È un mese che soffro di attacchi di panico

Rita

Giusto un mese fa ho avuto il primo attacco di panico, sono andata subito da una psicologa, credevo di stare meglio ma qualche giorno fa sono andata in ospedale perché ho avuto paura di morire gli unici sintomi che non mi lasciano mai sono la Depersonalizzazione e la derealizzazione questo non mi lascia vivere la mia vita.
E solo un po’ di tachicardia la mattina ma poi passa.
La mia psicologa arrivati a sto punto vuole inidirizzarmi da uno psichiatra per farmi curare con i farmaci, sono al punto di andare da uno psichiatra?

6 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Rita  il farmaco può essere proprio utile ad affrontare meglio il percorso terapeutico, almeno all'inizio, con maggiore lucidità e tranquillità, le consiglio almeno di provare ad avere un consulto con lo psichiatra e poi con calma può decidere anche approfondendo ulteriormente l'argomento con la sua terapeuta, valutando i pro e i contro e soprattutto i motivi della sua resistenza.Le auguro di stare meglio il prima possibile!

Salve Rita,

Innanzitutto credo che la tua decisione di rivolgerti ad un professionista sia stata più che giusta. I disturbi d'ansia possono essere molto difficili da gestire e condizionare significativamente la quotidianità di chi li sperimenta. Penso che il percorso di supporto che hai intrapreso sia ancora in itinere e che necessiti di tempo e lavoro per alleviare i tuoi sintomi, pertanto credo che l'invio da uno psichiatra non sia da escludere. I farmaci possono dare un ottimo contributo al lavoro terapeutico favorendone l'esito positivo. Fatti consigliare dalla tua psicologa a chi rivolgerti perché è fondamentale che ci sia comunicazione tra chi ti segue in psicoterapia e chi lo fa dal punto di vista farmacologico.

Gentile utente, 

I sintomi che ci descrive rientrano nel quadro diagnostico dell'attacco di panico, anche se non lo soddisfano pienamente per il numero. Probabilmente, la collega che l'ha visitata ha raccolto maggiori informazioni, quindi ci fidiamo della sua diagnosi in questa sede. Detto ciò, le dico che spesso "andare dallo psichiatra" sembra una cosa riservata a pazienti gravi. Non è proprio così. Lo psichiatra è un medico che interviene sui sintomi attraverso il farmaco, mentre lo psicologo psicoterapeuta lo fa con le parole (e i comportamenti). Quindi, probabilmente la collega ha ritenuto opportuno un supporto farmacologico, che non significa "essere gravi". Probabilmente, lo ritiene un modo efficace per agire in modo più veloce e funzionale. 

Buona sera

Il trattamento più efficace e di successo per guarire da attacchi panico, ansia persistente od entrambi, è quello Cognitivo Comportamentale.

Le linee guide internazionali per il trattamento dei disturbi d’ansia raccomandano il ricorso alle Tecniche Cognitivo Comportamentali per apprendere le strategie che permettano di gestire i momenti d’ansia o di panico.
La terapia cognitivo comportamentale mira al problema e permette al paziente, coadiuvato dal terapeuta, di sviluppare le strategie adeguate per controllare la sofferenza provocata dal disturbo.

É un processo che si svolge gradualmente ma con risultati immediati e duraturi nel tempo. Il paziente, con l'aiuto del suo terapeuta, quando padroneggerà tali tecniche si sentirá in un certo senso terapeuta di se stesso.

Questo gli sará di grande aiuto per allontanare ansia o panico riappropriandosi della propria vita.

Il trattamento più efficace e di successo per guarire da attacchi panico, ansia persistente od entrambi è quello Cognitivo Comportamentale.

Le linee guide internazionali per il trattamento dei disturbi d’ansia raccomandano il ricorso alle Tecniche Cognitivo Comportamentali per apprendere le strategie che permettano di gestire i momenti d’ansia o di panico.
La terapia cognitivo comportamentale mira al problema e permette al paziente, coadiuvato dal terapeuta, di sviluppare le strategie adeguate per controllare la sofferenza provocata dal disturbo.

É un processo che si svolge gradualmente ma con risultati immediati e duraturi nel tempo. Il paziente, con l'aiuto del suo terapeuta, quando padroneggerà tali tecniche si sentirà in un certo senso terapeuta di se stesso.

Questo gli sará di grande aiuto per allontanare ansia o panico riappropriandosi della propria vita.

Personalmente ho ottimi risultati con queste tecniche e eviterei il ricorso ai farmaci

Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Rita Guadagni

Dott.ssa Maria Rita Guadagni

Massa-Carrara

La Dott.ssa Maria Rita Guadagni offre supporto psicologico anche online

Gentile Rita,

come è chiaro che la psicoterapia in corso non è andata a buon fine; ugualmente è chiaro che l'attacco di panico ed i diversi problemi psicologici di cui ci parla sono propriamente non un disturbo, ma i sintomi di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella Sua storia personale.

È possibile che, con un approccio specifico alla problematica, che potremmo presumibilmente chiamare psico-educativo, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi sia una risoluzione della problematica in questione, sia un miglioramento, di riflesso, del più complessivo stato generale d’ansia e di insicurezza.

In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una rieducazione psicologica appaiono senz’altro adeguati.

In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi - affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e della depressione e, di conseguenza, anche i suoi sintomi.

Tale approccio potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e ancora infantili della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima.

Cordiali saluti.

Cara Rita, in questi casi il farmaco potrebbe essere prescritto laddove la sintomatologia sia talmente intensa che non consente di affrontare la psicoterapia in modo efficace, nonché di vivere la vita in modo relativamente funzionale. Se la collega ha valutato che una di queste opzioni sia presente nel Suo caso (Lei dice: "non mi lascia vivere la mia vita") un accompagnamento farmacologico potrebbe essere opportuno per una breve parte di percorso, quantomeno per questi inizi. Un mese di Psicoterapia è molto poco per poter godere di benefici evidenti, è possibile che la collega desideri un affiancamento intanto che i colloqui cominciano a fare effetto in modo da permetterLe di vivere una vita il più possibile funzionale nel frattempo. Non viva la prescrizione farmacologica come il sinonimo di una gravità della situazione o come un fattore prognostico negativo. Può comunque discuterne con la collega e provare insieme a capire se il Suo caso merita un ulteriore approccio con il farmaco o se potete valutare di continuare ancora con i soli colloqui, a seconda di quanto potente è l'effettivo impatto della sintomatologia sulla Sua quotidianità. In bocca al lupo! Cordialità.

Dott. Daniel Michael Portolani

Dott. Daniel Michael Portolani

Brescia

Il Dott. Daniel Michael Portolani offre supporto psicologico anche online