Salve, mi chiamo Noemy, ho 22 anni.
Scrivo qui perché ho cercato aiuto ma nessuno mi ha ascoltato.
Mi sono trasferita da 6 mesi per motivi di studio, in una città che non conosco, da sola. (Anche senza coinquilini a causa di questa pandemia)
Non sta andando nulla nel verso giusto: mi sento sola, lo studio non frutta per mancanza di concentrazione e di voglia.
Sento il peso economico dei miei genitori, vorrei contribuire anch'io ma non riesco perché tendo a stare tutto il giorno nel letto al buio, non riesco ad affrontare la giornata.
Infatti, non riesco ad essere presente nemmeno all'università.
Ho amici, fidanzato e genitori ma non riesco a farmi capire da loro.
Ho sempre avuto pensieri suicidi da anni ma quest'anno sono troppo insistenti, non riesco più ad allontanarli... sto giungendo ad una fine.
Sono stanca, ho provato di tutto: meditazione, sport, distrarmi, passeggiate, creare nuove amicizie. Inutile dire che è stata soltanto una perdita di tempo.
Ultimamente ci sono giorni che ho un rigetto verso il cibo e giorni in cui mi abbuffo.
Sono stanca di me stessa, stanca di questa situazione.
Anzi, sono arrabbiata, ma non riesco a farne a meno di questi istinti suicidi.
L'unico vero motivo per cui non sono ancora giunta alla conclusione di suicidarmi è quello del pensiero della gente, dei miei genitori, dei miei amici. Cosa penseranno? Di essere egoista? Sicuramente non voglio essere ricordata come una persona "egoista" oppure "era una brava persona".
Perdonatemi per la confusione della domanda ma sono arrivata al limite del limite (se esiste). Mi sono scocciata.
Sono arrivata al punto di pensare di scrivere una lettera d'addio e morire da brava egoista, tanto sono sola, il momento è quello giusto.