Dottori, buonasera
Le scrivo per cercare di risolvere un problema che sembra senza soluzioni.
Mi trovo in uno stato di immobilismo, faccio un lavoro che non mi piace molto, vivo con i miei genitori e sento il bisogno di uscire, di essere autonomo, ma ogni volta che cerco la soluzione per raggiungere tale obiettivo, mi blocco, inizio a pormi domande del tipo " cosa devo fare?, "mi conviene"?
Tutto mi porta in uno stato di frustazione nei confronti dei miei amici, anche nei confronti del sesso femminile, mi sento troppo inferiore.
Dottoressa non so cosa fare più.
Gentile ragazzo,
la logica premessa di un distacco materiale dalla famiglia di origine è l'indipendenza economica. E' probabile che pertanto debba riflettere su questo punto. Se la situazione personale lavorativa ed emotiva non le sembrano chiare è opportuno che si faccia aiutare da uno psicologo psicoterapeuta. Le ripercussioni sulla sfera sentimentale e sessuale in genere sono logicamente conseguenti.
Esistono vari strumenti in psicoterapia che facilitano lo sviluppo dell'autonomia e dell'indipendenza; è indicata una terapia familiare ma nel suo caso potrebbe non essere necessaria perché ha già comunque un lavoro e perchè possono utilizzarsi tecniche che spesso riescono a fare a meno della terapia familiare.
Al riguardo le segnalo l'articolo al link
https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/psicoterapia-della-gestalt/articoli/MigliorarelerelazioniinterpersonaliconlaTerapiadellaGestalt.html
Cordiali saluti
Roma
La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online
Buongiorno,
l’immobilismo è come una difesa, una protezione, un guscio. Nel mondo esterno immaginiamo pericoli. Ci difendiamo dalle nostre paure, quelle consapevoli e quelle sommerse.
le consiglio di iniziare un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarla a motivarsi, alimentare il desiderio, stabilire degli obiettivi, costruire un progetto, e passo passo trovarsi in movimento... grazie alla condivisione e sopratutto a consigli ed esercizi pratici.
le auguro di cuore che questa esperienza faticosa e dolorosa la aiuti nella sua crescita e nel conoscere meglio se stesso e diventi un punto di partenza, una leva, un trampolino, per godersi il presente e relazionarmi con il proprio mondo interno e con quello esterno. Un caro saluto