Gentile France,
mi spiace leggere di questo momento "pesante"e fortemente negativo per Lei ma sopratutto per Suo figlio.
Come prima cosa mi complimento per tutto ciò che ha già provato a fare e per l'amore e la determinazione che ha nei Suoi riguardi non mollando e continuando a lottare "con" e "per" Lui.
Da come descrive le cause potrebbero essere molteplici: paura del giudizio, senso di "svuotamento", non riuscire più a credere in se stesso o nel mondo esterno.
Mi sembra di capire che seppur Lei gli stia molto vicino, abbi già cercato diverse strade e gli abbia fatto molte domande Lui, ad oggi, non è riuscito a rispondere, a trovare le sue motivazioni e ad aprirsi.
La scuola come si sta muovendo nei Vostri confronti?
Le consiglio di valutare un percorso di terapia individuale dove il ragazzo si possa pian piano aprire, seppur minorenne e pur necessitando del consenso informato di entrambi i genitori i colloqui sono comunque coperti da segreto professionale. Per avvicinarlo si potrebbero valutare 2 strade:
- Fragli capire che essendo già molto e sempre "chiuso" in casa questo spazio personale potrebbe essergli utile per confrontarsi e vedere il mondo esterno da una nuova prospettiva. Non stare molto sul "stai male" o "hai bisogno di aiuto" ma più sul lo facciamo per te per farti conoscere nuove strade e nuove prospettive.
- Avendo già una professionista che lo segue farli agganciare alla parte didattica per non farlo rimanere indietro e da li "aprire" gli incontri anche agli aspetti più emotivi e personali.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Riceve: Torino, Collegno e online