Gentili dottori, cerco di riassumere il mio vissuto per farvi comprendere a pieno il mio malessere e la mia domanda.
Ho avuto due relazioni importante nella mia vita, l’ultima è durata 8 anni (17-26anni) ero molto innamorata del mio partner negli anni si instaurò un rapporto in cui io cercavo di sollevarlo dai suoi problemi per dargli sollievo, in quanto lui viveva situazioni economiche e familiari che l’hanno portato a grandi responsabilità e difficoltà per la sua giovane età ( al tempo aveva 23-24 anni). Gli ultimi anni vissuti insieme spesso era triste e insoddisfatto della sua vita, fin quando un giorno era insoddisfatto di tutto anche della nostra relazione, non aveva la forza e voglia di venirne fuori così decise di lasciar perdere, inizialmente non capivo, poi cercai di accettare questo momento con la speranza che tornasse, ma in realtà non torno più e aggiunse che aveva capito di avere un problema e gli disse uno psicoterapeuta che soffrirà di depressione, io mi colpevolizzai tanto perché forse premevo troppo per cose che lui non riusciva a darmi, stetti molto male, tuttora a distanza di 3 anni dalla fine di quella relazione ci sto male al pensiero. Dopo tale chiusura ebbi situazioni occasionali, volutamente occasionali, conoscenze che non mi suscitavano interesse, fin quando dopo il lockdown conobbi un ragazzo che inizialmente non mi attirava dal punto di vista fisico, poi conoscendolo mi prese principalmente l’aspetto sessuale, lui in cui dominava la situazione, con questa conoscenza si riaprì in me la speranza, peccato che fin dalla seconda uscita ebbi un sensore strano, era troppo preso da me senza conoscermi, troppo aggressivo in alcuni momenti, lui mi confesso che gli avevano diagnosticato un tumore e quindi stava passando un periodo non facile, archè si ripresentò il mio istinto da crocerossina, peccato che lui mi trattava male, c’era solo e quando diceva lui, mi accusa dell’essere troppo attiva, di non capirlo, ma al contempo sono capitate occasioni forti in cui mi insultava senza ragione, provavo a farlo riflettere mi chiedeva scusa e poco dopo si ripresentava la sua aggressività o le sue mancanze irrispettose, dopo sei mesi ho avuto la forza di chiudere, ma a distanza lo pensò ancora, perché dal punto di vista sessuale lasciava in me sensazioni mai conosciute prima, che al contempo mi suscitavano paura e eccitazione. Tutte queste situazioni forti hanno generato in me una resa nei confronti dell’amore, delle relazioni che erano il mio carburante, ho provato ad intraprendere un percorso psicologico ma sono una persona incostante, ma spesso mi sento a terra nei confronti del futuro, come se nulla avesse più senso, mi sento come in uno stato di sopravvivenza.