Buonasera, mi chiamo Serena, vi contatto perché da qualche settimana, mi sono resa conto di avere qualche brutto pensiero che andava verso il suicidio e una forte paura di morire, arrivata in seguito a dolori al petto causati da un'esofagite da reflusso che adesso sto curando.Due anni e mezzo fa ho perso mia madre avevo 19 anni, dopo anni di malattia si è spenta all'età di 49 anni, mi sono fatta una grande forza e soni andata avanti mettendomi un bello scudo, per non crollare.A luglio dell'anno scorso scopro di essere in cinta, dopo al secondo mese di gravidanza decido di non portarla avanti perché ritenevo di non essere pronta e di non amare la persona che avevo affianco.A settembre dell'anno scorso inizia a piacermi una ragazza di 8 anni più grande di me, all'inizio pensavo fosse cosi per gioco e quasi uno “sfizio“, a fine gennaio di quest'anno inizio ad uscire con l'amica di 12 anni più grande di me, all'inizio non avevo grande interesse, ma poi con il passare del tempo mi sono innamorata, senza nemmeno rendermene conto.Adesso siamo ad aprile, e a metà del mese scorso mi sono resa conto di avere questa piccola depressione,non capisco bene a cosa sia dovuta, perché non riesco a individuare il problema, so solo che mi spaventa, perché sono sempre stata una persona allegra positiva e che affrontava la vita in maniera diversa!
Buon Giorno, Serena
dalle varie situazioni che descrive sembra che in poco tempo lei abbia sperimentato cambiamenti in diversi aspetti della sua vita, ha vissuto perdite e ha preso decisioni le cui conseguenze hanno un impatto notevole nella sua vita personale e di relazione (positivo e negativo).
I sintomi che descrive sembrano rimandare ad una ansia crescente che lo scudo non riesce più a contenere come faceva prima e il pensiero di un inatteso e sconvolgente ulteriore cambiamento che possa modificare "senza permesso" ancora l'immagine personale e sociale che ha costruito di sè può accentuarla e spaventarla (il non riconoscersi) può non ritrovare i punti di riferimento che aveva utilizzato in passato.
Un percorso di psicoterapia può aiutarla ad esplorare e dare voce alle emozioni e ai significati profondi che questi hanno avuto e hanno ancora per lei così da poter vivere pienamente ciò che ha costruito oggi per il suo futuro
Buona Vita
Gentile Serena, mettersi davanti "uno scudo" per andare avanti nelle situazioni difficili e affrontare la vita può essere uno "stratagemma" psicologico che permette di reagire quando si deve rispondere ai lutti, alle separazioni, ai traumi vissuti, alle situazioni difficili. Nell'andare avanti però, lo "scudo" rivela tutta la sua funzione, cioè quella di nascondere, mascherare, tentare di dimenticare per proteggersi, ma è una protezione solo "di prima linea" e che a tratti si riempie di falle. Ora ci sarebbe da capire nella sua storia se il “viraggio” verso l’attrazione omosessuale sia uno “scudo” verso situazioni depressive legate alla perdita, oppure il lutto abbia messo in luce un’omosessualità già presente. In entrambi i casi, trovare in sé un orientamento omosessuale, non è un percorso facile, ma può innescare sensi di colpa, paura, angoscia, difficoltà relazionali. Credo che sia opportuno che lei provi a elaborare quella perdita con un terapeuta di sua fiducia, e a cercare una relazione possibile tra i pensieri “depressivi” di oggi e quelli di ieri.
Roma
La Dott.ssa Mirella Caruso offre supporto psicologico anche online