Provo uno strano stato di malinconia

Betty

Salve a tutti, sono una ragazza di 18 anni e da un po' di giorni ormai convivo con una strana malinconia, mi spiego meglio: Ho la perenne sensazione di star sprecando la mia vita, eppure non ho voglia di fare molto, sono sempre stata un po' malinconica ma ho sempre risolto uscendo con gli amici a fare un aperitivo, mettendomi a leggere, guardando un film o stando con i miei genitori.
In questi giorni però c'è un pensiero che mi tormenta: "un giorno morirò e tornerò come prima di nascere, nulla".
Non ho un forte spirito religioso, o meglio, credo in dio ma non pienamente, comunque, questo pensiero non mi consente di stare tranquilla, sento di star sprecando la mia gioventù, però proprio non riesco a provare interesse per le cose che facevo prima.
Nulla riesce a catturare a pieno la mia attenzione.
Trovo "conforto" solo parlando con mia madre, spesso parliamo di filosofia quando ho questi periodi e un po' mi aiuta.
Penso un po' sia anche monotonia, forse mi sono sentita persa passando il mio ultimo anni di scuola superiore facendo le videolezioni.
Non riesco a stare tranquilla e non provo interesse praticamente per nulla.
È un periodo?
Come potrei risolvere?
Qualche tempo fa stavamo parlando di consultare una psicologa, però al momento i miei economicamente non potrebbero permettersela.
Come potrei rompere questa "monotonia"?

6 risposte degli esperti per questa domanda

Gentilissima,

quello che scrivi e la tua giovane età mi colpiscono e mi inteneriscono al contempo. Mi chiedo cosa provochi questo stato che descrivi di malinconia e mi piacerebbe molto capirlo insieme a te. È importante non trascurare il tuo benessere e prenderti cura di te adesso, senza trascinarti nel tempo ignorando la tua stessa richiesta di aiuto. Sono d’accordo con te quando dici che avevate considerato l’idea di parlarne con un professionista e ti esorto vivamente a farlo, la mancanza di possibilità economiche non dovrebbe eludere la possibilità di accedere alla cura di sé stessi dal punto di vista psicologico. Come professionista sento di dirti che io, come molti altri miei colleghi sicuramente, offro tariffe agevolate con sedute a basso costo per coloro che hanno difficoltà economiche (anche online). Nel frattempo, ascoltati: cosa ti sta dicendo la tua malinconia? Di cosa parla? Cosa ti fa pensare che sia un problema per te sentirti in questo modo?

Dott.ssa Mara Montella

Cara Betty,

forse la sua malinconia ha a che fare con il periodo particolare e difficile che ancora stiamo vivendo. Accenna al fatto di aver passato il suo ultimo anno di superiori con videolezioni. Il lockdown e quindi la drastica riduzione dei contatti sociali, quelli fatti di carne e odori, oltre che immagini, ha influito sull'umore, ha colorato di blu le nostre giornate. Comprensibile in questo contesto il pensiero della morte, a ciò rimanda il virus e tutte le precauzioni che ci viene chiesto di adottare. Paradossalmente, in un momento come questo, dominato dal pensiero della malattia e della morte, ci sarebbe proprio bisogno di quell'appoggio relazionale, sociale che ancora non può esprimersi liberamente. il suggerimento è di condividere con chi può e tutte le volte che può i suoi vissuti "malinconici".

Le auguro ogni bene

Dott.ssa Franca Vocaturi

 

Gentile Betty,

mi pare di cogliere che, giunta al capolinea degli studi superiori, senta l'esigenza di dare una svolta alla sua vita, di darle un senso, di trovare il suo posto nel mondo, di poterci essere con responsabilità, in pienezza (forse anche da un punto di vista spirituale?). Cerca e trova sostegno in sua madre, ma questo non le basta.

Osservo che lo scritto è concentrato su quanto non le interessa più. Le chiedo cosa le interessa? Anche una piccola, piccolissima cosa.

La vita la sta chiamando a fare delle scelte autonome e responsabili, decisive, forse questo può spaventarla per il timore di sbagliare (si può anche sbagliare, l'importante è ripartire, magari imparando anche dai propri errori). Si dia delle possibilità, tante, tutte quelle che le vengono e che le verranno in mente, le valuti e le segua se le trova opportune, e poco per volta si vedrà costruire un capolavoro.

Le auguro ogni bene.

Resto a disposizione.

drssa Chiara Lecca

Gentile Betty,

unisco questa risposta alla precedente.

Ribandendo la mia disponibilità, potrebbe anche contattare lo psicologo o la psicologa del consultorio familiare del suo distretto: deve solo chiamare e prenotare (dal vivo o online, a seconda di come sono regolati), non paga ticket. Potrà trovare pure lì un luogo di accoglienza e di ascolto per questo periodo tanto importante, delicato e decisivo che sta affrontando.

Ancora ogni bene,

drssa Chiara Lecca

Gentile Betty, la strana sensazione che provi, lo stato emotivo malinconico, il pensiero sulla vita e sulla morte, rimandomo all'idea che stai vivendo una fase esistenziale nuova, cioè più staccata dal tuo passato e ancora un po' incerta sul futuro. La conclusione della scuola superiore, la separazione da tutti i compagni e gli altri cambiamenti di vita, contribuiscono a farti provare quasi una crisi di senso delle cose. Inizia da adesso una costrizione del futuro, fatta di nuove esperienze, ancora ignote a te stessa. La crescita comporta passaggi esistenziali diversi. Come rompere la monotonia ti chiedi? Facendo ad esempio esperienze nuove, come una vacanza con un'amica o altro, provando anche un po' di distacco dalla famiglia per un periodo. Per poi tornare a pianificare il futuro prossimo e mettersi in gioco. Che sia lo studio universitario o il lavoro.

In bocca al lupo!

Dr. Cameriero Vittorio

Cara Betty,

I quesiti esistenziali fanno parte della sua età ancora adolescenziale e, certamente, il lungo periodo trascorso senza la possibilità di uno scambio relazionale variegato ha avuto un peso sulla sua sensazione di malinconia... 

Il suo tormento interiore, con il pensiero della "morte" al quale accenna, è semplicemente la forma che la sua stessa malinconia assume: lei sembra essere una ragazza con una accentuata inclinazione intellettuale.

In ogni caso, il problema che descrive è di tipo esistenziale e sarebbe importante per sé stessa chiarificarne il significato. Cioè, approfondirne il senso che esso assume nella sua vita al fine di trarne un vantaggio personale, in termini di autorealizzazione.

Questo lo potrebbe fare certamente con un rapporto psicoterapeutico (nella sua zona non ci sono risorse pubbliche o che applichino tariffe calmierate?).

Diversamente, approfondisca da sola argomenti filosofici o, ancora meglio, di psicologia, soprattutto, ad orientamento esistenziale (autori come Maslow, Frankle...) o psicosintetico (autori italiani come Assagioli, Ferrucci, Alberti) o, infine, la psicologia analitica di Jung portata avanti, in seguito, da Hillman...

Se le può essere utile e se vuole, mi può scrivere senza indugi.

Sono, tuttavia, abbastanza certa che si sentirà meglio una volta tornata alla socialità (se pur ancora limitata).

Spero che si rassereni presto anche conservando la sua bella nota malinconica.

Saluti cordiali,

Dott.ssa Verusca Giuntini