo di amici stabile da anni formato al liceo con i compagni di classe, la mia ragazza e un altro gruppo di amici formato sempre al liceo ma con gente che abitava vicino a me.
Ho quindi una paura tremenda di non riuscire a ottenere quello che avevo nella mia città anche qua a Milano, e questa cosa sta iniziando a diventare seria visto che sto iniziando a deprimermi ogni giorno quando sono qua.
Anche se sono a Milano solo da poco tempo una sensazione del genere mi era capitata molte volte anche in passato, visto che in tutte le situazioni ho sempre paura di rimanere tagliato fuori da eventuali gruppi che si formano cercando in tutti i modi di entrarvi.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Leonardo, mentre tu parli dell'ansia di essere tagliato fuori dai gruppi, riporti di aver fatto già diverse conoscenze in poco tempo. Questo dimostra una tua capacità di interagire con gli altri e avere nuovi contatti amicali.

Sei sicuro che l'esperienza avuta in passato di esserti sentito lasciato fuori da un gruppo, non ti abbia un po segnato? Ed oggi ti condiziona  ancora? Perché si evidenzia troppa fretta nel voler trovare amici e far parte di un gruppo. Ma i tempi fisiologici sono un po più lenti. L'altra cosa che forse ti succede è un confronto che fai spesso col tuo paese, il tuo gruppo di amici ect? Ma Milano è un'altra cosa, non tanto paragonabile a quello che hai nel tuo paese/città. Pensaci. Hai bisogno direi di concederti più tempo per adattarti, non si può così velocemente.

Saluti,

Dr. Vittorio Cameriero 

Gentile Leonardo,

la paura della solitudine o dell'esclusione hanno un'origine antica, addirittura un significato biologico, per la nostra specie. L'essere umano ha bisogno degli altri per la sua sopravvivenza, ma man mano che cresce deve riuscire a confidare abbastanza in se stesso da non dubitare eccessivamente di potersela cavare da solo.

Lei non sembra una persona incapace di relazionarsi agli altri. Nel suo paese ha amici ed una relazione sentimentale, tuttavia qualcosa la ostacola.

Quello che sembra spaventarla sono le situazioni nuove.

Le consiglio di pensare a un percorso psicologico,  che in questa fase della vita è particolarmente utile e appropriato, per comprendere le origini del suo timore e capire quali strumenti utilizzare per superarlo. 

Lavoro da anni con giovani adulti che hanno avuto bisogno di una guida per conoscere meglio le proprie risorse. Se desidera ulteriori informazioni può scrivermi con il modulo dei contatti.

Molti auguri 

Francesca Fontana 

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Francesca Fontana offre supporto psicologico anche online

Buongiorno 

Innanzitutto posso dire che essere in un ambiente nuovo gioca delle carte molto importanti ti permette di rivalutare la tua situazione giocando a scoprire chi sei veramente lasciando in un cassetto chi sei stato 

Se questo non bastasse ti consiglio d'andare da un professionista che possa risolvere una volta per tutte la situazione perché un occhio esterno e distaccato aiuta a incanalare l'energia verso una strada corretta 

Resto a disposizione 

Buon giorno ha perfettamente  ragione, quando, ci si sente esclusi dal gruppo dei pari, questo crea solitudine, che spesso conduce a stati d' ansia.

Però, lei parta dal principio che gli amici non si improvvisano, ma si coltivano nel corso degli anni, infatti, nella città dove  vive gli amici li ha e ha pure la ragazza.

Quindi, non si focalizzi molto sul fatto, che in ambiente universitario è solo.

Cerchi di credere in lei lavori sulla sua autostima, entri nei  gruppi senza l' ansia di non essere accettato , da qui si presenti con il suo stile di persona che si contraddistingue dagli altri.

 

E' possibile che tu consideri i rapporti interpersonali secondo una chiave di lettura - o presupposto - errati. I rapporti di amicizia non devono mai essere considerati come "un problema da risolvere" nel senso che proprio nel momento inizi a considerare quest'area di esperienza come un "problema" rischi davvero di renderlo tale. Il modo giusto di approcciare il tema delle amicizie (o si potrebbe dire conoscenze, forse, dato che è solo un mese che ti trovi in quella città) è quello di lasciare semplicemente che le cose accadano da sè - certamente prendendo anche delle iniziative - ma concedendosi il tempo necessario perchè le relazioni si sviluppino e diano luogo a frequentazioni più strutturate e continuative. Considera questa tua situazione come un'opportunità di crescita personale importante ed interessante, dal momento che ti ha fatto uscire dalla tua "zona di comfort" abituale permettendoti di sviluppare nuove abilità e competenze relazionali.

Un saluto