Depressione

Matteo

Buongiorno,
da molto tempo mi trovo in una situazione piuttosto strana. Pensavo si trattasse solamente di un periodo, invece mi sto rendendo conto che qualcosa non funziona e che non sono "normale".
Mi capita spesso di sentirmi a disagio nell'uscire con amici, non ho un parco di relazioni ampio. In famiglia non parlo mai di nulla con i miei genitori, sono sempre taciturno e fatico molto a parlare con loro di qualsiasi argomento e questa cosa mi provoca un senso di colpa enorme. Non so cosa possano pensare di un ragazzo così "strano".
Ma questo non succede solo con loro. Con amici mi limito ad ascoltare i loro discorsi, rispondendo con frasi fatte o luoghi comuni. Molto difficilmente argomento in modo vario esprimendo le mie opinioni, probabilmente per la paura di sentirmi giudicato, di non riuscire a far valere la mia tesi e di risultare il "perdente" della discussione.
Probabilmente metto tutto sul piano competitivo e non sul piano costruttivo, ma è più forte di me.
Sono molto spesso triste, ho dei momenti in cui non so che senso dare alla mia vita.

Ho un ottimo lavoro, guadagno bene, ho una bella macchina, una moto... ma sento che qualcosa mi manca.

Do molta importanza all'apparenza, noto spesso i dettagli in maniera maniacale. Un classico esempio è l'automobile pulita, in ogni minimo dettaglio. Me ne prendo molta cura. Mi piace farmi notare per quel che possiedo, non sono un ragazzo ricco ma nemmeno povero. Mi sono fatto l'idea che, a questo punto, io tenti di compensare la mancanza di stima degli altri nei miei confronti tramite ammirazione/invidia, derivante dal possesso di beni.

Ho avuto solo una storia importante con una ragazza, finita più di 3 anni fa. Ora vorrei avere una storia, ma relazionarmi risulta difficile e non vedo un futuro sereno davanti a me. Non sono un bel ragazzo e questo mi blocca già di partenza.

Ho messo più dettagli possibili per descrivermi e spero possano risultare utili per un'analisi veloce.
Cosa ho che non va? Perché ho così paura ad esprimermi? Quando parlo con qualcuno, evito totalmente lo sguardo e parlo guardando altro, quasi a monosillabi.
Dov'è il problema?

3 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Matteo, possono esserci tante spiegazioni alle sue difficoltà e quella che ha individuato lei (la paura di essere giudicato e la percezione di non essere stimato dagli altri) è una di queste, forse la più probabile. Probabilmente è una difficoltà, che con il tempo è diventata sempre più marcata, perché non l'ha mai affrontata adeguatamente.

Mi sembra che lei abbia fatto da solo un'analisi abbastanza chiara della situazione e a questo punto, dal mio punto di vista, dovrebbe orientarsi a risolvere questo problema con l'aiuto di un professionista.

Lei si descrive più volte come "strano". A me non pare affatto. C'è qualcosa che ha a che fare con il "senso di sé", ossia con la percezione e la coscienza che lei si è fatto di se stesso. Ovviamente, penso anche che lei una chiara e completa idea di sé, non se la sia fatta del tutto. C'è stato certamente qualcosa che ad un certo punto del suo sviluppo ha fatto emergere in lei dubbi ed insicurezze, rispetto alla sua identità. Lei appare socialmente inserito, ma il suo vissuto è di non esserlo "sufficientemente" o in modo adeguato. Lei inoltre pensa di non essere stimato dagli altri e allora fa di tutto per "apparire" e mostrarsi "migliore". Francamente, penso che, in realtà, sia lei a "stimarsi" poco. 

Varrebbe la pena, visto il suo vissuto di sofferenza, di rivolgersi ad un bravo psicoterapeuta, per approfondire la sua situazione.

Cordialità.

Caro Matteo, dal Suo messaggio emerge una difficoltà esistenziale che si delinea nei caratteri di una chiusura di orizzonti di attesa e progettualità, con un racconto di sè decisamente improntato su una medesimezza difettuale, "sbagliata", "strana". E' più che legittimo pertanto, in una situazione del genere, che Lei sperimenti una tonalità affettiva negativa che Lei nel titolo riconduce a quella che, spesso impropriamente, chiamiamo "depressione" e si senta molto triste! La Sua storia di vita merita di essere approfondita poichè è in essa che vanno ricercati i motivi di questa Sua modalità di fare esperienza, e quindi, le risposte alle domande che Lei intelligentemente pone. Questo è possibile tramite un percorso terapeutico con un professionista che La aiuti a comprendere in che modo Lei si muove nel mondo, ne fa esperienza, si rapporta a sè e agli altri, si racconta secondo una trama più o meno coerente, identitaria, e ricca di progettualità. Si rivolga a un professionista nella Sua zona, alla Sua età merita a maggior ragione di ricominciare a progettarsi quanto prima nel futuro secondo identità, autenticità e serenità. In bocca al lupo! Cordialità

Dott. Daniel Michael Portolani

Dott. Daniel Michael Portolani

Brescia

Il Dott. Daniel Michael Portolani offre supporto psicologico anche online