Gentile Beatrice,
perdere una persona amata e importante come un genitore, può essere fonte di tormento e angoscia personale. Il mondo esterno può apparire come svuotato, arido, senza colori, senza interessi e talvolta anche percepito come “solitario”. Il mondo, quindi, può perdere ogni significato e la persona, all’inizio, potrebbe rinchiudersi in se stesso perché non ancora “capace” di accettare l’accaduto e così facendo potrebbe non riuscire più ad amarsi o ad amare gli altri seppure non lo faccia apposta e potrebbe anche non volerlo o non “vedere coi propri occhi” questo comportamento messo in atto. La mente può farci reagire in svariati modi quando si sta male.
Sicuramente lei e la sua famiglia siete persone molto aperte e che lo state aiutando nel migliore dei modi: standogli vicino, accettando la presenza o l’assenza, cercando di chieder aiuto ad un professionista.
Considerate come famiglia anche le tempistiche perché il lutto per essere elaborato ha bisogno di tempo e fasi proprie. Quando ricevo richieste riferite a questa tematica molto sofferente per la persona e per i famigliari vicini consiglio sempre:
1) Per rielabora un lutto possono servire molti mesi e addirittura anni per poter parlare di lutto risolto;
2) Ma se la persona sta male, si sta chiudendo sempre più in se stessa, se non riesce a lavorare o studiare (in base all’età), se si sta isolando, se ci sono cambiamenti importanti nella routine quotidiana allora può essere auspicabile non aspettare le tempistiche fisiologiche ma farsi aiutare.
L'obiettivo di un tale percorso può prevedere: l'essere supportato in questo momento di intenso dolore e sofferenza, essere accompagnato nella sua rielaborazione senza "il rischio" di vivere una negazione del lutto e cercare, con le tepistiche della persona, di accettare il lutto trovando le proprie strategie per tornare a vivere sereni inserendo comunque nella propria memoria la persona amata.
Voi mi sembra, come detto sopra, che state già cercando di comprendere il suo dolore, di empatizzare con lui, di star vicino ma anche accettare (seppure con difficoltà) le sue richieste di isolamento,
Chiedere ed accettare l’aiuto può essere il primo passo per salutare “bene” e nel migliore dei modi la persona amata e per riuscire a inserirlo al meglio non solo in memoria ma anche come pensiero che sia quotidiano o saltuario.
Resto disponibile per chiarimenti o richieste aggiuntive.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Riceve a Torino, a Collegno e online