Buonasera, mi chiamo Alessandro e ho 18 anni,vi scrivo perchè circa 4 mesi fa,mia nonna (paziente terminale) se ne è andata in casa mia. Ero presente nel momento del trapasso ma ciò non peggiorò la mia situazione, anzi mi creò una situazione di pace interiore e di serenità visto che aiutai parecchio lei e mia madre che la assistiva. Due settimane dopo se ne andò un carissimo amico di famiglia,da quel giorno in poi iniziò un crollo psico-fisico. Dolori al petto,fiato corto,insonnia,dolori localizzati sulle braccia e sul petto. Successivamente parlai con il mio medico di famiglia e mi disse che non avevo problemi ma era un fatto mentale.. Mi tranquillizzai e mi passarono tutti questi sintomi. Due settimane fa,mentre stavo prendendo sonno avevo le palpitazioni e mi si prese un attacco di panico,una specie di formicolio sul petto misto a dolore ed ero agitatissimo. Come posso curare questo mio stato,mi servirebbe un aiuto! grazie in anticipo e questo forum è fantastico!
Gentile Alessandro,
potrebbe in effetti trattarsi di attacchi di panico, ma per esserne certo dovrebbe consultare uno psicologo.
Prima di andarci, si concentri su quale pensiero le attraversa la mente qualche minuto prima di avvertire i primi sintomi e lo scriva. Servirà molto allo psicologo per capire l'innesco della reazione psicofisica.
Gli attacchi di panico si risolvono, non sono particolarmente difficili da trattare e possono avere una remissione totale, senza farmaci. Tutto questo però, se la persona si affida al professionista e segue regolarmente le sedute con impegno.
Se volesse approfondire, mi contatti privatamente.
Buona sera Alessandro,
io penso che lei stia attraversando un momento naturale nell'elaborazione di lutti importanti. Quando si vede qualcuno stare male, soprattutto se è un affetto, si creano delle situazioni stressanti che accumulate nel tempo, possono portare ad avere delle difficoltà (disturbo del sonno, ansia, somatizzazioni, ecc).
Lei ha vissuto in poco tempo la perdita di due persone, una "prevista" e l'altra improvvisa. Questo può averla portata ad accusare il colpo e a trasformarlo in un Disturbo Post Traumatico da Stress. La descrizione che fa dei suoi sintomi fanno pensare ad un attacco di panico (uno stato in cui ci sono emozioni accumulate forti e difficoltose da gestire).
Le consiglio di chiedere una consulenza ad uno psicoterapeuta in modo che possa focalizzare l'attenzione su cosa le sta accadendo ed elaborare le situazioni che ha vissuto. La perdita di qualcuno rattrista e, se improvvisa, spaventa e fa contattare l'impotenza con cui a volte ci si ritrova a fare i conti.
Resto a disposizione
Salve giovane Alessandro, la perdita di persone care ed importanti nella nostra vita rappresenta uno stress emotivo ed affettivo per tutti noi anche se riusciamo a giustificare la morte per chi amiamo come un sollievo dalle sue sofferenze. Il lutto quale perdita nella “separazione” rappresenta un dolore che ci fa sentire spesso soli ed insicuri, si costituisce come un pericolo per la nostra stabilità nel quotidiano. E spesso abbiamo paura di morire e della sofferenza nel morire! In tale contesto sono le reazioni disfunzionali del nostro corpo (palpitazioni, agitazione, formicolio, dolori in varie parti del corpo, attacchi di panico, respiro corto, ecc. ecc.) che per prime danno i primi segnali della paura e della insicurezza personali. Posso presumere che, la morte del carissimo amico di famiglia, abbia riattivato vissuti emotivi ed esistenziali vissuti in episodi precedenti e congelati come difesa da parte della propria struttura celebrale dove vengono immagazzinate le esperienze. Quindi, per superare il suo attuale stato di malessere le consiglio di affidarsi al sostegno di uno psicoterapeuta esperto in EMDR per elaborare e superare i traumi legati alla perdita e al lutto del presente quale punto di partenza per individuare gli eventi del passato che hanno originato le manifestazioni di sofferenza attuali del proprio corpo compresi gli attacchi di panico. Cordiali saluti
Padova
La Dott.ssa Maria Zampiron offre supporto psicologico anche online
Caro Alessandro, esprimo l'ipotesi diagnostica che i tuoi siano 'attacchi di panico' scatenati da un dolore e una sofferenza emozionali non elaborati adeguatamente!
Lo spettro della morte - che è in ognuno di noi - è latente e può rimanere taciturno fino a quando qualche elemento non scatena la sua reazione! Gli elementi che in te hanno scatenato il tuo attuale disagio psico-fisico sono stati senz'altro le due perdite: di tua nonna (e l'accudimento durante la malattia) e quella dell'amico di famiglia. A queste due forti emozioni hai avuto una reazione per te inattesa ed inconsapevole e quindi hai vissuto - e stai vivendo - anche un forte senso di impotenza!
Ti consiglio di consultare quanto prima uno/a psicologo/a al fine di elaborare il lutto ed il significato della perdita. Con i miei migliori auguri ed un cordiale saluto.