Molti si dichiarano depressi anche quando stanno vivendo un naturale disagio esistenziale. In realtà alcuni sintomi depressivi sono il prezzo che l’individuo deve pagare per il cambiamento, la crescita personale. Spesso compaiono come risposta a un rifiuto, alla resistenza al cambiamento, al timore delle sue conseguenze, alle nuove responsabilità. Anche gli anni che passano rappresentano, di per sé un cambiamento, con relative responsabilità e impegni e le conseguenti difficoltà a sostenerli.
La ricerca di un posto di lavoro, sempre più difficile, doversi adattare ad un diverso stile di vita, il matrimonio, i figli, la loro crescita, ognuno di questi eventi rappresentano un cambiamento nella vita di una persona e non sempre ci si sente pronti ad affrontarlo, a rispondere alle esigenze dell’ambiente, degli altri. I problemi aumentano e rattristano maggiormente quando ci si accorge che i propri bisogni non vengono considerati, quando i propri diritti non sono rispettati.
Spesso la comune malinconia o la tristezza, reazioni tipiche che insorgono quando si è un po’ incerti o abbattuti nello spirito, sono confuse con la depressione.
Un passo importante è cercare di capire innanzitutto di che malessere si tratta: è uno stato di umore basso, di demotivazione, oppure di depressione “reattiva”, dovuta a un evento triste, la perdita di qualcuno, di qualcosa d’importante; o di tipo “nevrotico”, si manifesta con ansie, fobie, ossessioni. Nel caso più preoccupante si tratta di depressione “endogena”, presente nella personalità del paziente fin da giovane età.
E’ quando l’angoscia si fa intollerabile, quando la vita sembra un incubo senza più piacere, né speranza, che bisogna preoccuparsi, perchè in tal caso, non ci si trova di fronte ad un semplice stato di malinconia.
Diventa importante, soprattutto per chi soffre, prendere coscienza che si tratta di un disturbo mentale e che non dipende dalla volontà ed è necessario rivolgersi a uno specialista che possa fare un’accurata diagnosi.
Cosa possono fare le persone più vicine?
Vivere con chi ha problemi di depressione non è facile, normalmente le persone non sono abituate a capire la sofferenza psicologica; inoltre chi è depresso tende a isolarsi, a non spiegare ciò che prova, a non esternare il suo dolore.
Come intervenire?
E’ del tutto inutile spronare chi soffre con frasi del tipo: “Datti da fare, dipende tutto da te”, “Reagisci, esci, non pensare solo ai tuoi problemi…..”; sarebbe come chiedere a uno zoppo di correre. E’ importante rispettare la sofferenza, senza far sentire in colpa il depresso, evitando di addebitare alla sua volontà la responsabilità del suo disagio. E’ fondamentale che il problema non venga negato, bensì riconosciuto, valutando la possibilità di rivolgersi a un esperto. Nelle forme più serie, spesso la psicoterapia non basta, meglio se associata ad un aiuto farmacologico.
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