Gentile Signora Gordana,
seguendo la dinamica di gruppo (lavorativo) che lei descrive pare lei sia al centro di una manovra da "capro espiatorio". Questo genere, se tale fosse effettivamente, è purtroppo alquanto comune in certi tipi di gruppi sociali. Le componenti principali sono ovviamente 2 non 1 soltanto: c'è lei, che con tutto quello che fa tende però, forse, a prendersi troppe responsabilità, e c'è l'altro, che continua ad aumentare il peso di quelle responsabilità in più, non quelle effettive, ma quelle virtuali, fittizie, che comunque hanno il loro peso - succede un terremoto in Thailandia? Ovviamente è colpa sua! rendo l'idea? - perché proprio di peso qui stiamo parlando, un peso sociale che ha il compito di schiacciarla per - mi viene da pensare - toglierla di mezzo (eh già, brutta cosa la concorrenza a volte!). Provi a vederla così, lei è in terza posizione rispetto al suo datore di lavoro, che chiameremo convenzionalmente N.1., con cui lei ha, mi dice, un buon rapporto. Tra voi due c'è il famoso (o famigerato) n.2 (noti il minuscolo, prego) che cerca, forse, in realtà non lo so ma potrebbe essere, di far piazza pulita al livello 3 in modo da porre quanta più distanza possibile tra sé stesso/a e i vari numeri 4. In pratica, cerca di rafforzare la propria posizione a scapito di alcuni colleghi (o colleghe, visto quello che lei racconta essere successo alla sua ex-collega).
La mia, sia chiaro, è più un'ipotesi narrativa che un'osservazione di dati di fatto, cerchi di prenderla in modo puramente speculativo. Però... Ci pensi.
E' pure vero che il N.1 le dice che è solo invidia, e potrebbe aver ragione, ma intanto lei con questo n.2 ci deve vivere e lavorare... Non facile, giusto?
Non le posso, onestamente, dare un consiglio diretto perché sarebbe una mia soluzione ad un suo problema e professionalmente non è molto corretto: io dovrei aiutarla a trovare le sue risposte, non suggerirle le mie, come magari farebbe un'amica.
Quindi ritorniamo coi piedi per terra. Cosa abbiamo in campo: 1) un buon rapporto di lavoro col capo, bene. 2) Un pessimo rapporto di lavoro col responsabile del personale, da cui non si può prescindere. 3) colleghi vari che sembrano appoggiare il responsabile del personale.
Direi che il suo migliore alleato allora è proprio il suo capo, e non è cosa da poco. Ha provato ad esporgli la sua situazione lavorativa negli stessi termini che ha usato nella sua lettera? Ad un certo punto è lei che deve capire se una situazione vale la pena essere affrontata e sostenuta o meno, il lavoro è importante ma la salute credo lo sia di più - e sto contravvenendo alla mia stessa regola! - ma almeno avrà messo le cose in chiaro con la persona che sembra darle più credito. Se lei è come immagino una buona risorsa per la sua azienda (lo testimonia sia il buon rapporto col capo che l'essere bersaglio di una manovra espulsiva) esiste sempre la possibilità che le cose escano da questo stallo e trovino una diversa... organizzazione.
In bocca al lupo!