Come faccio a trovare una via d’uscita?

Chiara

Buonasera a tutti.

Mi chiamo Chiara, sono del 2000. Sono in terapia da 3 mesi con una psicoterapeuta/psicologa.
Soffro di ansia da un anno circa.
I miei genitori sono separati da 2 anni ma loro si sono già separati due volte prima di quest’ultima.
Mia madre, a me e mia sorella, ci ha raccontato che nostro padre quando era giovane, faceva uso di sostanze stupefacenti e che ha provato anche a picchiarla.

Mia madre però gli è sempre stata affianco per amore. Poi un giorno ha scoperto che la tradiva e da lì si son separati la prima volta e io avevo solo due anni. Poi tra svariate cose si sono rimessi assieme e poi di nuovo si sono separati quando io avevo 10 anni perché non andavano più d’accordo.

Li sentivo spesso litigare e mia sorella più grande per difendermi si metteva sempre in mezzo per fermarli.
Poi si sono rimessi e dopo un po’ si sono lasciati di nuovo.
Premetto dicendo che mio padre non ci ha mai fatto mancare niente anzi ci ha dato fin troppo.
Il punto è che io tra scuola, famiglia e tutto mi sono rivolta a mia madre chiedendole di portarmi da uno psicologo e lei mi ci ha portato.
La mia psicologa è molto brava e ho già fatto grandi passi, sto facendo la terapia EMDR e mi sta aiutando.
Solo che ho dei momenti di depressione se così si può chiamare in cui non vedo un futuro per me. A volte non ho voglia di stare al mondo. Ma soprattutto me ne voglio andare via da casa perché con mia sorella non ci stiamo sopportando più.

Io vivo con mio padre principalmente e vado da mia madre un giorno si e un giorno no. Io amo la mia famiglia, ma sono arrivata ad un punto in cui non sopporto più niente.

Non capisco più niente mi sembra di impazzire. Aiutatemi vi prego, non ce la faccio più!

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Chiara il testo della sua domanda è chiaro ma è anche chiaro che la risposta sta nella buona relazione che lei sta instaurando con la collega. E' a lei che deve porla, e non ad un gruppo di psicologi a lei distanti e non conosciuti. Sono certo che troverà l'ascolto che cerca e insieme alla collega le soluzioni ai suoi problemi.

La storia traumatica che in breve presenta è certamente approcciabile con la metodologia EMDR che anch'io utilizzo spesso. 

Ma ci vuole pazienza. Buon cammino!

Gentile Chiara,

se già stai seguendo un percorso di psicoterapia che come dici, ti sta aiutando molto, perchè questa lettera? Ti consiglierei di dare tempo e fiducia al percorso che hai iniziato di permetterti di fare altri passi avanti. Direi che tre mesi non sono abbastanza per poter elaborare una situazione familiare complicata che va avanti sin da quando eri molto piccola. Nel frattempo potresti parlare con la tua psicoterapeuta delle difficoltà di cui scrivi, se ancora non l’hai fatto. Nello specifico parlare della sensazione di impazzire e di non farcela più, del tuo non vedere un futuro per te e delle difficoltà con tua sorella. Eventuali dubbi sul percorso intrapreso dovuti a malesseri che continuano a persistere, possono capitare nel corso di una psicoterapia e la cosa migliore è di affrontarli senza paura con la tua psicologa.

 

Dott.ssa Roberta Daminelli

Dott.ssa Roberta Daminelli

Bergamo

La Dott.ssa Roberta Daminelli offre supporto psicologico anche online

Ciao Chiara,

Arriva tanta sofferenza dalla tua richiesta. Non c'è da vergognarsi nell'avere dei "momenti di depressione" come li chiami tu, ma forse insieme alla tua terapeuta dovreste decidere insieme un obiettivo da raggiungere rispetto alla sofferenza che porti qui oggi. L'EMDR è un ottimo metodo evidence-based che anche io utilizzo, ma non è l'unico! La terapia cognitivo comportamentale è l'orientamento elettivo per i problemi che dici ad esempio. Sondate assieme gli obiettivi raggiunti finora e valutate insieme come continuare i vostri incontri.

Buongiorno Chiara,

dalla sua lettera si percepisce la sua sofferenza per la situazione familiare che vive e ha vissuto, tutto ciò che sente e prova è lecito. La richiesta di aiuto fatta alla madre per vedere uno psicoterapeuta denota che lei ha delle risorse su cui far leva. Ciò che posso consigliarle è di continuare il percorso intrapreso, fidandosi della sua terapeuta di cui parla positivamente. Esistono innumerevoli tecniche e metodi per affrontare la sofferenza, trovando ciò che più si adatta alla sua persona e alla sua situazione. E' fondamentale creare una buona alleanza terapeutica che consiste in un lavoro collaborativo tra le due persone coinvolte ed è necessaria una condivisione degli obiettivi da parte di entrambi. E' importante che lei esprima alla collega tutto ciò che qui ha scritto e che delineiate assieme un percorso che possa permetterle di sentirsi meglio, inoltre è importante avere pazienza e lasciare che il tempo e il lavoro diano i loro frutti.

 Flavia Ilaria Passoni

Flavia Ilaria Passoni

Monza e della Brianza

Flavia Ilaria Passoni offre supporto psicologico anche online