Il mio ragazzo soffre di insonnia, attacchi d'ansia, tic, come posso aiutarlo?

Cecilia

Il mio ragazzo soffre di attacchi d'ansia ed insonnia a causa degli esami e delle varie pressioni da parte dei suoi genitori..
L'altro giorno stavamo parlando tranquillamente dei tempi passati al liceo e ad un tratto ha iniziato a respirare affannosamente e ad avere dei tic: continuava a strofinarsi la fronte ripetutamente, e si muoveva avanti e indietro, non riusciva a parlare, io ho provato anche solo ad accarezzarlo, ma si è subito tirato indietro .. Vorrei capire come aiutarlo; so che ci vuole uno specialista, ma lui per ora non vuole andarci e vorrei sapere se c'è un modo giusto per affrontare la situazione quando si presenta ..
Cosa fare? Stargli vicino? Allontanarmi?

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Cecilia,

Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta dell'associazione emdr(potrà trovare l'elenco nel sito). La terapia con emdr è un metodo che facilita il trattamento di problemi legati ad eventi traumatici e ad esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.  È efficace per l'ansia. Nel frattempo stia emotivamente accanto al suo ragazzo rassicurandolo che ogni 'crisi' ha un inizio e una fine. Si assicuri però che non siano eventi correlati ad un disturbo di tipo organico, prima di orientarsi su un problema di natura psicogena. Se desidera maggiori chiarimenti mi può contattare, senza impegno; lavoro in provincia di Torino.  

Cara Cecilia,

apprezzo il suo interesse per il suo ragazzo. Non è facile stare vicino a persone che stanno male ed è bello quando in un rapporto di coppia vi è una sana voglia di stare vicino all'altro che nasce da un sentimento vero.

Purtroppo nessuno salva nessuno, ma si può stare vicino a chi ci è caro accentandolo nelle sue difficoltà fino a quando questo non ci "prosciuga"; possiamo stare vicini all'altro, se sentiamo per noi possibile questo, per cercare di fare in modo che le sue ansie siano più controllate. Ciò non sarà probabilmente sufficiente perchè tutto svanisca, fino a quandonon sarà lui a mettersi in gioco e cercherà di modificare parti di sè che non gli permettono di vivere bene momenti che dovrebbero essere normali per un ragazzo della sua età. A te scegliere quanto stargli vicino per sostenerlo senza che però questo ti porti a fondo con lui. Stare vicino non vuol dire andare a fondo con l'altro.

In bocca al lupo ad entrambi

Gentile Cecilia comprendo il suo desiderio di aiutare il suo ragazzo ma questo non può essere che limitato, il suo affetto e la sua vicinanza unite alla comprensione possono solo sostenerlo e farlo sentire importante per le,i ma non può avere una valenza psicoterapica. Capisco la paura del suo ragazzo ad affrontare il problema sotto l'aspetto psicologico ma è l'unico strumento che possa davvero aiutarlo a risolverlo. Ci sono molti modi per intervenire come ad esempio l'E.M.D.R e altre strategie volte a padroneggiare l'ansia che non richiedono tempi lunghi ma che possono veramente liberare da questi fardelli. Ho visto miei pazienti sorpresi e contenti di potersi sentire finalmente liberi e padroni di sè. Auguro al suo ragazzo di convincersi e di avere fiducia ...con i suoi tempi..non lo pressi troppo. Molti auguri.

Cara Cecilia,

Uno psicologo-psicoterapeuta che lavora su ansia panico e fobie potrebbe di sicuro aiutare il tuo ragazzo. Se lui non se la sente potresti iniziare a chiedere tu una consulenza per lavorare al problema in maniera indiretta. Molto spesso accade che  più delle parole si segue un esempio e ciò che fa paura si.può trasformare in una curiosità. Ovviamente senza forzare i tempi di ognuno.

Un caro saluto

Dott.ssa Stefania Romano

Dott.ssa Stefania Romano

Latina

La Dott.ssa Stefania Romano offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Cecilia,

Immagino e comprendo la sua preoccupazione per il suo ragazzo. Probabilmente, come lei scrive, questi attacchi d'ansia possono essere davvero provocati da una attuale eccessiva pressione, ma anche dal ricordo di momenti di difficoltà vissuti per esempio al liceo. Ciò che lei può fare è prima di tutto stargli vicino da un punto di vista emotivo, e magari aiutarlo nel tempo, con pazienza e comprensione, a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta.

Rimango a disposizione

In bocca al lupo

Cordiali saluti