Gentile Lavinia,
mi sembra che, prima di tutto, lei abbia bisogno di fermarsi un attimo e dirsi esattamente cosa le sta succedendo.
Dalla sua mail traspare una sensazione diffusa, o almeno così la colgo io, come se il mondo intorno a lei andasse a gran velocità e lei non riuscisse a stargli dietro ma si sentisse invece, mi permetta la prego le analogie, bersagliata, bombardata da troppi stimoli tutti insieme.
Per rispondere direttamente alla sua domanda, no, non credo che lei sia "matta". Credo piuttosto che lei sia una persona assai sensibile, che abbia bisogno di rallentare, prima, e poi di riprendere in mano la sua vita ma con più calma, alla "sua" velocità naturale.
A volte le etichette nosografiche, quelle che diamo ai vari tipi di disturbo psicologico, per intenderci, anziché chiarirci un dubbio lo richiudono in una definizione e ce lo rinforzano.
Se posso permettermi un consiglio di tipo pratico, le suggerirei momentaneamente l'uso di un diario, un taccuino su cui lei possa trascrivere le sue emozioni e sentimenti ma, le raccomanderei, senza usare termini clinici o tecnici ma parlando a sé stessa con il linguaggio più semplice che le possa venire. Come si parla ad un'amica.
Questo probabilmente non allieverà i suoi sintomi ma dovrebbe perlomeno aiutarla a mettere nero su bianco cos'è che sente e che prova ma a livello personale, senza sentirsi sottoposta a pareri altrui.
Dopo di che potrà sempre decidere se chiedere o meno il parere di uno specialista, quale che sia, ma avendo perlomeno le idee più chiare su sé stessa, senza sentirsi in balìa delle sue stesse sensazioni.
Sperando di esserle stato almeno di supporto, cordialmente la saluto