Soffro di attacchi di ansia/panico da qualche anno

Ilaria

Salve, sono una ragazza di 24 anni e da qualche anno soffro sporadicamente di attacchi di ansia, specialmente nei cambi stagione (non so perché). Vi faccio un breve riassunto della mia vita fino ad ora: ho sempre fatto danza ed è sempre stata la mia più grande passione. I miei genitori si sono separati quando avevo 13/14 anni e mio padre non ha saputo gestire la situazione e mi ha fatto subire vari ''tira e molla'' (un giorno si faceva sentire e il giorno dopo mi riempiva di insulti), anche se per fortuna allo stesso tempo ho coltivato un rapporto meraviglioso con mia mamma. Ho finito il liceo e ho iniziato l'università a Genova. Dopo 2 anni ho deciso di cambiare facoltà e anche casa in affitto, perché ho avuto una brutta esperienza amorosa con un mio ex ragazzo. Nel frattempo un medico mi ha detto che se avessi voluto continuare a ballare mi sarei dovuta operare ad un anca. Ho recuperato stra-in fretta dopo l'operazione, spinta proprio dalla mia voglia di tornare a danzare. La cosa strana è che dopo questo però, non ho più ballato e neanche fatto sport. Ho cambiato università che mi ha portato ad avere varie soddisfazioni e anche fidanzato. Ma sono iniziati gli attacchi di panico, la paura di stare male e di sentirmi sola. Eppure ho le mie soddisfazioni, una famiglia splendida e un ragazzo che fa di tutto per me. Sono sempre stata solare e allegra e la gente mi ha sempre detto di vedere una luce in me... ho paura che non sia più così (perché io sento che c'è qualcosa che non va). Da adolescente era piena di vita e gli altri lo percepivano, ma con il passare del tempo ho iniziato a sottovalutarmi. Diciamo che i professori del liceo non hanno aiutato per niente e stesso discorso vale per la danza: tutti vedevano del talento in me, ma l'insegnante non mi ha mai permesso di uscire dalla scuola per concorsi o audizioni (una volta ho fatto uno stage e mi ha svilito davanti a tutti). Nonostante io ami la danza non riesco a ricominciare, trovo sempre scuse. Ora sto cercando di capire quale sia il motivo della mia ansia e in parte credo che sia dovuto anche al distacco da mia madre per l'università. Lei è e sarà sempre un appoggio fondamentale per me, ne abbiamo passate tante insieme... Prendo la pillola e sto valutando anche l'idea di cambiarla, perché ho visto che può in parte provocare anche sbalzi umorali e ipertensione. Avreste dei consigli da darmi?
Grazie Mille.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Ilaria, hai affrontato diverse vicissitudini nel corso della tua vita e questo probabilmente ha creato tensione emotiva dentro di te. Da ciò che scrivi sembrerebbe che tu abbia necessità di trovare solidità e integrità nella tua identità, rafforzare la tua autostima per poter autorizzarti a prendere scelte che ti facciano star bene. Il consiglio principale che posso suggerirti è quello di credere maggiormente in te stessa e magari seguire un percorso psicologico o psicoterapeutico che possa aiutarti in questo processo.

Per qualsiasi dubbio, informazione o consiglio puoi contattarmi.

Un caro Saluto

Dot.ssa Anna Santoro

Salve Ilaria, provo darle un'idea delle sue manifestazioni d'ansia, e cioè una lettura di comprensione psicologica. Nel suo racconto si intravede come sia riuscita ad acquisire una indipendenza personale, attraverso scelte di vita importanti (cambio università, casa, fidanzato). Questa ritrovata autonomia potrebbe viverla però con un doppio effetto. Soddisfazione e gratificazione da una parte, ma dall'altra un vissuto ansioso. Dove l'ansia è il segnale che può rappresentare una sottostante paura di tutti questi "distacchi" realizzati nella vita (dalla famiglia, da sua madre, da un passato in cui era più accondiscendente alle richieste degli altri. E la danza che tanto le piace, è stata forse dibattuta per l'atteggiamento di un insegnante che ha ostacolato certe autonomie.

Se le ansie continuano le consiglio una psicoterapia breve per poterle superare ed elaborare.

Auguri

dr.Cameriero Vittorio

Gentile Ilaria,

come prima cosa vorrei farle notare la sua “attenta” riflessione riferita al problema. Dal suo racconto sembrerebbe che gli attacchi di panico siano iniziati con l’allontanamento dalle persone ed attività del “passato”. Lei ora, se non ho capito male, è fuori sede a studiare, la mamma ogni quanto riesce a vederla? Vi sentite quotidianamente? Quando insorgono gli attacchi? Di mattina, al pomeriggio, alla sera prima di coricarsi? Prima o dopo un evento specifico?

Per quanto sembri una persona molto determinata e forte: si veda la forza post operazione per la ripresa in tempistiche il più brevi possibili, sembrerebbe intravedersi anche una venatura di tristezza (papà che fece “tira e molla”, insegnante di danza che l’apprezzava e riconosceva la sua dote ma non la faceva partecipare alle gare, …).

Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta di sua fiducia per osservare, insieme, in un luogo protetto, neutro e senza giudizio la sua storia di vita, i momenti “felici” ma anche “tristi e sofferenti” per valutare insieme da dove e quando sia insorta la sua ansia; provando anche a trovare una soluzione per gestirla e controllarla.

L’ansia può nascere da eventi che ci hanno colpito profondamente oppure da un accumulo di emozioni negativi, ecc. La cosa importante è riuscire a conoscere i propri pensieri e come il corpo reagisce a determinati eventi o emozioni.

Per quanto riguarda, invece, la pillola anticoncezionale ne potrebbe parlare insieme al suo ginecologo per valutare una soluzione alternativa o più indicata per lei.

Le auguro di trovare presto la serenità meritata.

Resto disponibile per eventuali altre richieste o informazioni.

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Studi su Torino e provincia – consulenze e psicoterapia anche online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Gentile Ilaria, buonasera.

Ho letto con interesse la problematica da lei esposta.

Tutti noi tendiamo a ricercare costantemente il "perchè" nei nostri problemi.

Ma se di tanto in tanto, provassimo a fare un piccolo esperimento, ovvero provassimo a distaccarci dal fatidico "perchè" e ci chiedessimo "come funziona realmente il nostro problema" e "cosa stiamo facendo ora, nel presente per alimentarlo", la nostra prospettiva molto probabilmente cambiarebbe.

Sa come diceva Oscar Wilde "l'unico fascino del passato è che è passato", pertanto per cambiare una situazione, non è necessario indagare le cause passate (su cui non è possibile intervenire), ma risulta più utile lavorare su come funziona il problema nel presente e sulle strategie più idonee a creare un cambiamento.

Sarebbe opportuno aver comunque delle informazioni in più relative a questi suoi "attacchi di panico";

la loro durata, cosa sente quando le si presentano, se quando le si presentano ha più la sensazione di morire o di perdere il controllo, in modo tale da guidarla verso l'estinzione del suo problema.

Un caro saluto

Dott.ssa Silvestri Giorgia

Consulenze online e in sede

(Provincia di Padova)