Salve, mi chiamo Alessia e ho 19 anni. Da piccola ho sofferto di attacchi di ansia che si presentavano legati ad alcune attività che facevo, come pallavolo o teatro, ma adesso sono diventati sempre più rari (l'ultimo l'ho avuto circa un mese fa). In compenso, ora a volte sto avendo conati o nausea per cose sempre più leggere, ad esempio andare da sola a comprare i libri per mio fratello. Sono sempre stata incredibilmente insicura, cosa che mi ha portato ad un'incapacità di prendere una qualsiasi decisione, da scegliere l'università a semplicemente scrivere un messaggio di conferma su un gruppo whatsapp per terrore di sbagliare o solamente di espormi, anche se sono sicura dell'informazione: di conseguenza aspetto fino all'ultimo minuto per fare qualunque cosa e questo ovviamente mi porta al panico. In più, a volte mi capita di restare sveglia a lungo la notte pensando a parole sbagliate che magari ho detto anni prima. Ultimamente la situazione è peggiorata: piccoli contrattempi possono portarmi velocemente ad avere un nervosismo tale da rinchiudermi in camera o comunque dovermi isolare e non fare nulla anche per ore. A volte, soprattutto la sera a letto, sento il mondo come distante, tanto che mi rifugio spesso nella mia fantasia, e sono arrivata ad avere atteggiamenti o pensieri strani: più volte mi è capitato di pensare come sarebbe bello non esistere, essere come un fantasma, come se potessi esistere senza davvero vivere, e qualche giorno fa mi sono trovata a piangere in camera mia tappandomi le orecchie perché mi sentivo sopraffatta dal rumore, e sono rimasta lì anche la sera per evitare le voci della televisione e dei miei familiari. Comunque non mi sono mai rivolta ad uno psicologo, un po' per la mia incapacità di intraprendere una cosa nuova, un po' perché temo di essere semplicemente melodrammatica (so essere molto allegra e solare nelle giornate o nei periodi giusti, più che altro quando sono con i miei amici stretti, e alcuni avvenimenti come il disturbo dal rumore sono accaduti una volta sola) e di esagerare più o meno consciamente i miei problemi per ricevere attenzioni e comprensione o tentare di dare una giustificazione al fatto che sono spesso malinconica, nervosa e inattiva, tratti del mio carattere che quasi non voglio perdere per paura di cambiare. Vi ringrazio per l'attenzione.