Buongiorno, da 4 anni a questa parte ho iniziato a soffrire di attacchi d'ansia forti e meno forti.
All'inizio la causa era la mia relazione a distanza e la paura che il mio fidanzato potesse tradirmi.
Con il passare degli anni questa paura si è sempre più affievolita fino a non esserci più e ora sono sicura al 100% del mio ragazzo.
Nonostante questa mia sicurezza nei suoi confronti ho notato che quando mi diceva di uscire con i suoi amici provavo questa ansia terribile che partiva dallo stomaco, per poi sfociare in attacchi di panico che duravano fino a che non tornava a casa.
Ho cercato e sto cercando di capirne la motivazione. Quando mi trovo in questa situazione cerco di pensare a cosa mi potrebbe far venire questa ansia, ma non ne trovo ragione. L'unica cosa a cui io ho pensato è il fatto di provare "invidia" nei suoi confronti, che lui potesse uscire e divertirsi mentre io ero a casa.
Negli anni io mi sono trasferita da lui, e pensavo che questo potesse placare la mia ansia, ma nonostante questo, quando a volte capita che lui debba uscire con dei suoi amici (capita raramente perché ormai usciamo spesso insieme) mi assale l'ansia.
Vorrei capire se l'invidia potrebbe essere una motivazione valida.. Perché sto impazzendo a stare così. Ho molti pensieri intrusivi di cui il 99% non riesco a capirli, è come se il mio cervello facesse tutto da solo, senza che io ne capisca e comprenda il motivo.
Cara Sara, dietro i suoi pensieri apparentemente incontrollabili e al suo comportamento, che lei razionalmente percepisce come disfunzionale e che la fa star male così tanto, c'è molto probabilmente una forma di attaccamento che ha origine nella sua storia personale. Poichè questi schemi mentali la fanno soffrire e non le consentono di essere serena, il mio consiglio è di affrontare un percorso psicoterapeutico adeguato. Rammenti che nulla di quanto esprimiamo con varie modalità avviene per caso, l'importante è prenderne consapevolezza e trovare la motivazione per non esserne sopraffatti.
Resto a disposizione anche online per approfondire, un caro saluto
Padova
La Dott.ssa Daniela Benvenuti offre supporto psicologico anche online
Salve Sara, mi dispiace per il periodo che sta attraversando. Credo che sia opportuno per lei comprendere l'origine dell'ansia che si attiva quando parla del suo partner. Non credo che ci sia solo invidia, ma anche altro che però dovrebbe essere affrontato in terapia.
Ha mai pensato ad un consulto psicologico? Potrebbe trovare le risposte che cerca.
Rimango a sua disposizione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Roma
Il Dott. Valeriano Fiori offre supporto psicologico anche online
Salve,
le rispondo in merito ad una cosa importante che lei ha scritto e che spero possa aiutarla: lei ha ragione, i pensieri intrusivi sono proprio come li ha descritti, automatici e a volte incomprensibili. E' proprio così: il nostro cervello è in grado di produrre dei pensieri che non cerchiamo noi attivamente, che non siamo noi a produrre...nascono sicuramente da una nostra paura, o da una emozione profonda e lei ha già analizzato la loro fonte ed è molto probabile che nascano dall'invidia. Questa potrebbe essere una parte di lei che difficilmente riesce ad accettare (in fin dei conti nessuno ama sentirsi invidioso!) ma detto questo, come lei stessa ha verificato, i pensieri continuano a invaderla comunque. Non si arrovelli troppo sul "perchè" di certi pensieri, ma piuttosto su come gestirli quando compaiono. esistono diverse strategie per gestire le intrusioni mentali. Le consiglio intanto di non mettersi "a discutere" con questi pensieri cercando di smontarli perchè finirebbe in un braccio di ferro continuo e stenuante. Cerchi invece di lasciarli andare, si ricordi che sono "solo pensieri", frasi nella mente, che non meritano di essere ascoltati e creduti troppo, perchè non la aiutano a comportarsi come vorrebbe e ad essere la persona che vorrebbe essere, Si chieda solo: mi è utile questo pensiero? se si, lo ascolti, se no lo lasci andare, come fosse un amo da pesca appuntito e lei un pesce che decide di non abboccare!
Se interessata a lavorare sui pensieri intrusivi, resto a disposizione. Non so dove viva ma io lavoro anche online. Se vuole può contattarmi senza impegno. Mi trova sul web nel mio sito e in un altro portale dedicato ai problemi di ansia.
Dott.ssa Cristina Bozzato
Cara Sara,
Grazie per aver condiviso con noi le tue difficoltà. Rispetto alla tua domanda, personalmente ritengo tu ci abbia fornito troppe poche informazioni per poterti confermare o meno la tua ipotesi dell'invidia, tuttavia penso anche che se hai avuto questa intuizione, probabilmente c'entra... In fondo noi siamo i migliori esperti di noi stessi!
Il mio suggerimento è quello di rivolgerti ad uno specialista e affrontare in maniera più approfondita questi tuoi attacchi di panico e il tema dell'invidia.
Per ulteriori chiarimenti resto a tua disposizione.
Buon lavoro
Dott. Ssa Alice Piccardi
Udine
La Dott.ssa Alice Piccardi offre supporto psicologico anche online
Buongiorno signora,
per rispondere alla sua domanda – se l'invidia potrebbe essere una motivazione valida – certamente potrebbe esserlo.
Se è vero che lei vorrebbe uscire con le sue amiche a divertirsi e poi resta a casa, si mette in uno stato di incoerenza (vuole fare una cosa ma poi ne fa un'altra) e questo certamente può generare ansia.
Il punto è: se lei ha voglia di uscire a divertirsi perchè rimane a casa?
Forse è soltanto una mia impressione, ma la sensazione è che lei non abbia molte altre relazioni, a parte il suo fidanzato. Se è così, come mai? Scrive che la relazione era a distanza, dunque abitavate in posti diversi e ora lei si è trasferita in un posto nuovo. E' riuscita a creare dei contatti? Ha conosciuto persone con cui socializzare?
Forse l'ansia non deriva dal fatto che lui esca e abbia una vita sociale, ma dal fatto che lei non ce l'ha. E si direbbe che le dispiace non averla, che le manchi. Forse è questo che i pensieri intrusivi vengono a dirle: di ricominciare a uscire, a stare con le persone, ad ampliare la sua rete di amicizie e di affetti.
Un cordiale saluto.