Ho continuamente attacchi di panico. Vi prego aiutatemi.

Antonio

Salve, mi presento. Il mio nome è Antonio e sono un ragazzo di 20 anni. Ho conseguito il diploma presso un istituto alberghiero l'anno scorso e dopo essermi diplomato con 100/100 decisi di partecipare ad un progetto Erasmus. Purtroppo decisi di non partire e di conseguenza passai un anno nel limbo senza sapere cosa fare della mia vita. Avevo paura di lasciare la mia famiglia e non mi sentivo pronto. Gli attacchi di panico erano all'ordine del giorno e sparirono quando decisi di annullare tutto. Dopo un anno passato a casa, quest'anno ho deciso di iscrivermi all'università. Ne ero pienamente convinto eppure da qualche giorno rimpiango questa scelta e gli attacchi di panico sono tornati. Non riesco a pensare ad altro. Ho paura di aver sbagliato nuovamente. Non riesco a smettere di piangere. Voglio evadere da questo mondo, voglio sparire per sempre. Mi sento vuoto dentro, vorrei mollare tutto ma non ne ho la forza. Non so se riceverò risposta ma spero nell'aiuto di qualcuno. Grazie.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera gentile Antonio,

mi sembra di capire dal suo racconto che già in passato abbia vissuto momenti in cui “comparivano” gli attacchi di panico. In quali situazioni li osservava maggiormente? Quale strategia ha usato per riuscire a “controllarli”?

Cosa può essere cambiato in questo momento di vita?

Solitamente dopo quali riflessioni prende una decisione? Ha già provato a riflettere sui possibili motivi di questo cambiamento? Paura di non farcela? Giudizio? Troppo “lungo” il futuro universitario? Frasi ascoltate che hanno fatto insorgere in lei dubbi?

Mollare tutto forse, nell’immediato, le potrebbe far provare “sicurezza” e serenità ma col tempo, forse, ripensando a questa decisione potrebbe invece cambiare il suo pensiero e anzi viverlo come un fallimento o una decisione di cui “vergognarsi”. (Aspetto più volte riferitomi, da alcune persone che, negli anni, ho aiuto nel superare alcuni momenti di vita difficili).

Le consiglio di richiedere un intervento psicoterapeutico per poter osservare da una prospettiva: nuova e diversa, senza giudizio, in libertà e coperta da segreto professionale se stesso, le emozioni provate, i pensieri che le affiorano alla mente ed eventuali paure “non dette” cercando anche di trovare la propria modalità per controllare sempre più gli attacchi di panico da lei descritti.

Resto disponibile per ulteriori richieste e se volesse rispondere privatamente alle domande.

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Studi su Torino e incontri anche online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Ciao Antonio,

Sono la dottoressa Ida Lettiero, psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale. Dalle tue parole si evince che l'ansia ha preso il sopravvento sulla tua vita, impedendoti di vivere a pieno le esperienze che la tua giovane età ti offre. Indubbiamente, convivere con gli attacchi di panico è estremamente difficile e lascia poco spazio alle esperienze positive. Ciò detto, per molti l'ingresso all'università rappresenta un momento critico, per alcuni simboleggia una fase di passaggio, ma è necessario scegliere con consapevolezza e secondo le proprie inclinazioni la propria strada. Talvolta il passaggio può essere impervio, ma con il sostegno di un professionista potrebbe diventare più agevole. A prescindere dalle difficoltà relative all'università, ti consiglio di affrontare la situazione avvalendoti del supporto di un professionista, per conoscerne le cause ed agire in modo che, riscoprendo le tue risorse, tu possa superare il tutto.

Salve Antonio, rimandare  scelte di vita come quelle che hai citato, prima l' Erasmus, poi l'università, non è il modo per acquisire sicurezza in te stesso e sentirti pronto, ma è l'opposto purtroppo. Cioè più rimandi perché non ti senti pronto e più non ti sentirai pronto, continuando a provare ansia. Il suggerimento che ti darei è quello di affrontare e vivere esperienze nuove, soprattutto esperienze che ti aiutino a separati un po' alla volta dalla famiglia. Queste sarebbero per te vere esperienza di crescita psicologica. Suppongo che tu abbia una fastidiosa ansia da separazione, che ti fa sentire insicuro senza la vicinanza di qualcuno, che hai bisogno di superare. Puoi provarci da solo, ma anche richiedere l'aiuto di uno psicoterapeuta che ti sappia orientare e ti aiuti a gestire le tue emozioni nel cambiamento.

Coraggio ed auguri,

Dr. Cameriero Vittorio 

Caro Antonio,

gli attacchi di panico sono tipicamente una "patologia" derivante dalle crisi come quelle che lei descrive: ad es. separazione/non separazione, dipendenza/indipendenza... e sono anche l'estremo "grido d'aiuto" che lancia il suo corpo. Spesso questo succede perché non si riesce a dare voce e senso ai propri vissuti, soprattutto a quelli emotivi e, in particolare, a quelli ansiosi. Cioè, i vissuti emotivi vanno in qualche modo tradotti in parole.

Io non conosco il suo caso, che andrebbe approfondito bene, quindi non posso fare altro che suggerirle di iniziare un percorso psicoterapeutico che, per prima cosa, una volta inquadrato il problema, l'aiuti a comprendere cosa le accade e a gestire le situazioni d'emergenza; e che, poi, l'aiuti a sciogliere e a consapevolizzare i vissuti che sottendono al suo malessere... fortificandola.

Anche l'EMDR (una terapia nata per risolvere i traumi) ha efficacia nel trattamento degli attacchi di panico (talora l'attacco di panico è derivante da un trauma pregresso).

L'elenco dei terapeuti che praticano l'EMDR nella sua zona può trovarlo sul sito dell'associazione per l'emdr in Italia: emdr.it.

Le auguro di stare meglio presto.

La saluto cordialmente,

Dott.ssa Verusca Giuntini

 

Buongiorno Antonio,

"si dice" che gli attacchi di panico sono messaggi urlati dalla propria interiorità....che deve urlare per essere ascoltata. Passano se si hanno forza e coraggio di mettersi in ascolto. La domanda a questo punto sorge spontanea: cosa non stai ascoltando? La tua parte che ha voglia di evadere e "andare via" sembra una parte distruttiva, in realtà però una parte che urla "evasione" in realtà è da ascoltare, perché potrebbe essere la chiave di tutto.

Come evadere, sopportando il distacco dagli affetti? Come poter fare un'esperienza simile al'erasmus, se poi non si riesce a recidere un minimo, il legame con i propri cari? Forse si potrebbe iniziare da scelte graduali e intermedie, meno nette e più soft. Nessuna scelta drastica, ma piccole esperienze magari "nei pressi di casa", e a tempo determinato. Prova a guardarti intorno e ad ascoltare cosa ti attira, lasciati stupire da te stesso, non precluderti nulla. Le scelte erasmus, università, azzardo una piccola interpretazione, può darsi generino gli attacchi di panico anche perchè sono scelte tanto importanti e per periodi di tempo lunghi, mentre può darsi tu abbia bisogno di provare delle esperienze meno nette e meno incastranti, forse devi ancora scoprire chi sei e cosa vuoi !!!

Un supporto psicologico o anche psicoterapeutico potrebbe essere l'ideale per questo tuo periodo di vita.

Un saluto

Dr.ssa Angioni

Gentile Antonio,

purtroppo il suo problema non si può risolvere magicamente con una breve risposta alla sua dolorosa richiesta di aiuto.

Occorre un percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale e di durata adeguata.

Siccome lei è ancora uno studente che deve prendere decisioni importanti e costruire il suo futuro la esorto a parlare con i suoi genitori chiedendo di essere supportato in psicoterapia per poter risolvere questo grave disagio.

Cordiali saluti.

Dr. Gennaro Fiore

medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)