GUARIRE DALLA DEPRESSIONE
“La Depressione è un disturbo del tono dell’umore, funzione psichica importante per l’adattamento. L’umore è generalmente flessibile: quando gli individui vivono eventi o situazioni piacevoli, esso flette verso l’alto, mentre flette verso il basso in situazioni negative e spiacevoli. Chi soffre di depressione non mostra questa flessibilità, ma il suo umore è costantemente flesso verso il basso, indipendentemente dalle situazioni esterne”
Sentirsi depressi significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con le lenti scure: tutto sembra più opaco e difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia. Molte persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il proprio stato d’animo e che siano inutilmente ottimisti.
(State of mind il giornale delle scienze psicologiche)
COSA FARE IN CASO DI DEPRESSIONE
La prima cosa da fare è chiedere aiuto ad un professionista per consentire una diagnosi precoce ed un intervento tempestivo.
Spesso purtroppo chi si ammala di depressione è restio a chiedere aiuto, per vergogna, per paura di essere giudicato, per un rifiuto della malattia o perché non la si considera una malattia.
COSA NON FARE
Rinunciare a una diagnosi precoce non rivolgendosi al medico.
Sottovalutare il malumore e le attitudini negative ricorrenti.
La depressione DEVE essere trattata con farmaci.
La terapia farmacologica agisce sui sintomi ed è indispensabile perchè questi sintomi influiscono sulla vita sociale, affettiva, lavorativa e relazionale.
Il trattamento della depressione prevede anche l’uso della psicoterapia poiché i farmaci a volte non bastano.
Farmaci e psicoterapia sono dunque alleati nel trattamento della depressione.
L’approccio Sistemico-Relazionale si è rivelato come un’ottima opportunità per trovare giovamento in molte problematiche, in quanto non si sofferma solo sulla persona ma abbraccia il suo intero mondo: il sistema di cui essa fa parte.
E’ una modalità di intervento che pone al centro del suo interesse l’individuo e le sue relazioni, perché osservare un disagio senza guardare il contesto in cui è nato ne limita l’analisi e la comprensione
Le parole chiave della psicologia sistemica sono: comunicazione, relazione, punteggiatura, retroazione, circolarità, ridondanza, metacomunicazione, interazione complementare e simmetrica.
COME?
Accogliere la sofferenza e la richiesta d’aiuto sia da parte della famiglia che del singolo o della coppia, partendo dalle situazioni relazionali che hanno generato il sintomo di disagio.
Ci si chiede a cosa serve questo sintomo o evento in questo sistema relazionale?
Il malessere viene letto come l’esito di relazioni che avvengono nel sistema di appartenenza.
PERCHE’?
Il sintomo è l’espressione non solo di una sofferenza individuale ma della sofferenza dell’intero sistema di appartenenza. Svela che non solo il singolo ma tutti i componenti stanno soffrendo e necessitano di uscire dal punto di stallo che si è creato.
Riattivare le capacità di entrare in relazione con modalità comunicative adeguate a quel tipo di sistema, ristabilire benessere nei singoli componenti, valorizzando le risorse personali e del gruppo è obiettivo fondamentale dell’approccio sistemico relazionale.
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