La parola apatia deriva dal greco a-pathos, e significa assenza di emozioni. Durante la nostra vita, può capitare almeno una volta, di sentirci apatici, in genere accade dopo un periodo di forte stress, o al termine di un intenso ciclo di studi, o alla fine di una storia d’amore o semplicemente, all’improvviso, senza un motivo apparente. Sentirsi apatici per qualche giorno ha un pò la funzione di aiutarci a ricaricare le pile e ritrovare entusiasmo per le cose. Chi manifesta questo stato, sente di non aver voglia di far niente, neanche le cose che in precedenza faceva con piacere e davano colore alla sua vita, ha inoltre difficoltà a sentire emozioni, per cui niente riesce a scuoterlo, manifesta la tendenza a isolarsi compromettendo i diversi ambiti della sua vita come quello lavorativo, familiare e sociale, e si trascina in una esistenza senza senso, motivazione e alcuno spirito di iniziativa. Quando si ha a che fare con l’apatia, occorre capire capirne bene le cause e fare una corretta analisi differenziale, al fine di escludere che non sia uno dei sintomi di patologie più complesse, come di malattie organiche o psichiatriche, o derivante dall’abuso di sostanze. Occorre inoltre stare attenti a non confondere l’apatia con la depressione, poiché entrambe hanno degli aspetti in comune come la riduzione o assenza di interessi, un rallentamento psicomotorio, la presenza di una fatica costante e la perdita di stimoli, ma ciò che le differenzia fondamentalmente è la presenza di un vissuto emotivo, che con la depressione è presente, ovvero il sentirsi tristi, ansiosi, un senso impotenza, la tendenza alla disperazione, una agitazione frequente, il senso di colpa e presenza di pensieri di morte.
Questi sintomi non sono presenti, invece, nella sindrome apatica che può presentarsi anche in assenza di un umore depresso. Una volta eseguita questa analisi differenziale e accertato che si ha a che fare con la sola sindrome apatica, occorre capirne le cause e definire il modo attraverso cui è possibile affrontarla. Quando ci si sente apatici, si è costretti a fermarsi, probabilmente il nostro corpo ci costringe a fare qualcosa di cui abbiamo bisogno, ma di cui non siamo pienamente consapevoli. Durante la nostra esistenza, ci può capitare di vivere delle esperienze che non ci fanno star bene (un lavoro o uno studio che non ci piace; una relazione insoddisfacente; sperimentare una delusione profonda; compiti familiari che non ci va si eseguire, etc..) e che per senso del dovere o ostinazione, continuiamo a fare, senza provare alcuna soddisfazione. Tutto ciò a lungo, andare assorbirà le nostre energie e porterà inevitabilmente a bloccarci e sentirci apatici. Questo stato va interpretato come un segnale, che ci indica che qualcosa nella nostra vita non va, ma per capirlo è necessario fermarci e ascoltarci, e innescare un processo di cambiamento. Spesso la difficoltà a cambiare delle cose, è legata a una bassa autostima, per cui non osiamo farlo, per paura di fallire, o perché non ci sentiamo in grado, ma questo non fa che perpetuare questo stato e aumentare il nostro malessere. Altre volte l’apatia si verifica per imitazione, ovvero, esser cresciuti in un contesto in cui i familiari erano senza entusiasmo, e non avevano e niente ne da dire, ne da fare, perché così si sentivano, ci porta a imitarli e poiché, essendo l’unica modalità comportamentale conosciuta, diviene automatico ripetere lo stesso schema, come se non ci fosse la possibilità di uscire.
Uscire dall’apatia, non è semplice, è un percorso duro che richiede molte energie e un cambiamento di mentalità. Una volta individuate le cause, occorre imparare vedere il problema da un punto di vista differente, secondo un approccio più ottimista, per es: sostituire un pensiero negativo con uno positivo, o dare meno valore ai pensieri o episodi della vita negativi e più valore a quelli positivi… I processo di cambiamento si sviluppa lentamente, per cui è importante affrontare un problema per volta e partire dalle cose più semplici e fattibili, così da innescare un circolo virtuoso, che lo alimenta e spezza quello che alimentava l’apatia. Come già detto, la fase iniziale di questo processo è molto faticosa, per questo occorre non demordere e utilizzare tutte le energie a disposizione per avviarlo, si cambia facendo, più si scoprirà di poter fare delle cose, più si avrà voglia di cambiare; è molto importante cercare di rinforzare i risultati positivi ottenuti e riportare alla mente anche quelli passati, perché favoriranno lo sviluppo di nuove energie, necessarie per proseguire nel cambiamento, un pò come quando si va in palestra, all’inizio è faticoso, poi mana mano che si raggiungono i risultati, emerge la voglia di proseguire. Se da soli, seguendo le indicazioni date, non si è in grado di uscire da uno stato di apatia, è probabile che si tratti di un di un aspetto di un malessere più profondo. In questo caso, è utile chiedere aiuto a uno Psicoterapeuta, che potrà aiutarvi ad individuare le cause profonde di questo malessere, scoprire le modalità attraverso cui sarà possibile affrontarlo, ed eventualmente superarlo.
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