Buongiorno a tutti, da due anni mio fratello di 31 anni non esce di casa, non ha più rapporti con nessuno, ha dei pensieri che non vuole dire per paura di un giudizio, è molto fragile in questo periodo tanto da non mangiare quello che gli si presenta in tavola....
Prima di questo è sempre stato un ragazzo esuberante pieno di voglia di fare, ha sempre lavorato ma da quando l'ha lasciato la ragazza, esattamente due anni fa si comporta così. Adesso vive dai genitori e non sappiamo più come comportarci con lui. Apprezzerei molto un vostro riscontro. Grazie
Buongiorno Miriam ho letto attentamente la sua lettera.
Credo che suo fratello debba ancora metabolizzare il "lutto" del distacco dalla ex fidanzata ma credo anche che non sia solo quella la causa del suo star male.. in questi casi ci sono diverse situazioni che agiscono sinergicamente.
Penso non sia facile per voi (come per lui) questa situazione.
Io credo che sarebbe utile una serie di incontri di sostegno psicologico , ma ,ovviamente , tuo fratello deve essere d'accordo e deve sentire il bisogno di fare un percorso personale.
Per qualsiasi cosa sono disponibile a chiarimenti.
In bocca al lupo
Buonasera Signora,
capisco quanto sia difficile percepire elevato malessere in una persona cara e sentire di non avere gli strumenti per aiutarla.
Ciò che mi sento di consigliare a lei e ai suoi genitori è innanzitutto mostrare vicinanza a suo fratello, senza tuttavia insistere troppo affinché si apra con voi. Sta male ed in questo momento va rispettato il suo bisogno di silenzio e riflessione.
In parallelo a ciò mi sembra opportuno che lo invitiate a prendere contatto con uno psicologo affinché possa intraprendere un percorso di psicoterapia.
Le auguro una buona serata.
Gentile utente,
spesso ricevo richieste di aiuto da parte di familiari di persone che stanno attraversando un momento di disagio psicologico di ogni genere e forma. E' difficile dare una risposta uniforme, perchè entrano in gioco una quantità di fattori individuali, relazionali e familiari difficili da gestire in un consulto di questa natura.
Tuttavia, il mio consiglio è quello di validare le emozioni e lo stato mentale di suo fratello. So che è difficile da comprendere, ma il disagio che probabilmente sta vivendo ha tutto il diritto di essere tale, poichè non è frutto della sua fantasia. Quindi, è consigliabile evitare frasi del tipo: "Puoi farcela", "Dai che non è niente" ed altre simili, perchè non fanno altro che mettere la persona in una situazione ancora più disagevole. Questo poichè sente di non essere capito e compreso, oltre al fatto che potrebbe pensare di avere reazioni esagerate alla sua situazione (cosa che in realtà non è). L'affetto familiare e l'attivazione della rete sociale a supporto della psicopatologia riveste un ruolo importantissimo nella prognosi della stessa. Eviterei quindi di forzarlo in direzione dei comportamenti che lei probabilmente desidera osservare in lui.
Quello che potreste fare, ovviamente, ma lo dico per togliere il dubbio, è quello di accogliere il suo dolore e la sua sofferenza in modo "non giudicante" e "non apprensivo", dimostrando comprensione e appoggio. Un appoggio che si potrebbe concretizzare anche aiutandolo a capire l'esigenza di consultare uno psicologo in prima persona, magari accompagnato, se non se la sente.
Se vuole, la lascio alla lettura di questo articolo, che tratta la resistenza dei bambini, adolescenti e adulti a farsi aiutare da un professionista:
https://www.psicologobs.it/pillole-di-psicologia/mio-figlio-non-vuole-andare-dallo-psicologo/
Buongiorno cara Miriam, suo fratello sta passando sicuramente un periodo difficile, di lunga durata, ma già il fatto che ci sia una sorella che si interessa a lui questo mi fa pensare che ci siano molte risorse intorno. Potrebbe essere una fase depressiva che ha avuto inizio con l'allontanamento dalla sua ex-compagna, è possibile che la separazione da questa donna venga vissuta come "abbandono" e bisognerebbe capirne i motivi, obiettivo che si potrebbe raggiungere solo con un sostegno e un percorso psicoterapeutico. Potreste consigliargli di rivolgersi ad uno specialista, un collega psicoterapeuta ( per esempio a orientamento sistemico-relazionale), per cercare di capire quale sia il motivo alla radice del suo malessere. Fondamentale l'atteggiamento dei vostri genitori, visto che mi sembra di capire sia rientrato presso il nido materno, anche loro potrebbero sostenerlo e invitarlo a prendersi cura di se'.
Cari saluti
Sassari
La Dott.ssa Maria Laura Muroni offre supporto psicologico anche online