Qualche consiglio per stress e ansia

Agata

Buongiorno a tutti,
Avrei bisogno di un consiglio…e cercherò di essere più veloce possibile per esporre il mio problema.
Sono in cura da uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale da poco meno di un anno..
Tutto è iniziato dopo un improvviso malore di mio papà durante il 2” lockdown..da lì non riuscivo più a dormire la notte, se lui si allontanava io avevo crisi di ansia fortissime, pianti e attacchi di panico. Con la terapia (senza farmaci) questo è migliorato ma comunque non riesco a dormire la notte, e sempre qualche ansia anche se non sfocia in attacchi di panico per cui evito ogni tipo di situazione che possa crearmi ansia per cui mi sento incapace.
Faccio un lavoro che non mi piace e che mi procura molto stress e ansia, mi sento la testa “pressata” nella parte frontale e questa sensazione quando mi viene ci mette giorni ad andarsene e accade soprattutto il lunedì.
La terapia ha avuto ottimi risultati inizialmente soprattutto sui sintomi dell!’ansia e degli attacchi di panico ma ora sembra essere in fase di stallo.
Mi chiedevo se fosse normale oppure secondo voi sia il caso di cambiare.
Grazie a chi risponderà !

6 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Agata, mi fa molto piacere che il percorso di terapia abbia già dato i suoi frutti, a dimostrazione del fatto che la terapia cognitivo-comportamentale risulta il trattamento elettivo per problematiche di questo tipo.

Il sintomo comunque va sempre contestualizzato alla storia di vita della persona pertanto provate a spostare l'attenzione su altro andando a fondo ad altri aspetti della sua vita che potrebbero essere degni di attenzione clinica.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Gentile Agata,

da come scrive mi sembra di capire che alcuni miglioramenti ci siano stati durante il suo percorso.

Lei ha già provato a parlare al suo terapeuta di questa sensazione di "stallo"?

Cosa la porta ad avere questi dubbi? Il fatto che di notte non sempre riesce a liberare la sua mente? L'ansia che arriva alla notte a cosa è riferita? Al giorno dopo? Alla routine? Alle mansioni da fare? Al tempo che passa?

Su cosa state lavorando in terapia in questo momento?

Alla domenica durante la giornata o alla sera come pensa al lavoro/settimana che sta per iniziare? Questa sensazione del lunedì capita anche durante le vacanze o solo durante l'anno?

Come mai non si trova bene nel suo ambiente di lavoro?

Le consiglierei di confrontarsi col suo terapeuta in riferimento a questo suo dubbio, vedere insieme se sia possibile ri-partire e da li valutare se continuare a dar fiducia al percorso o non vedere se cambiando professionista la sensazione possa modificarsi.

Provi anche ad osservare il tipo di cambiamento avvenuto in questi mesi. Ci sono cambiamenti che si osservano subito e che vanno a modificare ardentemente la nostra quotidianità invece ce ne sono altri che posso risultare meno evidenti ma sempre importanti.

Non si giudichi in negativo nè verso di sè nè verso il professionista. Mettersi in gioco, farsi domande, riflettere sul lavoro che si svolgendo non è un aspetto negativo ma può essere anche molto utile per conoscere nuove parti di se stessi e nuove modalità di funzionamento personale.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Buongiorno,

Credo sia normale, in un primo momento si affrontano i sintomi, poi si fa  un lavoro sulle altre difficoltà. Sui disagi, sulle risorse che può attivare.

Per sciogliere alcuni nodi ci vuole un po'più di tempo, ma è da lì che si possono scoprire anche delle capacità a noi sconosciute.

Abbia fiducia nella sua psicoterapeuta e condivida con lei i suoi dubbi, sarà un momento importante e che potrebbe farle capire molto.

Grazie

 

Buongiorno Agata,

il consiglio che forse ti sentirai ripetere da tanti è quello di confrontarti con il tuo terapeuta, è l'unico che può sostenerti nel capire se esiste un blocco del lavoro che state facendo, o se il ritmo è cambiato, andando quasi in stallo, perché siete in zona "temi delicati" che richiede un ritmo lento e profondo, con meno cambiamenti visibili da un colloquio all'altro.

Tieni conto che la psicoterapia ha sempre poi colloqui e fasi più veloci e potenti, e altre soft, ma non vuol dire che non siano importanti ed efficaci ai fini degli obiettivi di benessere che vi siete posti di raggiungere.

Per quanto concerne la sensazione alla testa invece mi chiedevo se un approccio corporeo potrebbe fare al caso tuo, ma dovresti parlare con il medico di base e con il tuo terapeuta per capire se potrebbe essere buono per te agire anche localmente, corporalmente, laddove evidentemente hai un accumulo di tensioni. Preziosi in questo caso sia tecniche psico- corporee come il training autogeno e la mindfulness, sia intendo proprio approcci di tipo osteopatico e fisioterapico.

Un caro saluto!

Gentile Agata,

spesso le emozioni sono distinte in positive e negative, mentre qualcuno individua una funzione positiva e negativa in ciascuna emozione: in entrambi i casi si assume un binocolo cognitivo che dando priorità alla ragione, al pensiero, al giudizio e alle aspettative snatura l'essenza stessa della sfera emotiva.

Le emozioni nell'ottica MDPAC sono esclusivamente PROTETTIVE e cercano di aiutarci a trasformare i pensieri negativi circa noi stessi: purtroppo si confonde il sistema d'allarme con l'incendio. Una zebra vede il leone, ha paura, scappa e si salva la vita. Finito il pericolo, l'emozione scompare: nessuna zebra penserebbe che l'ansia o la paura sia un problema.

L'attacco di panico esplode per la tendenza dell'essere umano a porre troppa attenzione in modo rigido e ipergiudicante a pensieri autosvalutanti: valorizzare le proprie emozioni vuol dire valorizzare se stessi.

In bocca al lupo.

Dr. Cisternino MDPAC 

Buongiorno Agata. Il corso della terapia non è mai lineare, ma spesso può andare incontro a ricadute, crisi o improvvisi miglioramenti non previsti; se lei sente di essere in una fase di stallo, potrebbe essere vantaggioso per lei portare questa sensazione in sede di terapia, così da dare un feedback al suo psicologo dandogli la possibilità di riorientare insieme a lei il percorso verso un obiettivo che rispecchi maggiormente le sue attuali necessità.
Nel caso in cui si dovesse sentire ancora in questa situazione di stallo, potrebbe allora prendere in considerazione di cambiare esperto. Tuttavia se riuscisse a rimanere con lo stesso terapeuta potrebbe essere un vantaggio, in quanto conosce già molti aspetti di lei e della sua vita e la nuova parte di percorso potrebbe beneficiarne.
Se dovesse avere bisogno di un consulto più approfondito per valutare insieme il da farsi, mi rendo disponibile, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.