Salve. Vi sto scrivendo (oppure le sto scrivendo? Non so se sarete più di uno a visualizzare queste righe) all'una di notte. Non riesco nemmeno più a dormire.
Tra un mese avrò 23 anni e non avrò concluso nulla nella vita.
Alle elementari e in particolar modo alle medie, ho subito episodi di bullismo. Per fortuna non sul piano fisico. Alle superiori il fenomeno sempre presente ma decisamente meno come "frequenza".
Mai avuto amici, o meglio mai avuto amici veri. Solo di compagnia per passare qualche serata.
Mai avuto una ragazza (se per questo mai baciato una ragazza).
Da novembre 2018 sono malato: Crohn, con aggiunta di fibrillazione. All'epoca fui ricoverato per 4 settimane. Seguenti ricoveri periodici in reparto ma anche in ps (pronto soccorso).
Per via della malattia fui bocciato alle superiori (troppe assenze ingiustificate per loro).
Situazione familiare ridicola. Genitori continuamente in conflitto, litigate e discussioni. Mio fratello non si è ossessionato di una ragazza, a tal punto da tentare il suicidio. Non si apre con me. Va da uno specialista e sembra funzionare per il momento. Sembra migliorare.
Passati un paio d'anni a cercare lavoro inutilmente, ho deciso di iscrivermi all'università. Sembra paradossale, vi strapperò un sorriso ma ho scelto psicologia.
Ho appena iniziato, sembrava tutto rose e fiori e poi non lo so. Non ho più voglia di far nulla.
Mi alzo e sono incazzato, mangio e sono incazzato, vado a dormire, e sono incazzato.
Con chi? Non lo so, forse con Dio, forse col destino, forse con l'umanità o forse sono incazzato con me stesso. Mi guardo allo specchio e vedo un idiota, incapace di reagire, un idiota che spreca il suo tempo. Un idiota incapace di vivere forse.
Sono consapevole che esistono cose peggiori, le ho viste in prima persona durante i ricoveri in ospedali, eppure sono qui a lamentarmi. A puntare il dito contro qualcuno per non prendermi le mie responsabilità.
Stasera, per la prima volta ho pensato al suicidio. Voi direte "beh hey è grave". Sappiate che non ho nemmeno il coraggio di farlo. Penso al suicidio ma ho paura di morire.
Ah quasi dimenticavo, giustamente in aggiunta a tutto sto casino, da quando ho incominciato a star male, accuso attacchi di panico più o meno frequenti.
E qui vi riporto alla domanda del titolo: "È depressione?"
Gentile Michele,
parto dalla sua domanda ma non darò una risposta: non è possibile, né eticamente corretto, fare una diagnosi attraverso la lettura del breve racconto descrittivo di ciò che sta vivendo.
Fatta questa doverosa premessa, posso dirle che alcuni dei suoi sintomi appartengono alla categoria dei sintomi depressivi, ma credo che di questa informazione, data così, se ne possa fare poco. Nel suo racconto c'è sicuramente molto altro.
Parla di paura di morire, ma mi sembra che con le fatiche fisiche (malattie) e psicologiche (clima familiare) che ha vissuto ci sia anche molta "paura di vivere", molta sfiducia che le cose possano andare diversamente, forse. Questo spiegherebbe anche in parte il sintomo del panico, che "blocca" chi lo prova e non aiuta a uscire dalle situazioni che ci fanno del male.
La rabbia non è piacevole, ma può essere sia facilmente compresa visiti i suoi trascorsi (bullismo, bocciatura pur in presenza di una malattia!), sia un segno positivo, di reazione, di non resa, da cui partire, almeno per fare un percorso di risalita di cui sembra avere bisogno e che forse in questo momento si sente in grado di poter affrontare.
Le consiglierei di cercare un bravo psicoterapeuta nella sua zona. Io eventualmente sono disponibile per un percorso online.
Buona ricerca e molti auguri
Francesca Fontana
Gentile lettore,
non posso dire se sia o no depressione. Certo, è evidente come lei per una vita (ma ha solo 23 anni, è giovanissimo!) abbia subito violenze psicologiche di molti tipi, in famiglia e a scuola. Ed è ipotizzabile che sia cresciuto in un clima emotivo negativo, e quindi non abbia potuto sviluppare né una fiducia in se stesso e nel mondo, né un sentimento adeguato di autoefficacia.
La malattia poi ha messo la sua firma su tutto questo.
Rivolgersi a uno psicoterapeuta forse è più utile che non studiare psicologia.
Poi, comunque nessuno le vieta di impegnarsi in questa branca di studi, magari avendo accanto la guida del suo psicoterapeuta.
Si decida, cominci, vedrà che le sarà di aiuto. Lo cerchi nella sua città, e si impegni nella sua risalita.
Un augurio di speranza.
Rosella De Leonibus
Perugia
La Dott.ssa Rosella De Leonibus offre supporto psicologico anche online
Ciao, la mia risposta alla tua domanda, è depressione?, è "FORSE" no, lo dico perché tu affermi di essere sempre "incazzato" e la rabbia, se non è distruttiva o autodistruttiva, è antitetica alla depressione, produce energia e può essere una risorsa importante, se canalizzata nel modo giusto. Forse, quello che dovresti fare è entrare in contatto con te stesso, senza fuggire e puntare il dito. Partire da te, capire cosa ti tieni dentro, cosa ti ha provocato la malattia di chron, cosa ti sta avvelenando. Potresti iniziare a respirare, a fare rilassamento e a guardarti dentro, sentendo.... un augurio. Claudia M.
Roma
Claudia Mancini offre supporto psicologico anche online