Egregi Dottori,un eccessivo stato ansioso dovuto alla mia ipocondria,potrebbe provocare disturbi della lettura e del linguaggio?Finora non ho mai avvertito problemi del genere,ma da quando ho iniziato a temere una neoplasia cerebrale,sono apparsi questi disturbi.Da un paio di mesi,infatti,avverto un disturbo che mi preoccupa abbastanza,e cioè quello che si manifesta durante la lettura in quanto mi capita di scambiare parole per altre (ad esempio cellulosa al posto di cellula,instabile al posto di installabile,genitori al posto di guaritori ecc).Ciò non accade tutte le volte che leggo qualcosa,ma abbastanza spesso,e negli ultimi giorni avverto anche qualche leggero problema mentre parlo.Mi è capitato,poche volte,anche di dire parole al posto di altre senza un legame o un'assonanza.Questa situazione non fa altro che procurarmi ulteriore preoccupazione.Cordialità
Gentile Giovanni,
è stato molto esauriente nella sua domanda ma ovviamente solo l'incontro con un professionista (tramite colloqui individuali di persona o tramite skype) potrebbe fornirle una maggiore certezza sulla possibile diagnosi e cura.
Personalmente nella mia casistica ho incontrato persone che manifestavano un'elevato stato di ansia, agitazione e preoccupazione e che, di conseguenza, sviluppavano confusione mentale, e problematiche a livello di concentrazione e attenzione. Questo succede perchè stati di ansia esageratamente elevati possono manomettere alcune funzioni cognitive, generando una sorta di circolo vizioso: elevata ansia e preoccupazione di avere una grave malattia (fattore scatenante), fa percepire alla persona un senso di minaccia, questo senso di minaccia produce ansia con conseguente sviluppo di sintomi somatici e cognitivi, portando la persona a un'interpretazione erronea di ciò che gli sta succedendo e quindi, infine, ad accentuare il proprio stato di ansia...qui il circolo vizioso si chiude e riparte nuovamente.
L'approccio di trattamento dell'ansia connessa allo stato di salute (ipocondria e altri disturbi somatoformi) è molto simile a quello dell'attacco di panico, per il quale l'approccio cognitivo-comportamentale è quello più efficace e breve in base alle evidenze scientifiche.
Per qualsiasi altro dubbio non esiti a ricontattarci
Cordiali saluti