Buonasera....io e mio marito siamo separati... abbiamo avuto una lite ed adesso lui è andato via da casa e non riesco a farlo tornare....io avrei deciso di fare qualche seduta con uno psicologo perché ne sento bisogno...lui anche se non è con me vorrebbe accompagnarmi. Potrebbe assistere al colloquio che farò con il medico? Io personalmente ne avrei piacere perché penso che indirettamente possa fare bene anche a lui....
4 risposte degli esperti per questa domanda
Buonasera Miriam, queste sono decisioni che differiscono da professionista a professionista, non esiste una regola precisa. Sicuramente è qualcosa di cui può parlare con il terapeuta e insieme a lui/lei prenderà una decisione. Generalmente dipende molto da qual è l' "oggetto" di lavoro: se la terapia è rivolta al suo personale benessere e a questioni che riguardano lei, è più probabile che il terapeuta la inviti a svolgere le sedute in solitaria; mentre se si intende procedere con una terapia di coppia, allora sarà necessaria anche la presenza di suo marito. Tuttavia, come dicevo, è una decisione da discutere insieme al suo terapeuta e ogni professionista ha la sua personale idea e il suo personale metodo di lavoro. Sperando di averle dato una risposta soddisfacente, le auguro il meglio per il suo percorso.
Buongiorno Miriam,
la terapia individuale è uno spazio personale di chi la intraprendere e raramente si può far assistere un familiare (o ex) se non per motivi preventivamente concordati con il terapeuta o la terapeuta e ben discussi insieme. Le chiederei di riflettere sul suo bisogno di voler far assistere il suo ex alle sue sedute di terapia. Che bisogno, suo, c'è! Se il suo ex avesse bisogno potrà di certo rivolgersi ad un altro o un'altra professionista ed esplorare il proprio vissuto. Spero di esserle stata utile e le faccio i miei migliori auguri per l'inizio del suo percorso!
Buongiorno, se suo marito vuole solo assistere senza partecipare attivamente per il benessere della coppia, sarebbe una richiesta impropria per ovvi motivi di privacy. Se invece vuole partecipare ad una consulenza o terapia di coppia, sarà lo psicologo a valutare per quanto tempo della durata del colloquio sentirvi entrambi o separarvi per un intervallo di tempo nello stesso colloquio/i, eventualmente riunirvi successivamente ecc., ovviamente sempre con il vostro consenso e per il vostro benessere.
Gentilissima Miriam
grazie per la sua domanda, il suo è un dubbio lecito. Guardi, in realtà, di questo, sarebbe il caso di parlarne con il suo terapeuta. Mi sembra di aver capito che lei ha già un terapeuta. Quindi, in tal caso, bisogna comprendere la situazione, valutandola sulla base del contesto di riferimento della sua terapia. Sarà il suo terapeuta a valutare la situazione con lei. Deciderete quindi insieme il da farsi .
Buone cose
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