Salve, mi chiamo Serena, ho 20 anni e sono una studentessa universitaria.
Sono sempre stata una persona amante della compagnia, mi piaceva uscire in gruppo, parlare con la gente, anche solo con qualche messaggio.
Non mi considero una persona positiva, ma era molto difficile che mi scoraggiassi per qualunque cosa, anche di fronte a problemi che mi sembravano insuperabili. Ho vissuto gli anni del liceo e tutte le ore di studio necessarie per completarli con serenità. Facevo molte attività extra scolastiche, frequentavo una scuola di recitazione e facevo ogni cosa mettendoci molto impegno.
Da quasi un anno a questa parte le cose sono cambiate drasticamente: tendo a evitare contatti con le persone e, spesso, se qualcuno mi rivolge la parola (per esempio anche mia madre che mi chiede come sia andato un esame o qualsiasi altra cosa) mi infastidisce al punto che devo necessariamente allontanarmi per non diventare aggressiva e dire cose che non penso.
Non mi appassiono più a nulla, sono sempre negativa per qualsiasi cosa e non riesco a fare più niente, neanche le cose più semplici. Non riesco a rimanere concentrata per più di un minuto, per questo lo studio è diventato un peso incredibile, tanto da causarmi spesso attacchi di ansia (tachicardia, pianto) che io non ho mai avuto nella mia vita (l'ansia non tanto in vista dell'esame, ma anche solo guardando tutto il materiale che ho da studiare).
Sono lenta a recepire ciò che la gente mi dice e a rispondere, a volte, ho come la sensazione che non mi importasse più niente di nulla, come se fossi diventata fredda e apatica nei confronti di qualunque cosa/persona, totalmente priva di emozioni.
Mi sento sempre stanca ed affaticata, ho difficoltà ad addormentarmi ed alzarmi dal letto, la mattina dopo, è un trauma, così come lo è anche il semplice pensiero di dovermi spostare da una stanza ad un'altra, magari per pranzare o anche solo per una doccia.
Sono sintomi di depressione o semplicemente un periodo prolungato di stress?